Le
Patrie Naniche sono una confederazione di comunità
naniche del
Noachis nord-occidentale. Dominano i territori dei
Monti Atlas, nonché buona parte del rispettivo
Sottosuolo.
Considerate da sé stesse e da buona parte delle comunità naniche di
Arx come custodi delle antiche tradizioni naniche, le Patrie sono un punto di riferimento per tutti i nani, inclusi coloro che si oppongono al loro conservatorismo.
Origini e storia
Origini
Le principali comunità costitutive delle Patrie reclamano origini pre-
Calvario. Le devastazioni di quell'epoca hanno lasciato comunque poche tracce certe; le prime attestazioni sicure di insediamenti in continuità con gli odierni risalgono a oltre un millennio dopo l'epoca l'era calvarica.
Emergendo dal declino, tali comunità ebbero la fortuna di trovarsi relativamente vicine ad altre simili, protendosi prestare un mutuo soccorso che fu impossibile per tanti altri insediamenti nanici sparsi per il mondo. La ripresa, pur difficile, fu quindi più veloce e meno travagliata nella regione dei Monti Atlas, permettendo ai loro nani di conservare un senso di identità e di tradizione più forte e antico.
L'era segreta
Per molti secoli, tuttavia, i nani della regione dovettero combattere duramente per la propria sopravvivenza, poiché quello che un tempo era stato il loro indiscusso territorio era divenuto nel frattempo terra ambita da molti altri. L'Antico Impero Elfico incombeva sulla superficie dai suoi territori ancestrali così vicini ai Monti Atlas; pericolose razze del Sottosuolo, in particolare goblinoidi, insidiava invece le vie sotterranee.
Durante questa fase i nani scelsero isolamento e segretezza come strumento di difesa. Al prezzo di isolarsi gli uni dagli altri forse anche più di quanto non avrebbero desiderato, celarono gelosamente la posizione delle proprie città, nascondendone gli accessi con artifizi magici; a ciò si fa risalire la storica tradizione della realizzazione e impiego delle porte segrete. Se con gli avversari del Sottosuolo queste tattiche potevano avere un effetto limitato, rispetto a quelle di superficie invece furono a lungo estremamente efficaci: le evidenze storiche indicano una consapevolezza molto limitata dell'esistenza di nani nelle profondità dei monti.
Riscoperta e conflitti
Tuttavia questo atteggiamento era destinato a non poter durare per sempre. Caduto l'Antico Impero Elfico, altre razze e altre culture si affacciarono nelle regioni limitrofe, incluse le pendici dei Monti Atlas. Al contempo, comunità naniche più distanti, a lungo credute perdute, furono riscoperte. Lentamente, con diffidenza, i nani tornarono parte di un mondo più grande.
Seguirono secoli di considerevole fermento politico, sociale ed economico. Culture che si erano assestate in un guardingo isolamento vennero rapidamente in contatto con stranieri e, soprattutto, lontani parenti, che nel frattempo avevano preso strade proprie. Tradizioni vennero messe in dubbio, l'ordine sociale ed economico vacillò, e per un periodo sembrò che l'identità delle Patrie sarebbe andata dissolvendosi.
L'involuzione conservatrice
Paradossalmente fu un periodo di successiva crisi a rinsaldare, al contrario, il valore dei principi tradizionali e dell'identità nanica. Il riaffiorare in grande stile della minaccia goblinoide, che prosperò sotto una serie di condottieri hobgoblin capaci e spiegati, costrinse i nani a spendersi in secoli di guerra, durante i quali lontani amici e alleati si trovarono, chi prima chi dopo, a non poter prestare aiuto. Tale fase lasciò una profonda impressione nella mentalità e nell'atteggiamento delle Patrie: per quanto gli estranei potessero essere amichevoli, i nani avrebbero potuto in ultimo far affidamento solo su di sé.
Fu sul finire di questo periodo, che vide in fine lo sterminio completo dei goblinoidi di Noachis, che un'antica istituzione nanica fu definitivamente abolita. Il cantonato, un sistema di residenza circoscritta e regolamentata di esponenti di altre specie nelle comunità naniche, nato col proposito di fornire ai nani manodopera necessaria, fu visto come una minaccia alla purezza culturale, nonché una tentazione che avrebbe reso i nani dipendenti da stranieri. Lo sradicamento dei cantoni ebbe profonde conseguenze sulle regioni circostanti, che si trovarono improvvisamente ad accogliere un cospicuo numero di emigrati carichi di conoscenze e tradizioni naniche, la cui infulenza andò così espandendosi proprio mentre le Patrie si chiudevano in sé stesse.
Tornando al proprio isolamento, le Patrie godettero di secoli di relativa sicurezza dei confini; i conflitti politici interni al contrario si identificarono, con le grandi casate nobiliari che competevano per il potere tramite sotterfugi, sabotaggi e assassinii, a causa del forte sdegno culturale verso la guerra aperta in cui nani versassero il sangue di nani. Tale periodo di accese competizioni trovò un suo equilibrio nella sostanziale abolizione delle figure politiche apicali: i grandi clan si ritirarono nei propri territori, con un mutuo accordo di lasciare vacanti le cariche confederali in modo da non scatenare brame e rivalità per esse.
Contro Agatha e Azar
Questa involuzione fu crescentemente minata dalla rafforzamento ed espansione dei reami di superficie limitrofi. Se le culture noachiane sembravano disinteressate alla conquista di territori nanici, lo stesso non si poteva dire dell'Impero Agateo; quando quest'ultimo iniziò a interessarsi all'Ossirand occidentale, dove comunità naniche si erano da tempo stabilite, l'interesse e la preoccupazione delle Patrie fu risvegliata. Agatha era infatti una potenza multirazziale e assimilatrice; i nani del Syren occidentale si erano unite a lei da tempo, tracciando la via per altre comunità che volessero seguire la stessa sorte.
Fu così che le Patrie, pur non intervenendo mai direttamente, presero a osteggiare con crescente fermezza l'avanzata di Agatha su Noachis. Tuttavia, la loro preoccupazione non fu niente a confronto di quella che sarebbe sorta quando, caduto l'Impero Agateo, al suo posto sorse Azar: un reame che rigettava le religioni tradizionali e la separazione fra le razze e che, in maniera ancora più credibile di Agatha, pareva in grado di mettere piede nell'Ossirand.
Queste paure si concretizzarono prima con le rivoluzioni azariste che, pur sconfitte, dimostrarono la forza dell'ideologia azarista; poi raggiunsero l'apice nella Guerra dell'Ossirand nella quale, per la prima volta da lungo tempo, eserciti delle Patrie scesero in guerra lontano da casa, risultando in ultimo sconfitti.
Le Patrie moderne
Da allora le Patrie sono faticosamente alla ricerca di un nuovo equilibrio. Un grande lavoro diplomatico ha permesso l'elezione, per la prima volta da tempo immemore, di una sovrana confederale, la Kerates, baluardo contro le mire di Azar. Kerates ha sauto incanalare le energie delle Patrie in un'efficace opera di contenimento di Azar, anche se gli ambienti più militaristi premono per azioni dirette, giudicando le tattiche di Kerates troppo conservative e prudenti. Al contempo, una forte spinta allo sviluppo economico, con l'adozione di metodi produttivi della moderna industria magifatturiera, ha portato anche alcune comunità a ripristinare il controverso cantonato, aprendo una nuova dimensione di conflitto sociale. Le Valli Argentate sono divenute il confine de facto fra l'influenza delle patrie e quella di Azar; prevale per ora la prima, ma la forza del grande impero oltreconfine è innegabile e la sua influenza diventa ogni anno più pressante.
Cultura, società, politica
Le Patrie Naniche sono reputate conservatrici e tradizionaliste anche per gli standard nanici; una designazione di cui esse stesse vanno piuttosto fiere. L'ordine sociale e le tradizioni culturali sono tramandate tramite una dettagliata e rigida disciplina, di cui sono al corrente anche gli individui di rango più umile.
Secondo il modello tradizionale, ogni nano deve coltivare tre arti: poesia (da intendere nel senso lato di interessi intellettuali), artigianato, guerra. I nani delle patrie vanno fieri della diffusa alfabetizzazione, dell'industriosità della propria gente, e delle capacità belliche, che li vedono sicuramente brandire un potere sproporzionato rispetto alle dimensioni esigue della popolazione.
I rapporti sociali sono basati su un sistema clientelare particolareggiato. Nei fatti, l'entità politica, socialie ed economica dominante sono i clan nanici, ai cui vertici si trova una classe aristocratica che controlla le leve del potere.