clan nanici
I clan nanici sono le principali istituzioni sociopolitiche delle Patrie Naniche. Sono gruppi familiari e di relazioni clientelari sotto il sistema del kobol, il cui potere può andare da controllo di un piccolo villaggio o regione rurale a quello di interi insediamenti, grandi aree di territorio o importanti attività commerciali.
Origini e storia
Le origini del sistema dei clan è tanto antica e incerta quanto quella del kobol stesso. L'ortodossia delle Patrie Naniche sostiene che questo sia sempre stato il sistema sociale tradizionale dei nani, anche prima del Calvario; le attestazioni, tuttavia, iniziano da ben dopo. Nel corso di millenni di storia la natura dei clan è certamente mutata; tuttavia essi sono stati una costante della società delle Patrie, e i clan più antichi reclamano una tradizione lunga quanto, e a volte più, di intere città.Organizzazione
Il capo di un clan è chiamato dumarca. Come kaban di tutti i kaban del clan, ha la responabilità del buon andamento di tutti coloro che si trovano sotto la sua autorità, e può viceversa reclamarne i servigi, anche militari. Come il dumarca eserciti la sua autorità varia molto da clan a clan, da periodo a periodo. Alcuni dumarchi gestiscono in modo dettagliato gli affari del proprio clan, diramando ai propri kaban ordini, promuovendo e rimuovendo, premiando e punendo. Altri preferiscono delegare, lasciando ai kaban maggiore autonomia e intervenendo solo in casi pressanti o incresciosi. In ogni caso, con un potere quasi assoluto sui suoi okut, un buon dumarca può fare la fortuna del suo clan, mentre uno cattivo è in grado di portarlo alla rovina.Attività
Tradizionalmente i clan erano entità fortemente territoriali; con la parziale eccezione di quelli attivi nel commercio, normalmente un clan controllava un villaggio, città, o regione rurale, dominando tutte le attività economiche al suo interno. La competizione economica e politica si svolgeva perciò fra i clan, per il successo e il predominio fra territori, e all'interno dei clan, per scalarne i vertici e accrescere il proprio potere all'interno della struttura. I rapporti con altri clan erano gestiti tramite ambasciate formali, spesso ospitate direttamente presso la fortezza del rispettivo clan e rivestenti anche il ruolo di ostaggi. Oggigiorno questo schema è andato fortemente incrinandosi. L'accresciuta importanza del commercio, soprattutto a causa dell'industria magifatturiera, ha fatto sì che le attività dei clan non potessero più facilmente rimanere delimitate a livello territoriale. Le ambasciate, un tempo limitate per dimensioni e importanza, sono oggi veri e propri avamposti politici ed economici. Un clan che possiede fiorenti attività commericali, ad esempio, potrebbe stabilire "ambasciate" che non sono altro che sedi della propria attività imprenditoriale nel territorio di un altro clan. Inevitabilmente questa situazione genera attriti, andando a minare la dume (armonia sociale), e tuttavia gli sforzi dei moralizzatori per contrastare questa pratica si scontrano che la forza delle pressioni economiche, che favoriscono chi riesce ad affermarsi in questo modo. In aggiunta, la crescita dimensionale degli insediamenti negli ultimi secoli ha portato a situazioni in cui solo di rado un singolo clan controlla un'intera città, fra le maggiori. Sono perciò nate istituzioni politiche inter-clan, come consigli e parlamenti, entro cui si esprimono nuove forme di politica.Forze militari
La filosofia militante nanica prevede che ogni nano sappia maneggiare le armi e le imbracci quando chiamato al servizio dai suoi superiori. I clan, come strutture di vertice dell'ordine sociale, sono il luogo naturale di organizzazione delle formazioni militari maggiori; gli eserciti nanici tradizionali erano di regola eserciti di clan. Nell'era moderna, con la crescente sofisticazione e spesa per munire le truppe, sono più spesso alleanze fra clan a organizzare le forze armate. Gli insediamenti più popolosi, di rado controllati da un singolo kaban, operano oggigiorno con consigli permanenti quantomeno per gli affari militari, conformandosi alla necessità di crescente sofisticazione e professionalizzazione delle forze armate.Clan e avventurieri
Secondo i dettami di Moradin, la tutela della vita nanica è il dovere più sacro. Di conseguenza, la guerra aperta fra nani ha sempre comportato una forte riprovazione, venendo giudicata in ogni caso una tragedia evitabile, capace di disonorare chiunque vi prendesse parte, a prescindere dalla giudizia della sua causa. Per questo motivo i clan nanici si sono storicamente orientati, nel contesto dei conflitti reciproci e per le proprie necessità interne, piuttosto sull'utilizzo di avventurieri. In tal guisa è stato ritenuto relativamente accettabile anche l'impiego di stranieri, sempre nell'ottica di ridurre lo spargimento di sangue nanico; impiego comunque da gestire con tatto, poiché era al contempo considerato sconveniente che stranieri potessero essere addentro alle questioni dei nani.Clan e monarchia
Il Re dei Nani è da millenni, e forse dalle origini, una posizione elettiva scelta da e fra i clan maggiori. Per lo più si è trattao di un ruolo cerimoniale e diplomatico, poiché gli elettori difficilmente avrebbero elevato qualcuno che potesse poi davvero imporsi su di loro. I Re più forti tendono ad emergere in momenti di crisi e in risposta ad essi, quando i clan mettono da parte le reciproche rivalità scegliendo un leader comune che possa mobilitare tutte le forze necessarie a fronteggiare una minaccia. Al contrario, in periodi di quiete il Re tendeva ad essere particolarmente debole; ma anche la rivalità per questa posizione secondaria si rivelò a un certo punto eccessiva, così che i clan maggiori decisero di comune accordo di lasciare la posizione vacante. Solo di recente, con la crisi della Guerra dell'Ossirand e dell'espansionismo azariano in generale, i nani hanno deciso di eleggere un sovrano: la Regina Kerates.
Type
Geopolitical, Clan