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Impero Agateo

L'Impero Agateo fu la storica potenza dell'estremo ovest di Syren. La sua influenza politica, culturale ed economica, estesa per oltre tre millenni, ha profondamente influenzato le regioni sotto il suo controllo, quelle limitrofe, e perfino stati lontani. L'Impero prende il nome da Agatha, la sua città simbolo e capitale per la maggioranza della sua storica, alla cui fondazione è posto l'inizio del calendario agateo.  

Agatha, la città promessa

  Nel mito fondatore agateo, una coalizione di eroi fu guidata dall'ispirazione divina a un promontorio nel Syren occidentale, dove fondare una città che sarebbe diventata un faro di luce e speranza, soprattutto per i popoli umani, all'epoca divisi e abbrutiti. Il suggello della promessa divina sarebbe stata la miracolosa comparsa di una sorgente di acqua dolce fra le rocce del promontorio, in mezzo al mare.   Le evidenze archeologiche dell'epoca sono scarsissime, per via di lunghi millenni di abitazione ed edificazione che hanno distrutto le tracce di epoche precedenti. L'unico reperto certo dell'epoca della fondazione è la camera segreta.   Studiando tradizioni ed evidenze della regione circostante, si può affermare con certezza che una comunità urbana si era stabilita nel promontorio nel periodo tradizionalmente indicato per la fondazione della città; alcune tracce scritte del nome Akatush sono state identificate con una forma arcaica del nome 'Agatha'.   Il primo periodo   Mito ed evidenze storiche indicano che, nei suoi primi secoli, Agatha era una città aristocratica, governata da famiglie nobili in prevalenza umane. Era già presente una forma di auto-promozione della città come rifugio per umani, coincidente con una forte migrazione che portò la città a crescere ed espandersi.   Agatha compare a questo punto regolarmente nelle cronache dei popoli confinanti; quelle elfiche sono di gran lunga le più complete, e la descrivono come una città in ascesa, per quanto tumultuosa, prona alla violenza politica intercina.   Rimane comunque una piccola potenza regionale, rivolta al mare e alle poche terre circostanti, ampiamente inferiore per importanza rispetto ad altri stati dell'epoca.   L'ascesa del pantheon   Nel quarto secolo inizia a divenire prominente ad Agatha la fede heironiana. Ciò coincide con un periodo di intensificato militarismo, in cui la città inizia ad affermarsi con la forza sulla regione circostante.   La questione della tutela di Eastgate, storica città sacra del culto di Pelor, vide infine Agatha diventarne patrona, accrescendo tanto il suo prestigio quanto le rivalità con le altre potenze regionali.   Nel settimo secolo il culto di St. Cuthbert irrompe nella regione sulla scolta delle Veggenze, campagne di persecuzione di culti diabolici tramite le quali la fede si accredita come tutrice della legge e dell'ordine. Agatha accetta il sistema legale cuthbertiano nell'ottavo secolo, come parte di riforme tentate per risolvere le contraddizioni ormai in esplosione in città.   La crisi del nono secolo e il Primo Oscuramento   A metà dell'ottavo secolo, Agatha è una delle prime potenze della regione, con un territorio proprio che controlla buona parte della costa settentrionale del Mar d'Arme, e un'influenza che si estende a est a e ovest fino a lambire il mar artico a nord e il Lansatz a sud.   L'enorme incremento di ricchezza e potere della città è andata a vantaggio quasi esclusivo delle famiglie nobili regnanti, che grazie alle leggi arcaiche di Agatha mantenevano un controllo formalmente assoluto della politica, dell'economia e dell'esercito cittadino.   Tuttavia, molti altri erano ormai elementi essenziali della prosperità e del potere della città, e ne reclamavano un corrispettivo ruolo. Il primo grande tentativo di sintesi fu l'adozione del sistema legale cuthbertiano, con la chiesa di St. Cuthbert elevata ad imparziale tutrice della giustizia.   Ciononostante, le tensioni non si risolsero: feroci contrasti sfociarono in un crescendo di azioni violente fra le diverse fazioni, alimentate da un ricorso sempre più frequente all'assassinio e al sabotaggio, con ampio impiego di professionisti elfici che in quell'epoca erano emersi nella cultura politica dei Mille Principati.   La situazione stava in realtà degenerando anche ad opera di forze soprannaturali, all'opera (secondo la storiografia ufficiale agatea) per impedire l'ascesa di una città e di un pantheon che sapevano sarebbe stato per loro esiziale. Catastrofi sempre più frequenti portarono rapidamente a un susseguirsi di crisi, che indebolirono la città.   In questo contesto di divisione e difficoltà, un esercito demoniaco raccolto in gran segreto nel nord riuscì a usare un eluviano, un antico portale-specchio elfico, per raggiungere la città elfica di Ostelin, dove con un assalto fulmineo e inarrestabile di impadronì della flotta, facendo vela per Agatha.   Impossibilitata a richiamare le sue forse dai teatri di crisi a cui erano state inviate, la città si trovò quasi indifesa; l'assalto demoniaco arrivò alle soglie della cinta sacra, il perimetro dell'area più elevata della città dove si trovavano i templi maggiori, con un'ultima disperata resistenza guidata dalla paladina heironiana Iomedae sulle scale di fronte ai cancelli della cinta.   Quanto tutto sembrava perduto e l'ultima linea di difesa pareva in procinto di cedere, la città fu avvolta da una misteriosa nebbia scesa dal cielo, che nessuno poteva penetrare, fisicamente o magicamente. L'evento prese il nome di Primo Oscuramento di Agatha.   Primo Interregno   Con la notizia dell'invasione e il fenomeno soprannaturale che sembrava averla tagliata fuori dal mondo, la città fu data per perduta, precipitando le regioni sotto il suo controllo nel caos.   Nonostante gli sforzi dei lealisti agatei, il governo andò di fatto disintegrandosi, col potere preso da governatori regionali e molta parte del territorio occupata da forze straniere.   In questo Primo Interregno, una persistente predicazione profetizzava l'ascesa di una guida che, benedetta dagli dei, avrebbe ripristinato la città e ne avrebbe portato a compimento l'antica promessa con cui era stata fondata.   Alia Karventon e la fondazione del Regno di Agatha   All'insaputa di tutti, l'Oscuramento di Agatha era stato possibile per intervento degli déi del futuro pantheon, il cui potere era convogliato dai meccanismi della camera segreta. Tuttavia, l'imprevista magnitudine dello sforzo li aveva colpiti, ciascuno in modo diverso, gravemente, lasciandoli in uno stato di vulnerabilità.   Fu in questo contesto che una studentessa di divinità, Alia Karventon, iniziò un'avventura che la portò a scoprire la tragica condizione degli antichi protettori di Agatha e a guidare un gruppo di avventurieri nel ripristinare la piena vitalità degli déi coinvolti.   A compimento del disegno che essi avevano ordito, essi benedissero la città e offrirono a una dinastia regnante di giusti la propria protezione. Il figlio di Alia e di uno dei suoi compagni (la tradizione agatea è notoriamente controversa sull'identità di quest'ultimo), Teokemon I, fu incoronato re di Agatha di fronte alla folla stupefatta accorsa alla ricomparsa della città.   I secoli di luce   L'evento ebbe una risonanza amplissima e immediata: i fedeli delle tre fedi accorsero al servizio del nuovo regno, che rapidamente ristabilì la propria autorità sui territori governati in precedenza.   La rimozione dal potere di gran parte delle vecchie famiglie nobiliari e l'elevazione a nuova nobiltà dei principali maggiorenti nel frattempo emersi stabilizzarono il nuovo ordine agateo, ma più di tutto fece la fede del nuovo pantheon, la cui forza fu il volano della successiva ascesa della nuova Agatha.   Nel corso dei successivi tre 'secoli di luce', il Regno si espanse annettendo e integrando con decisione le valli montuose del nord, colonizzando campagne disabitate da millenni, con l'espulsione o distruzione delle creature mostruose che le avevano a lungo controllate.   La Prima Crisi di Fede   La repentina espansione del Regno Agateo alimentata dalla forza della fede venne presto a scontrarsi col crescente numero di sudditi non umani e, per lo più, devoti a pantheon razziali propri.   Contemporaneamente, il potere delle chiese del pantheon era divenuto soverchiante: le chiese controllavano gran parte delle forze militari e, tramite la propria amministrazione sui territori di nuova annessione, determinavano l'ascesa dei casati ad esse fedeli.   Il crescente malcontento nei confronti dello strapotere delle chiese arrivò a un punto critico nella Prima Crisi di Fede. San Quenta III fallì la prova del Pilastro di Luce e, secondo un rito scritto secoli prima e mai messo alla prova, fu messo a processo dalle chiese del pantheon, portando quasi alla guerra civile. La crisi si ricompose all'interno del processo stesso, quando emerse che gli déi avevano bocciato Quenta non perché aveva violato i diktat delle chiese, ma perché aveva lasciato che essere acquisissero troppo potere: non era mai stato inteso che Agatha fosse governata direttamente dai servitori degli déi.   Le enclavi   Il riequilibrio di potere all'interno dello stato agateo richiese decenni per divenire pienamente effettivo, ma sul finire del 13° secolo la corona era tornata ad essere l'organo politico centrale, e una seconda questione era cresciuta divenendo non più rimandabile.   L'espansione del controllo agateo aveva portato il Regno ad inglobare comunità etniche non umane che mal si conformavano alle leggi e ai costumi agatei. Un movimento d'opinione, chiamato enclavista, proposte la creazione di aree a giurisdizione speciale, dove le leggi agatee cedessero il passo alle regole ancestrali della comunità locale.   Col lavoro del grande conclave giuridico guidato da San Thera e San Costanzio (nome ecclesiastico di Lothar d'Olifante, ex nobile elfico convertito alla fede di St. Cuthbert), l'enclavismo passò da posizione minoritaria a soluzione politica, e fu implementato nel corso del 14° secolo, consentendo al Regno la piena integrazione dei territori controllati, che ormai includevano buona parte della costa artica.   L'Impero cessò di esistere alle porte del suo 35° secolo di vita, per opera di coloro che sarebbero poi stati conosciuti come gli Dei-Eroi di Azar.

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