L'
Accordo di Villa Onos, siglato il 4 Nonas 3429 nella storica Villa Onos a
Tannaris, pose fine alla
Guerra dell'Ossirand. Concluso tre settimane dopo il
Silenzio del Roden, il trattato riconobbe l'annessione azariana dell'
Ossirand a est del fiume Roden, stabilendo una zona-cuscinetto, formalmente neutrale, nel territorio compreso fra il Roden e il Meaken.
Antefatto
La Guerra dell'Ossirand fu il risultato di crescenti tensioni in seno alle città-stato dell'Ossirand meridionale, dove fazioni
azariste e anti-azariste si scontravano
da decenni in modo sempre più violento. A seguito dell'ennesima repressione di azaristi, gli
Dei-Eroi di Azar proclamarono il proprio intervento, lanciando un'invasione dell'Ossirand con l'uso di
portali. L'intervento diretto azariano trascinò in guerra aperta anche le città delle
Patrie Naniche, nemiche di Azar e sponsor dei suoi avversari.
Gli entusiasmi iniziali dell'alleanza ossiriana, che vantava una considerevole superiorità di risorse giocando in casa, furono smentiti nel giro di pochi mesi da avanzate azariane sempre più rapide e incisive. Con la
Battaglia del Passo del Corvo,
Azar tagliò in due l'Ossirand, portando alla capitolazione delle città orientali.
Nel volgere di poche settimane, continue ritirate portarono le forze della coalizione al confine naturale del fiume Roden, dove l'artiglieria nanica, ritiratasi in anticipo per fortificare la nuova linea difensiva, bombardò pesantemente tanto gli azariani in avanzata quanto profughi e truppe ossiriane in ritirata. Gli Dei-Eroi risposero con il
Silenzio del Roden, un'arma devastante che causò la morte per apparente shock psichico di migliaia di artiglieri nanici e civili colti nel raggio d'azione.
La coalizione ossiriana si trovò, di conseguenza, di fronte alla possibilità che non solo gli azariani superassero il confine del Roden, ma che lo facessero così rapidamente da catturare l'artiglieria nanica, rimasta inerte sul campo. Inaspettatamente, gli Dei-Eroi proposero a questo punto un armistizio.
Trattative
Le trattative furono condotte da emissari di
Tannaris,
Andorveis e
Meltazar, le tre potenze maggiori della residua alleanza ossiriana, e da
Rico Udina in rappresenza di Azar e delle città ossiriane occupate.
Gli azariani apparivano in posizione di superiorità oggettiva, con le città ossiriane occupate e sostanzialmente incapaci di continuare una resistenza su vasta scala, mentre le forze naniche avevano subito la perdita di gran parte del proprio corpo di artiglieria, seppure erano state in grado di recuperare cannoni e munizioni.
Grazie a questo rapporto di forza bilanciato, Udina riuscì a ottenere in breve due importanti concessioni: il riconoscimento dell'annessione azariana delle città ossiriane, ma soprattutto la creazione di una fascia neutrale nella regione compresa fra il Roden e Meaken. Questa vera e propria zona cuscinetto avrebbe consentito una descalation, interponendo chilometri di territorio neutrale fra i contrapposti eserciti, spazio di distensione particolarmente critico data la realtà dell'artiglieria a lungo raggio che permetteva di minacciare il nemico a prescindere dalla barriera naturale costituita dal fiume Roden. I rappresentanti di
Tannaris resistettero fino all'ultimo a questa richiesta, maldisposti a vedere la propria politica condizionata da una simile stipula, ma furono costretti a cedere di fronte alla prospettiva di una rinnovata avanzata azariana.
Gli articoli accessori dell'Accordo stabilirono anche l'apertura della zona neutrale a viaggiatori e mercanti di ambo le fazioni principali, con protezione delle rispettive prerogative; le autorità locali avrebbero mantenuto la libertà di dettare le proprie leggi e regole, purché non risultassero in una violazione dei principi generali dell'accordo.
I decenni successivi
Dopo la firma dell'Accordo, l'Ossirand meridionale fu rapidamente integrato nello stato azariano, con ingenti influssi di capitali per la ricostruzione e l'ammodernamento. Permangono differenze culturali notevoli: ad esempio, nonostante la legalizzazione della necromanzia, la popolazione ossiriana rimane diffidente verso l'uso dei non-morti, preferendo ovunque possibile il lavoro di viventi o di costrutti. L'unica grande eccezione è la rifondata
Argyras, ricostruita dalle rovine della sua distruzione decenni prima e divenuta in breve centro necromantico di primaria importanza.
La zona neutrale è rimasta fortemente allineata alle
Patrie Naniche e, pur tenendo fede alla lettera degli accordi, è evidente che le città-stato guidate da
Tannaris sono pronte a schierarsi nuovamente coi nani contro una nuova avanzata azariana. In virtù dell'Accordo, però, le truppe naniche non possono essere ivi stanziate. Per questa ragione Tannaris ha investito grandemente nello sviluppo di un proprio corpo di artiglieria, con l'aiuto neanche particolarmente segreto delle Patrie Naniche. Le sue mura sono state riadattate per ospitare cannoni a lunga gittata, e le frequenti esercitazioni di tiro le sono valse il nome di Città Tonante.
Questa alleanza non è comunque priva delle sue tensioni. Il ricordo dei bombardamenti nanici lungo la linea del Roden, che sacrificarono anche molte vite di ossiriani ancora in ritirata, furono oggetto di polemiche furibonde ed inchieste controverse. In aggiunta, le Patrie Naniche hanno mantenuto un atteggiamento ambiguo: pur supportando gli sforzi difensivi delle città neutrali, non hanno mai voluto aprirsi al commercio e agli scambi culturali, a danno delle loro economie e a vantaggio dell'influenza azariana, particolarmente forte proprio in ambito commerciale.
Negli ultimi anni, con la diffusione dei
witchgate fra le città e gli avamposti delle
Patrie Naniche, la possibilità che questa tecnomagia venga ceduta a
Tannaris per incrementarne le difese è oggetto di tensioni. Il governo tannariano considera la sua acquisizione una priorità, mentre
Azar la considera equivalente a un dispiegamento di forze naniche, in violazione dell'Accordo.