Appearance

Physical Description

Particolarmente agile, ma non molto forte.

Body Features

Pelle olivastra, calvo, due occhi grandi, di cui uno verde e uno viola la cui pupilla non si dilata quanto quella dell'occhio verde.

Mentality

Personal history

"Quel libro mi ha aperto gli occhi!"
 
Il mio nome è Bruno, primogenito della famiglia Plutos, originaria delle terre di Rustotlen.
 
Trascorsi l'infanzia e i primi anni della mia gioventù presso un accampamento adibito a villaggio, ove passai il tempo in spensieratezza insieme a mio fratello Guglielmo, alla mia sorellina Chiara e ai miei amichetti del posto, insieme ai quali ci divertimmo a disturbare gli adulti e a intrufolarci in edifici abbandonati ad affrontare qualche ratto troppo cresciuto. Attorno al decimo anno di età, mi introdussi in un edificio diroccato insieme ad un altro mio amico, il quale però non fu molto entusiasta della scelta del posto in quanto storie oscure si narravano attorno ad esso; ad ogni modo lo convinsi con qualche parola di conforto e qualche bugia ad entrare con me e, con nostro grande stupore, scoprimmo che si trattava di una libreria, colma di ragnatele e libri, molti dei quali impossibili da leggere, dall'essere scritte in qualche lingua sconosciuta, all'essere completamente rovinate e ridotte in polvere con il semplice tocco della mano. Intrapresa la ricerca di libri da portarsi a casa e, magari, qualche cimelio, ci imbattemmo in uno scaffale enorme leggermente spostato e, avvicinatici cautamente togliendo le ragnatele di troppo, scoprimmo che fu piazzato li per coprire un passaggio segreto. Il mio amico, già riluttante dall'inizio dell'avventura, iniziò a scoraggiarmi per non farmi andare oltre, ma più lui provò a dissuadermi, più io mi convinsi ad entrare... e lo feci senza dargli alcuna risposta. Proseguendo per il corridoio, voltandomi di tanto in tanto per accertarmi se mi stesse seguendo o no, raggiunsi una rampa di scale, sulle quali mi ci incamminai senza esitazioni: la curiosità nello scoprire che cosa ci poteva essere fu altissima; più scendevo e più sentii l'aria farsi umida e fredda. Alla fine di questa rampa un altro piccolo corridoio mi portò davanti ad un arcata, dal quale potei ammirare una enorme sala abbandonata, adornata con candelabri, torce, armi, arazzi, bandiere e qualche scheletro umanoide. Al centro di questa sala fu piazzato un altare, su cui ci fu posato un libro: ebbe qualcosa di strano, sembrò che da li provenisse una voce. L'attrazione a quell'artefatto fu così tale che lo aprì subito, iniziai a sfogliarlo e a leggerlo, quand'ecco che un'entità oscura si parò dinnanzi a me, fu qualcosa di straordinario: non ebbe una forma, anzi, continuava a cambiarla, assumendo diversi tipi di forme di armi rimanendo in quello stato di intangibilità e oscurità; non seppi che fare, rimasi incantato per qualche secondo, quando una voce cupa e sinistra nella mia testa iniziò a parlarmi: si presentò come un patrone, un essere con il quale, a mia insaputa leggendo il libro, stipulai un patto con cui io divenni, in pratica, il suo discepolo.
Mi aprì il mondo verso piani di esistenza del quale non potei nemmeno immaginare, insegnandomi a combattere e ad incantare formule magiche che non lessi mai in vita mia. Mi cambiò radicalmente, tanto che iniziai a litigare spesso coi miei genitori per i più svariati motivi e per la loro irritante preoccupazione nei miei confronti. Dopo quattro anni dal patto e dai litigi, diedi una svolta alla mia vita: scappai di casa, portandomi dietro quel misero equipaggiamento che riuscì a comprarmi lavoricchiando ogni tanto.
 
Vagai per un annetto in queste terre, trovando informazioni riguardo alcune divinità di cui mi parlò il patrono, soprattutto quelle di Bane e Savras, fino a quando non mi trovai al cospetto di tre rarissimi esemplare di uomini draconici, i quali probabilmente vedettero in me quel qualcosa che li fece avvicinare a me, raccontandomi di come abbiano fondato un culto costituito dalle tre divinità della guerra, del male e del destino: Bane, Tiamat e Savras; non ebbi modo di reagire in alcun modo a tale notizia, che mi ritrovai a servire come accolito per questa setta. Passarono già due anni, perfezionai ciò che il patrono mi donò e il rapporto con esso, raggiungendo quel legame tra maestro e allievo.
 
Nel mentre un ragazzo di nome Dunno, che pratica magia della natura, mi prese di mira senza che io feci nulla di male nei suoi confronti, non perché non volessi, ma perché non potei assolutamente attirare attenzioni indesiderate; certo è che non mi va molto a genio come persona, troppo sicura di sé, vanitosa e ostentatrice delle proprie (scarse) abilità, senza alcun codice etico se non quello del proprio egoismo... per cui farò in modo di fargliela pagare al momento opportuno e fargli capire come si sta al mondo e chi comanda.
 
Durante il mio percorso mistico, venni a conoscenza di un'arma, un cimelio di Bane, al quale il mio ombroso patrono sembrò parecchio interessato, tanto da prefissarmi, come obiettivo supremo, il recupero di tale artefatto.

Intellectual Characteristics

Non ho difficoltà a relazionarmi con le persone, a prescindere dal sesso o dalla razza fintanto che la pensano come me. Nonostante ciò, ho i miei mezzi per avvicinarmi a chi non la pensa come me. Male che vada finirebbe nella lista nera, pronta a sacrificarsi in nome della Triade.

Morality & Philosophy

Sono obbediente, cerco di soddisfare ogni esigenza e compito impostatomi, senza creare alcun fastidio e senza agire di testa mia.

person.sexuality

In tutti questi anni nello scoprire chi fossi, non ho mai avuto modo di giacere con una donna, sebbene non abbia davvero mai pensato di farlo. Forse, a questa età, è il caso di approfondire la tematica.

Known Languages

Common, Sylvan, Draconic

Personality

Social