Un affondo di pensieri by Etadrash | World Anvil

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Thu 24th Jan 2019 04:24

Un affondo di pensieri

by Etadrash

Non credo proprio di essere adatto a fare il regnante.


Forse non tutti lo sanno o se ne sono accorti, ma ho uno strano vizio ,quando combatto riesco a pensare e agire in fretta, quando invece faccio altro il più delle volte ho la testa fra le nuvole. Ho iniziato questo viaggio in primis per regnare con mio fratello, ma mi sto accorgendo che mi piace molto di più andare all'avventura, scoprire luoghi mai visti, conoscere gente e fare un pó di bardoria. Durante lo sconto nella segheria abbandonata, stavo pensando a una cosa molto importante: "Sono davvero indispensabile per i miei fratelli? Uno con il mio comportamento li metterebbe in cattiva luce di fronte ad altri regnanti?"
Una volta finito il combattimento, Vrakazhar si avvicina a me, e poggiandomi una mano sulla spalla mi dice: "Bravo Etadrash, sei stato impeccabile, le tue frecce sono le migliori." Dopo quelle parole, mi sentivo davvero al mio posto li, circondato da fratelli e compagni, anche se sono molto preoccupato per quanto riguarda il regnare, e la mia amatissima moglie e il mio adorato figlio, devo fare in modo che vengono al più presto in città.

Una volta tornati in base, abbiamo avuto altre notizia di questo scassa palle di Urkos, una bella testa impalata conficcata nel terreno, e voci delle vedette che lo hanno visto dirigersi verso il Nord, tutti erano molto preoccupati per questo, ma non io. Anche se dovrei averne, ho imparato già come si muore, averne timore è da stupidi, forse sono così perchè ho già un figlio, o forse per via del mio sangue dragonico, chissà.


In seguito siamo andati a controllare la casa della strega, davanti a noi si palesa una donna con capelli argenteii, presentandosi come Valanthazor, scrittrice del libro trovato da Vrak. Parlando un pó con questo drago anziano, l'aria era un pó cambiata,tutti lasciavamo parlare Vrak ma, era chiaro che se avesse sbagliato a parlarle le cose sarebbero finite molto male, ma per fortuna se ne andata semplicemente dicendo che la prossima volta ci avrebbe visto, ci uccideva perchè crediamo a Tiamat. Quindi decidiamo di andare a trovare un altro parente, nostra madre, dentro la montagna d'ossa. Non so per quale motivo ma vedere mia madre da vicino nella sua forma reale, era davvero intimidatorio, non so ma, quando parlavo con lei non era come a casa, sentivo una tensione non di poco conto nell'aria e guardando i miei fratelli avevo capito che forse noi eravamo ancora troppo deboli per pretendere e fare troppo i gradassi e questo mi ha fatto preoccupare, mi ha fatto sentire come una pecora davanti a un lupo gigante.