La Miniera di Cavagrande

1113BCE
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Il gruppo formato da Borro Cucinaduro , Manfred , Drugo e Bruno, guidato da Filippo Di Orlando Di Balar, ispezionò il paese di Cavagrande scoprendo tracce di un passaggio di aracnoidi.
Dovendo riportare il corpo di Branca a Balar gli avventurieri decisero di tornare in città e prepararsi per la conquista della miniera.
Dopo I funerali di Branca il gruppo venne raggiunto dai rinforzi mandati dalla Gilda degli Ammazzadraghi: Arya e Gorafin. In particolare il nomadiano Gorafin aveva effettuato delle ricerche nella Accademia di Dinario Straor scoprendo che ciò che stavano cercando era un Demone della Forgia, sviluppatosi probabilmente da un'antica onta subita da un clan nanico.
Borro, anche lui avendo effettuato diverse ricerche nell'archivio del tempio, aveva capito che la fede e l'unità di spirito sarebbero state fondamentale per abbattere una creatura che sembrava formidabile.

Il nuovo gruppo creato da Filippo per l'impresa e composto da Manfred , Borro Cucinaduro , Arya , Gorafin e Drugo partì quindi alla volta della miniera.
Durante il tragitto, colto da una tempesta di neve, gli avventurieri si rifugiarono in una grotta.
Lì, nella disperazione del momento, mentre i cavalli straziati dalla fame si lamentavano e gli avventurieri si stringevano attorno al fuco, Manfred vide un'ombra sul fondo roccioso. Avanzò verso l'oscurità impugnando la Scaglia di Luce e nella penombra scorse un demone che tentò la sua fede. Il paladino riuscì a dare l'allarme ma in un battito di ciglia venne colpito da un attacco che lo lasciò prono ma indenne. Lo spirito sembrava svanito.
Durante il riposo Manfred comprese di essere stato posseduto dallo stesso tipo di demone che aveva colto Gwynill tempo addietro ma che questo Malasogno non era ancora pronto a parlare.

Arrivati nuovamente alla miniera il gruppo entrò dal grande portale di pietra. Dentro sembrava abbandonata, come il villaggio costruito nel canyon dentro la montagna.
Dentro la città il gruppo trovò degli obelischi in Mithril che, una volta attivati, riattivarono l'illuminazione della città.

Trovato il grande montacarichi il gruppo scese sul fondo del canyon trovando una distesa di pozze laviche. Prima di avanzare, gli avventurieri decisero, di risalire ed estrarre del mithril. Nella risalita il montacarichi si bloccò. Arya sentì un brivido lungo la schiena e dei tonfi dietro ad un muro di roccia. Una grande creatura, umanoide e fatta di pietra, sfondò la parete aggredendo gli avventurieri già pronti all'azione.
La battaglia fu breve e violenta ma uscendone illesi il gruppo riuscì a scampare al pericolo e uccidere gli aggressori.

Preso il Mithril grezzo e scesi di nuovo nella piana il gruppo guidato da Drugo si addentrò in una serie di mausolei dedicati a vari clan nanici. Tra tutti, il mausoleo dei Or'Korran, clan della Miniera degli Appigli, risuonò col nano ma non abbastanza da garantirgli quache conoscenza. Gli antichi nani avevano ormai abbandonato quelle sale.
Sul fondo della piana la cattedrale nanica sorgeva circondata da lava, custode di un bagliore malefico.

Manfred benedisse la cattedrale dalla quale emerse il Demone della Forgia. In un terremoto di corruzione e lapilli Drugo, Filippo, Manfred e Borro si concentrarono in un'unica potente benedizione che attirò la grazia del Signore della Luce, il quale lanciò un raggio divino che tramutò in polvere il demone.

Nelle macerie del demone il gruppo trovò:

Filippo, constatata l'impresa, nominò i suoi compagni di viaggio Cavalieri di Balar. Dopo una fuga disperata da un piccolo manipolo di goblin delle profondità il gruppo iniziò la cavalcata verso Balar pensando già ai progetti in servo per il paese di Cavagrande...


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