Expedition
La città di Balar si svegliava agitata e confusa il 15 gennaio, il giorno dopo gli eventi de Il matrimonio di Bruno.
I Cavalieri di Balar Gorafin, Drugo e Manfred, ritrovatisi al Tempio di Balar, ascoltavano le lamentele di Padre Michele, che tristemente vagava per le navate della chiesa cercando di aiutare gli Adeptii Sanatorium nella pulizia.
Modinia, risvegliatasi allo stallaggio della città insieme a Biancospino, venne soccorsa da un'aggressione nomadiana da Zhagana e rapidamente le due donne andarono al Teatro delle Tre Rose per cercare Morrigan.
Le due non trovarono nessuno a teatro ma l'elfa, sentendo un'energia familiare, corse fuori seguita dalla compagna cercando in cielo il piccione che tempo prima aveva mandato a cercare Gimbo.
Il piccione sembrò dirigersi verso il tempio e ben presto Modinia e Zhagana si ritrovarono insieme a i cavalieri. Padre Michele, sconvolto dalla presenza delle due donne e del lassismo dei cavalieri dimostrato rispetto alla presenza di animali nel tempio, iniziò a rimproverare e redarguire i cavalieri. Modinia, trasformatasi in corvo, defecò sul padre che, in una crisi mistica, annunciò che nel tempio da quel giorno sarebbero stati ammessi vino, bevande e la presenza di saltimbanchi e animali.
Il piccione venne finalmente catturato e dalla sua bocca iniziò a fuoriuscire la voce del mago Gimbo. Il mago spiegò che si trovava disperso da qualche parte nell'interpiano e che non avrebbe potuto svolgere una missione importantissima. Adesso affidava al gruppo il compito di salvare Miranda Mantofuoco, figlia di Massimiliano Mantofuoco, che si trovava da qualche parte a Sicus per un'impresa che la potesse rendere degna della spada del padre.
Il gruppo si preparò e, in una dimostrazione di straordinaria magia, dove Gimbo usò il piccione come veicolo per aprire un portale nelle Lay Line, i cinque vennero teletrasportati da qualche parte a Sicus.
Tutto appariva come un'enorme piana argillosa, il cielo coperto da nubi nere e l'orizzonte illuminato da un perenne crepuscolo rosso. Il gruppo venne sollecitato ad avanzare trovando ben presto la ragazza. Miranda stava respingendo sola un assalto di diversi coboldi e un cucciolo di drago.
Gli avventurieri combatterono respingendo le belve ma benedicendo le lame, Manfred causò l'esplosione della spada impugnata da Miranda. La lama, avvolta da fiamme nere mentre piangeva di rabbia, venne illuminata da una luce dorata che reagì con le fiamme. L'esplosione investì il gruppo ma Zhagana, riamsta in piedi, scagliò un fulmine che staccò un'ala al draghetto. Gorafin, usando il suo liuto da guerra, squarciò la gola al drago e Miranda, in un ultimo scatto di rabbia, piantò l'elsa rimasta della spada nell'occhio del drago, uccidendolo.
l gruppo venne circondato da dei fulmini rossi e in un lampo Gimbo riaprì il portale, riportando gli avventurieri a Balar.