Skarnoth: Città roventi
Geografia:
Il popolo degli Skarnoth risiede sull’isola di Ruk’Tar, un luogo tanto imponente quanto inospitale, dominato da nove vulcani attivi e da un vasto lago di lava ribollente, noto come il Mare di Sangue Fuso. Questo territorio è caratterizzato da un clima estremamente ostile, con temperature perennemente elevate e un suolo nero e bruciato, costantemente ricoperto da fuliggine a causa delle frequenti piogge di cenere vulcanica. Nonostante queste condizioni proibitive, la natura ha trovato modi per adattarsi: il terreno è punteggiato da tuberi resistenti noti come Ghor'nath, radici coriacee che crescono sottoterra e rappresentano una delle poche fonti di cibo vegetale. L’isola ospita anche una fauna variegata e spesso letale, che contribuisce a rendere la vita degli Skarnoth una continua sfida. Tra le creature più temibili si annoverano i Ryn’Khar, rinoceronti-cavalli corazzati che si muovono in branchi e sono noti per la loro natura aggressiva; i Korr’Fang, enormi salamandre capaci di nuotare nella lava e dotate di denti affilati e una coda devastante; e i Zharr’Luk, granchi con un carapace simile alla pietra lavica, incredibilmente resistenti e spesso visti come una prova di caccia per i giovani guerrieri. Questi esseri, insieme all'ambiente ostile, hanno forgiato una popolazione resiliente e feroce, capace di prosperare anche nel cuore di un mondo che sembra progettato per distruggerli.Origine e Aspetto:
Secondo le leggende tramandate dagli Skarnoth, essi furono plasmati sull’isola di Ruk’Tar per volere diretto di Varden, il mondo vivente che venerano come una divinità suprema. Questa popolazione straordinaria presenta un aspetto tanto temibile quanto affascinante: gli Skarnoth sono umanoidi alti circa 190 centimetri, dalla pelle che varia in tonalità tra il rosso intenso del magma vivo e il nero carbone delle rocce vulcaniche. I loro occhi, luminosi e gialli, sembrano ardere di un’energia ancestrale, la bocca è adornata da denti affilati come lame, perfetti per ispirare timore o per infliggere ferite letali. La loro corporatura è imponente, con muscoli scolpiti che testimoniano la forza bruta che li contraddistingue. I capelli degli Skarnoth, se così possono essere definiti, somigliano a fili di metallo nero, lucidi e resistenti, un ulteriore segno della loro connessione con la terra infuocata. Le loro mani terminano in artigli affilati, che risultano altrettanto efficaci nel combattimento quanto nel scavare attraverso il terreno indurito dalla lava. Un altro tratto distintivo degli Skarnoth è la loro predilezione per i tatuaggi, che adornano i loro corpi con intricati motivi geometrici dalle linee perfette e simmetriche. Nascono con un'energia arcana, che sembra provenire direttamente dal cuore incandescente, rendendoli una razza in perfetta armonia con l’ambiente selvaggio e implacabile che chiamano casa. Gli Skarnoth possiedono una longevità che li porta a vivere fino ai 120 anni.Politica:
L’organizzazione politica degli Skarnoth è profondamente frammentata, riflettendo la natura instabile e conflittuale dei loro leader supremi, gli Zaroth. Queste creature sono figure sinistre e potenti, alte e magre, con una pelle nera come la pece che sembra assorbire la luce attorno a loro. I loro arti, lunghi e parzialmente atrofizzati, donano loro un aspetto inquietante e innaturale. Il volto degli Zaroth è dominato da un teschio che sporge dalla carne, ornato da corna curve e irregolari, mentre i loro occhi, ciascuno di un colore diverso e sempre cangiante, sembrano pulsare di energie psioniche. Considerati i figli diretti dei vulcani, gli Zaroth sono visti come incarnazioni della volontà delle divinità vulcaniche e capeggiano gli Skarnoth come loro sovrani indiscussi. Ogni Zaroth governa una delle città presenti sull’isola di Ruk’Tar, con tre di loro che regnano sulla capitale, Vorr’Baal. Tuttavia, la loro natura capricciosa e la mancanza di cooperazione impediscono una vera unificazione politica. Gli Zaroth sono spesso in lotta tra loro, guidati più da ambizioni personali e gelosie che da un reale desiderio di governare con equilibrio. Questo stato di conflitto perpetuo si riflette anche nelle città, che si trovano spesso in rivalità o in aperto scontro l’una con l’altra. Sotto gli Zaroth, l’amministrazione diretta degli Skarnoth è affidata ai Rhaz’kar, i leader tribali e militari che fungono da intermediari tra i loro simili e i loro enigmatici sovrani. I Rhaz’kar sono scelti per la loro forza, astuzia e abilità organizzativa, e si occupano di gestire la vita quotidiana delle città, dirigere le operazioni militari e garantire l’ordine all’interno delle comunità. Nonostante la loro autorità, i Rhaz’kar devono sottostare ai voleri imprevedibili degli Zaroth, trovandosi spesso a navigare tra la devozione ai loro signori e il mantenimento della stabilità tra gli Skarnoth. Nel passato remoto della loro tumultuosa storia, gli Skarnoth conobbero un'era di rara unità sotto il comando del leggendario Kaarn’Drazul, colui che guadagnò il titolo di Zar’Vorrath, il Leader Supremo. Kaarn’Drazul fu l’unico a riuscire nell’impresa di unire tutte le città e i clan degli Skarnoth, ponendo fine alle faide intestine e dirigendo la loro furia collettiva verso obiettivi comuni. Il suo potere derivava non solo dalla sua forza e astuzia, ma anche dal fatto di brandire la mitica Zharr’Khan, la Spada delle Fiamme Eterne, un’arma sacra forgiata nel cuore del vulcano Vorr’Zaroth. Alla sua morte, avvenuta in circostanze misteriose, il potere centralizzato svanì.Organizzazione Militare:
Gli eserciti degli Skarnoth sono una manifestazione imponente della loro forza e abilità marziale, costituiti da schiere di guerrieri straordinariamente potenti e disciplinati. I soldati sono protetti da armature pesanti che li rivestono dalla testa ai piedi, realizzate con metalli temprati dal calore dei vulcani, e portano grandi scudi dentati, decorati con simboli tribali o rune di guerra. Le armi preferite sono spade di grandi dimensioni, forgiate per massimizzare il danno, e picche lunghe che consentono un’efficace difesa e attacchi coordinati. Inoltre sono anche presenti diverse brigate mercenarie che offrono i loro servizi al miglior offerente. La tecnologia militare degli Skarnoth è sorprendentemente avanzata. Sono abili nel costruire balestre potenti e precise e le prime bocche di fuoco come moschetti e cannani, usate sia in battaglia che durante le loro razzie. Inoltre, eccellono nella progettazione di macchine d’assedio, come imponenti baliste capaci di scagliare enormi dardi infuocati contro le mura nemiche. Questa competenza tecnica si estende anche alla loro maestria nella navigazione: gli Skarnoth costruiscono le temibili “Navi di Ferro”, vascelli rinforzati con piastre metalliche, spinti da vele e remi, progettati per resistere alle battaglie navali e al trasporto di risorse. Con queste imbarcazioni, dominano i mari circostanti, lanciando incursioni e saccheggi alla ricerca di materie prime da riportare a Ruk’Tar. Tra le fila del loro esercito, vi sono due ordini leggendari che rappresentano l’élite degli Skarnoth. I Zharr’Varak sono mistici che vivono a stretto contatto con i vulcani e ne traggono energia per alimentare le loro armi e armature, oltre a scatenare potenti attacchi incendiari in battaglia. Essi sono considerati sacerdoti-guerrieri, con un legame spirituale diretto con le divinità vulcaniche. I Rhaz’Tharok sono invece i soldati più temuti: un’élite di combattenti pesantemente corazzati, specializzati in tattiche difensive e negli assalti frontali. Ogni Rhaz’Tharok è un simbolo vivente di resistenza e determinazione, una forza inarrestabile che rappresenta il cuore pulsante della potenza militare Skarnoth.Economia:
L’economia degli Skarnoth riflette l’ambiente ostile e frammentato di Ruk’Tar, basandosi su un mix di commercio, razzie e un sistema monetario semplice ma efficace. L’isola, povera di risorse fondamentali come legname e materiali organici, ha spinto questo popolo a sviluppare strategie di sopravvivenza spietate. Il commercio è una pratica diffusa durante i rari periodi di pace tra le città-stato, quando gli Zaroth mettono da parte le loro rivalità per il beneficio collettivo. Gli Skarnoth scambiano le loro armi di qualità ineguagliabile, forgiate nei calderoni dei vulcani, e minerali rari estratti dalle profondità dell’isola, con popolazioni vicine come gli elfi delle coste e gli orchi. In cambio, ottengono legname, pelli, cibo e altre materie prime essenziali per sostenere la loro economia. A differenza di molti altri popoli, gli Skarnoth utilizzano un sistema monetario basato su monete di ferro. Queste monete, spesso spesse e grezze, riportano un valore inciso sopra, rendendole pratiche e resistenti. Sebbene il baratto sia ancora diffuso, le monete di ferro sono largamente utilizzate sia nel commercio interno che in quello esterno, conferendo un grado di standardizzazione alle transazioni tra le diverse città. Nonostante gli scambi, gli Skarnoth rimangono un popolo bellicoso e profondamente legato alla pratica delle razzie. Le loro famigerate “Navi di Ferro” solcano i mari alla ricerca di villaggi costieri da saccheggiare, portando devastazione per raccogliere risorse come legname, cibo e prigionieri. Questi ultimi vengono utilizzati come schiavi nelle miniere o sacrificati ai vulcani divini in imponenti rituali. L’economia degli Skarnoth è anche fortemente influenzata dalla loro instabilità politica. Ogni tregua commerciale tra le città-stato tende a crollare rapidamente, poiché i capricci e le ambizioni dei Zaroth conducono a guerre interne devastanti. Durante questi conflitti, l’economia si paralizza, portando a una nuova ondata di razzie per compensare le perdite e ricostruire le città distrutte.Religione:
La religione degli Skarnoth si fonda sul culto degli Dei Vulcanici, entità potenti e terribili che incarnano gli aspetti primordiali e caotici della loro patria, Ruk'Tar. Questi nove vulcani divini non sono solo elementi naturali, ma vere e proprie divinità con attributi specifici, ciascuna rappresentante una forza essenziale del loro mondo: Zhar'Korr, il patrono della guerra; Thar'Nokh, il patrono del fuoco; Korr'Vesh, il patrono della creazione; Rokh'Zarn, il patrono dei segreti; Vorr'Skarn, il patrono della saggezza; Thurr'Gar, il patrono della rinascita; Khar'Nir, il patrono della vendetta; Zorr'Nack, il patrono della morte; Kar'Thul, il patrono del caos. Gli Skarnoth credono che queste divinità vulcaniche siano nate dal mondo stesso, Varden, una divinità onnipresente che governa il destino del pianeta. Secondo le loro leggende, Varden creò gli Skarnoth come suoi guardiani e prescelti, conferendo loro il privilegio di vivere a Ruk'Tar, un’isola tanto ostile quanto sacra. Per loro, sopravvivere in un luogo così brutale è una dimostrazione di superiorità e della loro vicinanza agli Dei Vulcanici. Gli Zaroth, le enigmatiche e spaventose creature che governano le città, sono ritenuti emanazioni dirette delle divinità vulcaniche, possedendo una natura semi-divina. Con i loro straordinari poteri psionici e la loro aura sovrannaturale, gli Zaroth non sono solo leader politici, ma anche figure di venerazione religiosa. Gli Skarnoth li considerano intermediari tra il loro popolo e gli Dei Vulcanici, e ogni decisione presa da uno Zaroth è vista come il volere degli dèi stessi. Tuttavia, al centro della loro fede vi è Varden, la divinità suprema, madre della terra e origine di ogni cosa. Skarnoth: Dei Vulcanici">Skarnoth: Dei VulcaniciModa e Alimentazione:
Gli Skarnoth abitano una terra inospitale e vulcanica, caratterizzata da fumi tossici e piogge di cenere che ricoprono costantemente il paesaggio. Il loro abbigliamento riflette l’ambiente ostile: indossano tuniche o pezzi unici chiamati Khar'argar, che fungono sia da pantaloni sia da maglia, realizzati in lana o lino ricavati dai Tyn'Khar, una specie autoctona. Questi tessuti, molto ruvidi al tatto, sono estremamente resistenti al calore e agli strappi, ideali per affrontare le condizioni difficili delle terre skarnoth. Per proteggersi dalla cenere sospesa nell’aria e dai fumi vulcanici, indossano ampie cappe, spesso usate anche per coprire occhi e bocca durante le traversate. I colori predominanti sono il nero, il grigio fuliggine e, in misura minore, il rosso e il giallo. Il colore è poco apprezzato nella loro cultura e i gioielli sono quasi del tutto assenti. L’unica concessione estetica ricorrente è la presenza di numerosi tatuaggi geometrici, spesso incisi in modo rituale sul corpo. I capelli, lunghi e duri come fil di ferro, sono solitamente rasati o intrecciati in rasta. L’artigianato skarnoth è rinomato soprattutto per la creazione di armature in ebano e acciaio, finemente intarsiate, che spesso risultano essere delle vere e proprie opere d'arte. Il loro cibo è semplice e adatto all’ambiente: si nutrono principalmente del tubero vulcanico Ghor’nath e della carne di creature endemiche, in particolare prediligono la carne cruda, che riescono a digerire senza difficoltà. Il piatto più apprezzato è il carpaccio di Zharr’luk, un granchio lavico di grandi dimensioni. La bevanda più celebre è l’Arr-Kanis, un liquore distillato ad alta gradazione noto per il suo effetto riscaldante e per il proverbiale detto locale: “Incendia i cuori”.Personalità e tradizioni:
Gli usi e i costumi degli Skarnoth sono profondamente influenzati dalla natura vulcanica delle loro terre e riflettono un equilibrio rigoroso tra disciplina, spiritualità e sopravvivenza. La società è organizzata in focolai, grandi case familiari che costituiscono il nucleo della vita comunitaria. Ognuno di questi è guidato da un consiglio di anziani, cui spetta il compito di educare le nuove generazioni, tramandare le tradizioni e approvare le unioni, solitamente gli Skarnoth usano come cognome il focolaio di appartenenza. Sebbene la poligamia sia permessa, essa è raramente praticata: la maggior parte degli Skarnoth preferisce legami monogami. I bambini vengono cresciuti collettivamente dagli anziani, in un contesto che enfatizza l'autosufficienza e la comprensione profonda dei concetti di vita e morte. La forgiatura rappresenta una delle pratiche più sacre, ed è tradizionalmente affidata alle donne, ritenute depositarie del potere della creazione. Le loro mani sono considerate capaci di infondere nuova vita al metallo, rendendo ogni arma o armatura un'estensione della volontà vulcanica. Gli uomini, invece, si dedicano alla caccia e all’approvvigionamento delle risorse. La caccia, oltre a essere un'attività necessaria, ha un forte valore simbolico: è una prova di coraggio e abilità, e i cacciatori più abili vengono celebrati come eroi. Un rituale fondamentale nella vita di ogni Skarnoth è l’incisione della pelle. Ogni individuo, giunto a maturità, si sottopone a una cerimonia in cui il corpo viene adornato con tatuaggi geometrici. Tali linee non sono semplici ornamenti: esse rappresentano concetti spirituali legati all’ordine cosmico e al legame sacro con i vulcani. La geometria è vista come linguaggio divino, riflesso dell’armonia universale imposta dalla divinità Varden. Questo amore per la simmetria si riflette anche nell’architettura delle loro città, dove ogni edificio è costruito secondo proporzioni precise, come se fosse un'estensione della potenza dei crateri stessi. L’anatomia degli Skarnoth è singolare: possiedono un cuore di lava, che dona loro forza, resistenza e una longevità eccezionale. Questo cuore è estremamente ambito da altre razze, poiché può essere utilizzato nella creazione di oggetti magici di straordinario potere. Le Armi di Magma, le più celebri tra le loro creazioni, sono forgiate in ossidiana e dotate di canalizzazioni interne che permettono alla lava di fluire lungo le lame. Tali armi, forgiate grazie al sacrificio di un cuore, sono rarissime e chi le brandisce è considerato un prescelto. Ogni Skarnoth è chiamato Figlio del Vulcano, poiché al momento della nascita viene simbolicamente legato a uno dei vulcani dell’isola di Ruk’Tar. Questo legame viene sancito attraverso un rito noto come battesimo nella lava, che segna il passaggio all’età adulta e stabilisce una connessione spirituale eterna con il vulcano protettore. Dopo la morte, il corpo viene restituito al cratere sacro tramite una cerimonia di cremazione diretta nella lava: si ritiene che l’anima rimanga integra e custodita nelle viscere del vulcano, pronta a tornare quando Varden darà avvio a un nuovo ciclo del mondo. Le interazioni sociali tra Skarnoth sono sobrie: ci si saluta con un semplice cenno del capo. Solo tra individui particolarmente legati si pratica un saluto più intimo, in cui ci si abbraccia ponendo una mano sul cuore dell'altro e una sulla spalla, unendo le fronti in segno di totale fiducia. L’utilizzo di schiavi è largamente diffuso e accettato come pratica comune, in particolare per i lavori più pesanti o ripetitivi. Gli Skarnoth praticano sport di squadra estremamente violenti, tra cui il più seguito è il BurnBowl, un gioco simile al football americano in cui si utilizza una palla incandescente. In apparenza freddi, razionali e privi di emotività, gli Skarnoth faticano a esprimere i propri sentimenti e a creare legami profondi. Tuttavia, una volta instaurato un vincolo, esso viene considerato sacro e indissolubile: uno Skarnoth legato affettivamente è disposto a sacrificare ogni cosa per proteggere quel rapporto.Rapporti con le altre nazioni:
Gli Skarnoth mantengono rapporti tesi e spesso conflittuali con le altre nazioni di Solfer. Orgogliosi e convinti della propria superiorità culturale, fisica e spirituale, considerano le altre razze intrinsecamente inferiori. Questo atteggiamento li porta a trattare gli stranieri con diffidenza o, più spesso, con disprezzo, vedendoli principalmente come potenziali schiavi o strumenti da sfruttare. Gli scambi commerciali sono rari e mai paritari, e si svolgono sempre sotto rigidi accordi imposti dagli Skarnoth. Con gli orchi esiste un fragile rapporto di scambio, in particolare per risorse grezze e forza lavoro, ma tali trattative terminano spesso con la cattura e la riduzione in schiavitù di intere bande orchesche. Il loro odio verso gli elfi è profondo e antico, i conflitti tra le due razze sono stati numerosi e cruenti, e la pace è considerata impossibile. Ancor più viscerale è il disprezzo verso gli Eldrassiani, che gli Skarnoth giudicano come aberrazioni viventi, blasfemie contro l’ordine cosmico stabilito da Varden. Ogni incontro con un eldrassiano è visto come un’occasione per purificare la terra dal male incarnato.Personaggi importanti:
Dhar'Ghaal: Zaroth Vhar'Zath, Rhol'Kar; Morn'Rath Zaroth: Morth'Kal; Zhur'Xanath Zaroth: Zhur'Vorn; Krag'Nocth Zaroth: Khar'Mokh, Thar'Zhor; Vorr'Ball Zaroth: Vorr'Zhan, Thorr'Varn, Korr'Mak-
Razziali:
Razziali Solfer