La casa infestata di Halamshiral e l'addio di Mix e Groucho
Sulla strada per Halamshiral le Furie Silenti decidono di aiutare Ethan a ritrovare i suoi ricordi grazie a un incantesimo di Mix. Ethan cade all'improvviso in un sonno profondo e Makara entra nei suoi sogni. Lì scopre un pezzo del passato di Ethan: quando aveva combattuto durante la guerra civile orlesiana il suo battaglione era stato annientato e lui era stato catturato da quattro figure incappucciate, che le Furie Silenti credono essere Callisto e i suoi Venatori, e gettato in uno dei pozzi grigi dai quali sembrano fuoriuscire le aberrazioni. Purtroppo nel sogno vengono raggiunti da Imshael, che avvisa la somniari che questa interferenza non verrà dimenticata. Makara decide dunque di trovare gli ingredienti per una pozione di protezione dalle interferenze nei sogni.
Le Furie arrivano ad Halamshiral e consegnano gli orfani a un contatto di Zevran, Madame Olympe Beaubois, che li terrà con sè e appena possibile li farà viaggiare fino a Denerim. Dopo aver ottenuto informazioni sulla città e ingredienti per la pozione da Le Lapin, scoprono dall'anziana elfa Adhlea che nel Quartiere delle Ceneri si trova una vecchia casa che sembra essere infestata, un tempo di una vecchia famiglia elfica della città, i Longleaf, e adesso affittata da Faron, un commerciante del Mercato del Cancello. Le Furie decidono di esplorare la casa, visto che al suo interno si potrebbe trovare uno degli ingredienti per la pozione di Makara, terriccio intriso di Oblio.
Dopo aver raccolto informazioni, giungono alla casa dove vengono attaccati da vari spiriti ma aiutati da un godling che si fa chiamare Boom, guardiano della famiglia Longleaf e della loro dimora fin da quando i loro antenati sono arrivati ad Halamshiral alla sua fondazione. Boom dice alle Furie che gli spiriti più forti della casa sono quelli di Melita, figlia maggiore della famiglia Longleaf, e di Antoine Bousseau, il suo amante umano nobile. I due avevano cercato di riunirsi durante la guerra, ma erano morti tragicamente e i loro spiriti da allora vagavano per la casa senza potersi riunire. Le Furie riescono a dare pace ai due spiriti officiando per loro un matrimonio simbolico, che li riunisce e libera loro e la casa; Boom, ormai senza una famiglia da proteggere, decide di unirsi alle Furie. Gli avventurieri recuperano il terriccio e la ricompensa di Faron, tre soldatini di latta che sembrano essere in realtà templari trasformati e ridotti.
Il giorno dopo le Furie prima di ripartire per Lydes, dove devono ritornare alla famiglia Longleaf i resti di Melita, provano a informare la famiglia Bousseau della fine del figlio, ma riescono a trovare ascolto solo nella sorella minore, che li ringrazia e conserva le lettere di amore dei due amanti. In seguito, fuori dalla città, Mix ritrasforma le tre statuine, ma solo due sopravvivono al processo; uno di loro, il templare Marcel, racconta loro di essere stato trasformato da un'incantatrice poco dopo la rivolta della Spira Bianca, Kaleva. Marcel e il suo compagno decidono di tornare ad Halamshiral e cercare qualcuno che li aiuti all'Inquisizione.
Giunti a Lydes e consegnati i resti di Melita ai suoi genitori, le Furie si fermano nei pressi di un anonimo villaggio a sud della città, dove Ethan dovrebbe consegnare l'idolo di lyrium giallo trovato da Mia a un contatto di Gerard; in realtà consegnerà una copia e le Furie terranno l'originale. Poco prima però Mix viene informato da Zevran che uno dei maggiori membri dei Corvi d'Antiva, Lucanis Della Morte, è stato ingaggiato per catturarlo, e quindi gli altri rimangono di vedetta vicino all'Arca dei Miracoli. Le Furie riescono a immobilizzare il Corvo, che rivela di essere stato ingaggiato da Darius deLux, vecchio padrone di Mix, per convincerlo a seguirlo da lui. L'elfo viene convinto a non andare dai suoi amici e da Puck, avvisato e teletrasportato lì da Aster, e decide piuttosto di fuggire con lui. Assieme a loro scompare nel portale per il Crocevia Groucho, avvisato dalla Signora delle Foreste che i suoi fratelli si trovano a Val Royeaux.
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