Isole Porcine
Le Isole Porcine sono un arcipelago situato a nord-est di Aureldan, al largo delle coste di Avallonia.
La flora costiera è caratterizzata da una varietà di fiori colorati, che si estendono lungo le scogliere, mentre le brughiere interne sono ricoperte di eriche e muschi. Un animale iconico dell’arcipelago è la pecora porcina, una razza autoctona di ovini dal manto straordinariamente spesso, capaci di nutrirsi di alghe e di sopravvivere alle condizioni climatiche più rigide.
Etimologia
Il nome fu assegnato dagli umani in riferimento alle tribù degli Zannebestiali che un tempo le abitavano. Questi guerrieri cinghiale conquistarono le isole all’inizio della loro invasione di Aureldan, durante i primi anni dell’Era della Rinascita.Storia
Durante l’Era dell’Inverno Perpetuo, le Isole Porcine rimasero disabitate, spazzate dai venti gelidi e dalle mareggiate ininterrotte. Le uniche tracce del periodo antecedente a quest’era sono alcune rovine elfiche dell’Impero dell'Alba, che gli archeologi ritengono fossero antichi monasteri. Con l’inizio dell’Era della Rinascita, le isole furono invase da diverse tribù degli Zannebestiali, che le usarono come accampamento temporaneo prima di spostarsi verso il continente aureldano. Alcuni gruppi rimasero sull’arcipelago, fondando piccole comunità basate sulla caccia e la pesca. Nel 74 E.R., gli umani sbarcarono sulle isole e ne presero il controllo, sterminando gli Zannebestiali che vi abitavano. Per molto tempo rimasero l’unico avamposto umano a nord di Aureldan, un punto strategico fondamentale per le loro campagne militari. La loro posizione si rivelò inespugnabile: i nemici, gli Zannebestiali e gli Squamazzurra, non erano abili nella navigazione, lasciando agli umani il dominio incontrastato delle acque. L’arcipelago divenne così un pilastro per l’espansione del primo Regno di Landaumida e successivamente del Regno Ambrosiano . Oggi, le isole sono una provincia del Dominio Pendragon, ma nel 341 E.R. sono state conquistate dal regno elfico dei Dál Riata, alleati del Regno di Landaumida, acerrimo nemico del Dominio Pendragon.Geografia
L’arcipelago è caratterizzato da un clima mite e stabile, mitigato dalla sua posizione interna rispetto all’oceano. Gli inverni sono rigidi, con frequenti nevicate, mentre le estati sono fresche e luminose, con lunghe giornate e tramonti che tingono il cielo di sfumature rosate. Le isole sono ampie e ricche di vegetazione, punteggiate da dolci colline, laghi cristallini e ampie distese di brughiera. Le coste, frastagliate e modellate dal vento, presentano fiordi profondi e scogliere a picco sul mare, creando un paesaggio suggestivo e inospitale. Nell’entroterra si trovano fitte foreste di conifere e querce nodose, intervallate da radure erbose ricche di fiori selvatici.Flora e Fauna
Le isole ospitano un’abbondante fauna selvatica. Le coste brulicano di foche e uccelli marini, tra cui sule, cormorani e gabbiani, mentre nelle foreste trovano rifugio corvi, falchi e lontre. Al largo, nelle acque profonde, si possono avvistare balene e delfini.La flora costiera è caratterizzata da una varietà di fiori colorati, che si estendono lungo le scogliere, mentre le brughiere interne sono ricoperte di eriche e muschi. Un animale iconico dell’arcipelago è la pecora porcina, una razza autoctona di ovini dal manto straordinariamente spesso, capaci di nutrirsi di alghe e di sopravvivere alle condizioni climatiche più rigide.
Bestie magiche
L’energia magica che permea le isole ha attratto nel corso dei secoli numerose creature mistiche, alcune benevole, altre estremamente pericolose:- I trow, una specie di folletti notturni di taglia medio-piccola, abitano le caverne costiere e le radure vicino agli insediamenti umani. Questi esseri malevoli sono ossessionati dalla musica, in particolare dal suono del violino. Spesso rapiscono violinisti, e i pochi superstiti tornano privi di qualsiasi talento musicale e con ricordi frammentari di ciò che hanno vissuto.
- I kelpie e gli each-uisge, spiriti naturali dei corsi d’acqua. Creature mutaforma dall’aspetto equino, le prime cavalli neri, le seconde cavalli ricoperti di alghe. Sono estremamente pericolosi e si nutrono di esseri senzienti e bestiame. Entrambe le specie sono note per attirare le sue vittime prima di trascinarle negli abissi, talvolta mutando forma in umanoidi.
- I neugle sono spiriti naturali acquatici dal temperamento scherzoso. Hanno l’aspetto di cavalli dalla pelliccia corta, variando dal blu-grigiastro al bianco perlato. Possono mutare forma, ma solo in diverse varianti equine. Attirano le vittime dei loro scherzi facendosi cavalcare, per poi tuffarsi in acqua e bagnarle. Non fanno del male o affogano le loro vittime, salvo casi estremamente particolari, talvolta non intenzionali.
- Nuckelavee, creature pericolosissime, temute e avvolte nel mistero. Alcuni credono siano spiriti naturali corrotti da un’antica maledizione, altri li descrivono come non-morti privi di pace, mentre c'è chi li considera veri e propri demoni, frutto della degenerazione di neugle contaminati dalla magia del caos. Il loro nome, "diavolo del mare", è sussurrato con timore tra gli abitanti delle isole, che evitano persino di pronunciarlo ad alta voce nelle notti più buie.
L'aspetto dei nuckelavee è un vero incubo: un ibrido mostruoso in cui un torso umanoide è fuso in modo innaturale con il corpo di un cavallo, entrambi privi di pelle, lasciando scoperti muscoli guizzanti e vene scure che pulsano di una linfa maleodorante. La testa dell’essere umanoide sembra quasi penzolare, come se fosse sul punto di staccarsi, mentre le sue braccia innaturalmente lunghe sfiorano il terreno, artigliando l’aria con dita ossute e sproporzionate. Il cavallo ha un unico, orribile occhio rosso che brucia come brace, e dai suoi zoccoli scarnificati spuntano escrescenze simili a pinne, segno della loro natura legata alle acque oscure.
I nuckelavee emergono solo in inverno, portando con sé pestilenze e distruzione. Si dice che il loro respiro diffonda morbi incurabili, facendo marcire i raccolti e ammorbando chiunque osi avvicinarsi. Gli inverni più funesti della storia delle isole sono segnati da racconti di villaggi interamente svaniti, divorati da queste creature, senza lasciare altra traccia che il silenzio e il fetore della morte.
L’unico punto debole noto di queste mostruosità è la loro repulsione per l’acqua dolce. Per ragioni sconosciute, evitano fiumi e laghi e non emergono quando piove. Per questo motivo, gli abitanti delle isole costruiscono spesso i loro insediamenti vicino a corsi d'acqua, sperando che questo basti a tenerli lontani. Ma quando l’inverno è rigido e la pioggia tarda ad arrivare, il solo udire il battito degli zoccoli del nuckelavee può essere il presagio di un destino peggiore della morte. - Troll, gigantesche creature mostruose, si nascondono nell’entroterra montuoso e nelle caverne sotterranee, evitando il contatto con gli umani.
Type
Island
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