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Bartomelag

Bartomelag, la Città Zannuta, è un insediamento azariano.   Le origini di Bartomelag raccontano di una tragedia sventata. Negli ultimi giorni dell'Impero Agateo, in quel luogo era stanziata la XXVIII Pattuglia di Confine, un'unità di fatto segregata di mezz'orchi. Nel clima di disperazione e paranoia di quei giorni, elementi dell'Inquisizione agatea stabilirono che la XXVIII era da considerarsi unità instabile e di scarsa lealtà, e progettarono di sterminarla avvelenandole le fonti.   Sventato il complotto con l'aiuto di emissari degli Dei-Eroi, i mezzorchi si votarono alla loro causa, fra le primissime unità regolari agatee a passare dalla parte della nascente Azar. Assegnati in un primo tempo e con loro grande frustrazione a un ruolo di guarnigione locale, videro ben presto che il compito loro affidato era più prestigioso e importante di quanto avessero pensato: verso il loro accampamento prese infatti a giungere un flusso costante di rifugiati, appartenenti a quelle razze "mostruose" ed emarginate cui gli Dei-Eroi offrivano asilo.   Bartomelag nacque quindi caoticamente dagli accampamenti sorti attorno ai quartieri della XVIII. Dopo la guerra fu officialmente fondata come città, stanzializzandovi tutti coloro che volessero prendervi residenza: moltissimi mezz'orchi e orchi, umanoidi mostruosi e perfino i primi esuli del Sottosuolo. Il territorio loro dato era difficile e aspro, da lungo tempo spopolato e aggirato dalle principali rotte commerciali agatee.   La città moderna   Oggi Bartomelag è una metropoli di incredibile diversità, con una cultura famigerata per la sua fierezza nell'affrontare avversità e pregiudizi. I suoi abitanti sono famosi per la caparbietà con cui affrontano le sfide, non ultima quella di vivere in una metropoli enorme, difficile e in certe regioni anche pericolose. Un forte legame con le origini militari dell'abitato fa sì che a Bartomelag si trovino molti veterani, prominenti anche nelle istituzioni cittadini.   Avendo abbracciato fin da subito la visione degli Dei-Eroi, Bartomelag fu una delle prime città a lanciarsi senza esitazioni nello sfruttamento delle nuove tecniche industriali, del binding e della atromanzia. È una città "più azariana di Azar", dove lo spirito innovatore e sprezzante delle tradizioni raggiunge un punta di intensità notevole.   La regione circostante, storicamente brulla e incolta, è stata domata con proverbiale determinazione, sfruttando l'instancabile lavoro degli operai scheletri, la forza rivoluzionaria delle macchine agricole e le capacità trasformative dell'alchimia. È oggi una campagna ordinata e produttiva, data alla coltivazione del granoturco e della frutta, e alla foresteria.