Dicotomia interiore by Giordano J. Owens | World Anvil

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Thu 15th Nov 2018 12:15

Dicotomia interiore

by Giordano J. Owens

Ghesh non si fida di me
 
Ghesh. Non. Si. FIda. DI. Me

 
Mi viene da piangere, avrei preso una coltellata per lui e i suoi fratelli, Vrakhazar è caduto nel più totale silenzio della meditazione, Etadrash credo si fidi ma non può funzionare così.

La triade deve essere completa...

Perché non si fida..?
 
Perché?
E perché me la prendo così tanto? Mi sento tristissimo per come mi ha trattato Ghesh ma non lo odio, vorrei suscitare ammirazione in lui mentre provo un sentimento che va nell’esatta direzione opposta verso Bruno, non capisco è una specie di invidia ma c’è dell’altro dietro…
Lui è sempre benvisto dai tre draghi e io no... è vero, io sono entrato in contatto con loro per caso mentre lui li conosce da un sacco di tempo ed è appunto per questo che non capisco questo nero sentimento che mi pesa nel petto in questo momento.
 
 
Fortunatamente qualcosa mi ha distolto da questa tristezza infinita un impulso di pura gioia si potrebbe dire, abbiamo trovato la caverna dei nostri sogni.
No non nel senso di cavernicoli che si trasferiscono in una caverna più grande, LA caverna che abbiamo sognato è stata trovata ma quello che abbiamo scovato al suo interno mi ha (e crado valga anche per gli altri) folgorato:
 
 
All’interno della caverna abbiamo avuto tutti delle vividissime visioni, echi di ere passate (o future?):
 
La prima è stata una visione che ho subito attribuito alla creazione delle Terre Maledette in seguito alla guerra, ovvero lo scontro tra i due maghi un certo Gharrot e un altro vestito di pellicce varie;
 
La seconda non mi ha detto proprio nulla, un tizio smunto che parlava di vendette, inevitabile, chiavi della disperazione... mah
 
 
Ma poi la terza è stata il vero fulmine che ha acceso di nuovo il fuoco dentro di me come una foresta secca nell’estate più calda: Una donna con un dragonborn nero in braccio, lei lo accarezza e SEMBRA PARLARE A NOI dice di dimostrare il nostro valore perché queste terre ci appartengono.
 

MA LA COSA VERAMENTE STUPEFACIOSA E’ CHE ORA AL CENTRO DELLA STANZA C’E’ UN UOVO DI MEZZO METRO RICOPERTO DI SCAGLIE NERE

 
Devo ammettere che la prima cosa che ho pensato è stata a una megagiga frittata ma qui si sta parlando del destino dei nostri scintillanti esponenti di stirpe draconica.
 
Essi toccano l’uovo e per un attimo non sono più con noi con la mente, al loro ritorno dalla trance portano lo stesso simbolo che il piccolo drago della visione aveva sulla fronte: Il Simbolo di Tiamat.
 
Infine abbiamo avuto l’ultima visione prima di cadere in un sonno profondo, la quale ci ha svelato la causa della nebbia incontrata qualche giorno, una grassissima driade che si ingozza di carne e più mangia più fa crescere la nebbia (?) potrebbe essere un simbolismo ma secondo me almeno abbiamo un indizio su cosa fare più avanti (ovvero spaccarla di botte).

A ulteriore conferma della buona sorte inviataci dai nostri dei, mi sono svegliato con un paio di stivali nuovi di zecca, pure più belli di quelli che avevamo prima quindi meglio di così non poteva andare.
Il giorno successivo l’ho passato in una specie di trance cosciente, abbiamo fatto l’incontro di creature mai viste definite “centauri” da Malfurion ma visto che Bruno ha detto di non menare e che se la sarebbe sbrigata lui non mi sono nemmeno posto il problema.
 
Abbiamo individuato un obelisco di granito rosso con una targa dorata che parla le porte incantate che si apriranno e altre blablate elfiche di cui mi frega meno di nulla.
L’unica cosa degna di nota è stato un altro sogno premonitore ce ci ha mostrato una specie di lupo enorme e ululante che si paleserà sulla nostra strada verso la fortezza. Lo attenderanno i miei cazzottoni.