Il
ruggiore è una malattia magica, un'infezione micogena diffusa dai seguaci di
Gatuu ad
Azar.
Descrizione
Il ciclo di vita dell'infezione inizia con uno stato vegetativo, durante il quale le spore attechiscono sui fusti e frutti dei cereali; in questa fase, nemmeno l'esame visivo più minuzioso consente di individuare le piante infette, permettendo al morbo di diffondersi senza controllo. Se la pianta è tagliata, l'infestazione muore nel giro di giorni in assenza di un ospite.
Quando un
umanoide viene a contatto con le spore, queste attechiscono e si infiltrano attraverso la pelle. Raggiunti gli strati sottocutanei, le spore parassitizzano i vasi sanguigni circondandoli col proprio micelio, tramite il quale traggono nutrimento. Lo stesso micelio induce la vasodilatazione per garantire il flusso sanguigno, generando prima un classico aspetto paonazzo della pelle e poi, man mano che i capillari cedono e si rompono, la comparsa sottopelle di caratteristiche reti di capillari rosso brillante, che danno il nome alla malattia. A questo stadio la malattia rende la pelle oltremodo sensibile: il minimo tocco o sfregamento provoca un dolore intenso.
Nella maggioranza dei pazienti, il morbo si risolve spontaneamente nell'arco di circa due settimane. Nei fisici più fragili, come ad esempio i bambini e gli infermi, il fungo riesce a sopraffare l'ospite: cadute le difese del corpo, le spore spingono il proprio micelio attraverso la pelle, generando nuovi corpi fruttiferi che producono nuove spore. A questo stadio la morte è inevitabile, salvo l'uso di potenti magie curative.
Impatto
Il ruggiore fu individuato per la prima volta ad Azar nel Pentas 3390, in prossimità del raccolto. La rapida diffusione fece subito sospettare uno spargimento deliberato, confermato dalla cattura di agenti di
Gatuu nei mesi successivi.
La comparsa del ruggiore mise in seria difficoltà l'agricoltura della neoproclamata
Azar. Il morbo rendeva impossibile la coltura dei cereali: non c'era alcun modo di scendere nei campi a occuparsi del raccolto. Gli
Dei-Eroi di Azar inviarono la
Guardia della Morte per imporre il coprifuoco alle zone interessate, sperando di fermare la diffusione naturale dell'infestazione.
A corto di alternative e coi raccolti in procinto di marciare nei campi, fu infine presa la decisione di inviare gli scheletri stessi a effettuare la mietitura. Oltre a essere immuni agli effetti della malattia, gli scheletri mancano di tessuti in cui le spore possano attechire: un semplice lavaggio con acqua o detergenti alchemici permetteva di renderli igienici. Tali misure permisero di salvare il raccolto del 3390 nelle zone occidentali del paese, attutendo gli effetti della carestia.
Negli anni successivi, il contagio continò a diffondersi, fino a interessare l'80% dei raccolti. Con la
Guardia della Morte impegnata nella
Conquista del Sottosuolo, il numero di scheletri
scaothiani disponibili si ridusse precipitosamente, obbligando all'adozione di un sistema di produzione in sito - il governo azariano impose il conferimento di tutti i cadaveri umanoidi per la trasformazione in scheletri, da adibire al lavoro agricolo.
L'immagine degli scheletri mietitori fu il primo grande successo della propaganda necromantica di
Azar. Negli anni successivi, l'accettazione degli scheletri come strumento di lavoro crebbe rapidamente fra le classi possidenti rurali, mentre fu osteggiata da mezzadri e braccianti, il cui lavoro veniva rapidamente rimpiazzato.