La
costrizione è un insieme di tecniche
magiche che permettono di imporre una certa condotta a un soggetto, lasciandolo altrimenti libero di utilizzare le proprie facoltà come meglio crede, distinguendosi dal semplice controllo mentale.
Storicamente, la costrizione è stata ampiamente utilizzata come punizione a sfondo
religioso, obbligando magicamente il reo a compiere determinati atti di espiazione.
Costrizione ad Azar
La costrizione è una delle punizioni più utilizzate dal
sistema giudiziario azariano. Il governo azariano preferisce il costo immediato relativamente alto della costrizione magica alla spesa e rischio di dover mantenere un sistema di carceri. I costretti ricevono un particolareggiato ordine che dettaglia le condotte da tenere e quelle da evitare; tipicamente il costretto è obbligato a recarsi periodicamente presso posti di polizia, per far verificare che la sua costrizione non sia stata rimossa. Al costretto disoccupato sono spesso assegnati incarichi lavorativi, coi quali pagare sanzioni e risarcimenti connessi ai propri crimini.
La costrizione è ritenuta dagli azariani una punizione progredita e civilizzata, che elimina lo squallore e l'abbrutimento delle carceri, evita la brutalità della pena di morte (utilizzata solo in casi ritenuti non altrimenti gestibili), e induce il costretto ad assumere corrette abitudini di vita, aiutandolo a riabilitarsi. I critici ritengono invece la costrizione una degradante intrusione nel libero spirito del condannato, con effetti deleteri a lungo termine: uno dei modi in cui gli azariani antepongono la comodità all'etica.