Beorniani: Teocrazia di Urwarld
Geografia:
I Beorniani vivono nella grande foresta di Urwald, le cui coste si affacciano sui mari Vrak ed Endelig. Questa foresta caratterizzata da alberi molto antichi con temperature molto varie che cambiano da zona a zona, a livello estetico ricorda il bosco di wistman. Lungo le coste sorgono città libere, centri autonomi di commercio e cultura, mentre nell'entroterra, in mezzo alla natura selvaggia, si erge il monumentale "Colosseo", situato nella Piana dei Picchi. La vegetazione ospita un'ampia varietà di creature, tra cui animali preistorici che testimoniano l'antichità di questo ecosistema. Tuttavia, l'equilibrio naturale è spesso turbato dalle pulci Purui, parassiti capaci di trasformare alcune specie animali in giganti aggressivi, rendendo la foresta una terra di pericoli tanto affascinante quanto letale.
Origine e aspetto:
La Teocrazia dei Beorniani, priva di una storia scritta, ha origini avvolte nel mistero. Secondo le leggende tramandate oralmente, la nazione fu fondata dal Dio Antenato Beorn, che i Beorniani considerano il loro progenitore divino. Questa popolazione è costituita dagli esseri umani più imponenti di Varsi, con un’altezza media di 2,10 metri, una corporatura possente e muscolosa, e tratti distintivi come volti squadrati, un’arcata sopracciliare pronunciata, un mento sfuggente e un cranio allungato. Fieri del loro lignaggio, si identificano come "Figli di Beorn". La loro aspettativa di vita si aggira intorno ai 70 anni, e ogni Beorniano nasce dotato di un’aura naturale.
Politica:
La Teocrazia dei Beorniani non possiede insediamenti stabili, ma si compone di gruppi nomadi che attraversano la vasta foresta di Urwald. La società è organizzata in dieci grandi famiglie: Kaha, Mowhiti, Whiunga, Katua, Koko, Poaka, Eraka, Maunga, Goroka e Awa. Ogni famiglia è guidata da un Matua, il capo-clan, scelto solitamente tra i membri più anziani e saggi, designato dal predecessore. Tuttavia, la vera autorità è incarnata dal Toa, il campione del grande torneo delle famiglie, un evento che si svolge ogni dieci anni nell’imponente Colosseo di Beorn. Il Toa ha il compito di proteggere il popolo e, in caso di pericolo imminente, utilizza il leggendario Corno di Awhina per radunare tutti i Matua, assicurando unità e coordinazione. I Beorniani si considerano uomini liberi e si oppongono fermamente alla schiavitù, un valore che li distingue e rafforza il loro senso di giustizia e indipendenza.
Organizzazione Militare:
L’organizzazione militare riveste un ruolo marginale per i Beorniani, poiché le minacce esterne al loro popolo sono praticamente inesistenti, fatta eccezione per occasionali conflitti interni. Nonostante ciò, in battaglia i Beorniani si dimostrano formidabili, grazie alla loro forza straordinaria e alla statura imponente, capaci di spezzare le linee nemiche con facilità. Le loro armi preferite sono semplici, come mazze e clave, e indossano armature rudimentali, riflettendo la loro limitata abilità nell’artigianato. Tuttavia, molti Beorniani in cerca di gloria o avventura diventano mercenari, professione particolarmente apprezzata in altre regioni, equipaggiandosi in questo caso con armi e armature più avanzate. I Beorniani possiedono una naturale resistenza alla magia, una caratteristica che li rende particolarmente efficaci contro incantatori e utilizzatori di arti arcane.
Il loro territorio, coperto da una densa foresta pluviale, è inadatto a insediamenti stabili e popolato da una varietà di creature, alcune delle quali rappresentano un pericolo significativo. La minaccia più grave per la Teocrazia proviene dagli animali infettati dalle pulci Puruhi, parassiti che rendono gli ospiti estremamente aggressivi e ne aumentano le dimensioni.
L’unica struttura militare formale è costituita dagli ordini dei Paladini Atua e dei Monaci Combattenti Tapuna, che agiscono come guardiani spirituali e difensori. Inoltre, alcuni Beorniani scelgono percorsi solitari come i druidi Taiao, intraprendendo una vita eremitica in armonia con la natura, spesso assumendo il ruolo di protettori della foresta.
Economia:
I Beorniani, essendo un popolo di cacciatori e raccoglitori, non possiedono un'economia strutturata, ma compensano questa mancanza con un’intelligenza pragmatica. Sono abili nel procurarsi le materie prime di cui necessitano scambiando la loro straordinaria forza fisica in cambio di denaro o risorse provenienti dagli altri regni. Questo scambio avviene attraverso lavori temporanei o contratti come mercenari e lavoratori pesanti, attività che li rendono apprezzati al di fuori del loro territorio.
I giovani Beorniani, in particolare, sono inclini a separarsi dalle proprie famiglie per intraprendere viaggi avventurosi e costruirsi una reputazione. Questi viandanti mettono alla prova il loro valore offrendo i loro servigi come guerrieri o lavoratori, accumulando esperienza, ricchezze e spesso anche nuove competenze. Dopo anni trascorsi lontano, molti scelgono di tornare alle loro radici, portando con sé non solo beni materiali, ma anche storie e nuove prospettive che arricchiscono il loro popolo.
Religione:
La religione dei Beorniani si fonda sul culto degli antenati, che ogni famiglia onora e venera come guide spirituali e protettori. Al centro della loro fede si erge la figura di Beorn, il Dio Antenato, venerato come simbolo di forza, giustizia e determinazione. Secondo le leggende, prima della sua ascensione, Beorn affrontò e superò dieci prove considerate impossibili, culminando nell'uccisione del Dio Orso Malvagio Roroa, al quale strappò lo status divino, consacrandosi come guida del suo popolo.
Un simbolo tangibile di questa devozione è il Colosseo della Piana dei Picchi, costruito dai Paxiani in segno di gratitudine per l'aiuto ricevuto dai Beorniani durante la ribellione contro il Tiranno. L’arena, dedicata al Dio Beorn, è adornata da incisioni che narrano le sue imprese e le dieci prove, trasformandola in un vero e proprio tempio sacro.
La religione insegna che condurre una vita valorosa e giusta permette di accedere alla Sala degli Antenati, un aldilà in cui gli spiriti dei defunti possono essere venerati e continuare a proteggere e guidare i loro discendenti. Per i morti, i Beorniani adottano un rito unico: intagliano una cavità all’interno di un albero vivente e vi collocano il corpo del defunto, fondendo il ciclo della vita con la sacralità della natura e onorando il legame tra uomo e ambiente.Beorniani: Il culto di Beorn">Beorniani: Il culto di Beorn
Moda e Alimentazione:
L'abbigliamento dei beorniani, essenziale e funzionale, riflette una vita vissuta in armonia con la natura selvaggia. Indossano perlopiù capi realizzati in pelle e pelliccia conciate, spesso limitandosi a un semplice drappo che copre l’inguine, sorretto da una robusta cintura in cuoio. Uomini e donne vestono in modo simile, preferendo la praticità al decoro. Ai piedi portano sandali rudimentali con legacci di pelle, anche se molti scelgono di camminare scalzi, per sentire il contatto diretto con la terra. Nelle stagioni fredde si avvolgono in grandi mantelli di pelliccia che li ricoprono interamente. Le acconciature maschili sono libere e disordinate, mentre le donne tendono a portare i capelli lunghi e lisci, spesso intrecciati con numerose trecce sottili. Il vero simbolo d’orgoglio di ogni Beorniano è però la cintura: un oggetto personale e decorato con frammenti di avorio, perle e pietre preziose raccolte nei viaggi. Essa rappresenta lo status, l’esperienza e la storia individuale di chi la indossa.
La pelle dei Beorniani è spesso adornata da tatuaggi rituali, impressi con pigmenti estratti da un mollusco noto come Lascaux. Ogni tatuaggio racconta una storia, un’impresa, o un legame con il proprio spirito guida. Le armature sono rare, quasi inesistenti tra la popolazione comune; solo le Guardie del Colosseo di Beorn ne indossano, spesso forgiate e donate dai Paxari in segno di rispetto e alleanza. L’alimentazione di questo popolo si basa sulla caccia, la raccolta e una profonda conoscenza delle risorse spontanee della foresta. Sebbene dotati di corporature robuste, i Beorniani prediligono una dieta vegetale, composta da radici, bacche, piante spontanee, funghi e foglie ricche di sostanze nutritive. Tra le loro specialità vi è la Tara, una bevanda ricavata da funghi allucinogeni, consumata durante riti spirituali e feste collettive. Per un Beorniano, essa è fonte di euforia e comunione con la natura; per le altre razze, rappresenta un potente veleno, capace di provocare violente allucinazioni e giorni di malessere.
Personalità e tradizioni:
La Teocrazia Beorniana è composta da gruppi di cacciatori e raccoglitori che conducono una vita nomade all’interno della foresta di Urwald. Ogni individuo appartiene a una delle dieci famiglie originarie, e i conflitti interni vengono raramente risolti con la violenza: le rivalità si sfogano attraverso sfide onorevoli nel Colosseo, cuore simbolico della loro cultura. L’onore è un valore sacro per i Beorniani, ispirato dalle leggende del Dio Antenato Beorn, che secondo la tradizione affrontava ogni sfida con forza e coraggio, rifiutando ogni forma di inganno o scorciatoia. Ogni generazione, nelle profondità della foresta, vengono scelte dieci creature trasformate dalle pulci mutagene Puruhi, che prendono il nome di Colossi: bestie immani e aggressive, vere minacce per l’ecosistema e la sopravvivenza stessa di Urwald. Cacciarli è considerato un rito sacro, un gesto eroico che fonde spirito, coraggio e dovere verso la propria terra. Abbattere un Colosso è un’impresa titanica, ma chi riesce guadagna gloria eterna, diventando una leggenda vivente per il proprio popolo.
La società è guidata dai Matua, i capifamiglia, affiancati dagli Aratohu, cacciatori veterani che si occupano della protezione del gruppo, della formazione dei più giovani e dell'esecuzione degli ordini. I Beorniani incoraggiano i giovani più audaci a esplorare il mondo esterno: la loro resistenza e abilità fisiche li rendono molto richiesti come guerrieri, portatori e costruttori. La loro forza, infatti, è innata: anche senza allenamento, possiedono muscolature potenti e corpi temprati. Il sistema onomastico beorniano riflette il forte legame con la famiglia: ogni individuo porta il cognome del proprio gruppo famigliare, seguito da eventuali titoli conquistati sul campo.
La struttura familiare dei Beorniani non è rigidamente monogama: sebbene la coppia sia comune, non è raro che una persona abbia più partner, soprattutto all’interno dello stesso gruppo familiare. I legami affettivi sono guidati da rispetto reciproco e collaborazione, piuttosto che da vincoli formali o religiosi.
I Beorniani non possono generare figli con le altre razze umane di Varden, fatto che li rende indifferenti alla questione dei mezzosangue. Sono aperti e curiosi verso il mondo esterno, privi di pregiudizi e sempre desiderosi di conoscere nuove culture, sebbene la loro ingenuità e semplicità d’animo li renda talvolta vulnerabili. Nonostante ciò, far arrabbiare un Beorniano è un errore fatale: la loro forza è tale da poter spezzare il cranio di un uomo con una sola mano. I saluti tradizionali si scambiano afferrandosi saldamente gli avambracci, in segno di rispetto e amicizia. Amanti della competizione fisica, praticano con entusiasmo sport di contatto come il braccio di ferro e il Naadam, un combattimento simile al sumo. Sebbene non siano noti per essere grandi lavoratori instancabili o artigiani raffinati, la loro prestanza fisica e l’atteggiamento amichevole li rendono incredibilmente apprezzati ovunque vadano.
Rapporti con le altre nazioni:
I Beorniani sono un popolo che non ha veri nemici. Non essendo una nazione coesa, non stipulano trattati ufficiali, ma mantengono una profonda e autentica amicizia con i Paxari. Spesso i giovani Beorniani risalgono le montagne di Rovly per raggiungere i Comuni in cerca di lavoro, un'usanza molto apprezzata dai loro vicini. Anche con Oksiani, Farisini, Ormiani e Ghalariani godono di grande rispetto e simpatia: la loro reputazione di popolo onorevole e imparziale li rende benvoluti ovunque. Grazie alla loro lunga convivenza con i Paxari, i Beorniani hanno imparato a essere rispettosi e delicati anche con le razze più fragili. Il rapporto con i Raviani, tuttavia, è diverso: tendono a evitarli, poiché questi spesso cercano di approfittarsi della loro ingenuità per farli lavorare gratuitamente.
Personaggi importanti:
Anaru Maunga Toa
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Razziali:
Razziali Hode
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