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Beorniani: Il culto di Beorn

DIVINITA' DEI BEORNIANITeocrazia di Urwarld

BEORN

  Rappresentazione e simbolo:
Beorn è la divinità principale venerata nella Teocrazia di Urwald, incarnazione di forza, coraggio e onore. Viene raffigurato come un imponente Beorniano, con lunghi capelli neri, un aspetto fiero e possente. Il suo abbigliamento è semplice ma simbolico: indossa un cinturone, una gonna corta e stivali di pelliccia marrone, richiamando il suo legame con la natura selvaggia. Come arma, brandisce dei tirapugni forgiati dalle zanne del Dio Orso Malvagio Roroa.
Il simbolo sacro di Beorn è una zampa d’orso con dieci denti incisi sui lati, rappresentazione delle prove che lo consacrarono come divinità. Questo emblema è onnipresente nella cultura beorniana, decorando i luoghi sacri, le cinture personali e i manufatti delle famiglie, a testimonianza della loro profonda devozione e del loro legame spirituale con il Dio Antenato.
Dogmi della fede:  
Nella religione dei Beorniani, Beorn non è nato come divinità, ma ha conquistato il suo status attraverso dieci straordinarie prove imposte dal dio malvagio della foresta, Roroa. Queste prove leggendare simboleggiano i valori di coraggio, onore e resistenza, fondamentali per i fedeli di Beorn. Le dieci prove, narrate nelle tradizioni orali e scolpite nelle mura del Colosseo di Beorn, sono le seguenti:
  1. Sconfiggere un Gipeto a mani nude, dimostrando forza e determinazione.
  2. Catturare le elusivissime lepri mostro, simbolo di astuzia e perseveranza.
  3. Lottare contro Scar, il grande rettile signore dei fiumi, e trionfare.
  4. Compiere l’andata e ritorno al monte Kesis trasportando una fragile giara senza mai farla cadere, rappresentando equilibrio e concentrazione.
  5. Catturare la leggendaria volpe d’oro, incarnazione di velocità e saggezza.
  6. Resistere alla seduzione della strega GynTor, dimostrando autocontrollo e purezza.
  7. Domare il grande cinghiale dei boschi, simbolo di potenza e spirito selvaggio.
  8. Arrampicarsi sulle vette più alte dei monti celesti senza alcun aiuto, mostrando determinazione e coraggio.
  9. Superare una prova di forza contro il Vecchio Ent Barbatus, il guardiano delle foreste, incarnazione della natura stessa.
  10. Affrontare e sconfiggere Roroa in combattimento, spezzandone il dominio e rubandone lo status divino.
I fedeli di Beorn onorano il loro dio seguendo il suo esempio: si impongono costantemente nuove sfide, affrontandole con onestà, senza ricorrere a trucchi o inganni. La violenza è tollerata solo quando strettamente necessaria, mai per abuso o sopraffazione, poiché il vero valore risiede nella forza temperata dall'onore. Questo stile di vita rende i Beorniani un popolo resiliente, guidato da principi che celebrano la perseveranza e la rettitudine.
Riti:  
I riti della religione dei Beorniani sono officiati dai Monaci, figure rispettate che fungono da guide spirituali e custodi delle tradizioni sacre. La festività più importante della loro cultura è il Grande Torneo delle Famiglie, un evento che unisce competizione, fede e celebrazione, durante il quale viene eletto il nuovo Atua, il leader supremo della Teocrazia. Il torneo si tiene all’inizio della primavera, segnando il rinnovamento e la rinascita, e dura complessivamente venti giorni. Nei primi dieci giorni, i campioni di ciascuna famiglia si affrontano in una serie di prove e combattimenti nel Colosseo di Beorn. Per essere eletto Atua, un campione deve superare dieci incontri, simbolici delle prove affrontate dal Dio Beorn nella sua ascesa. Questi scontri sono accompagnati da rituali e preghiere guidati dai Monaci, che invocano l’approvazione divina sul futuro leader. I dieci giorni successivi sono dedicati ai festeggiamenti, durante i quali i Beorniani celebrano con banchetti, danze e narrazioni epiche delle gesta dei partecipanti e delle leggende del Dio Beorn. Il Grande Torneo delle Famiglie non è solo un’occasione per eleggere il nuovo Atua, ma anche un momento di unità, durante il quale tutte le famiglie si riuniscono per onorare il loro retaggio e il legame sacro che li unisce.  

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