Ormiani: Le Dee Gemelle
DIVINITA' DEGLI ORMIANILe Dee Gemelle
EIRINI
Rappresentazione e simbolo:
Eirini, una delle due dee gemelle, rappresenta il sole ed è considerata simbolo di equilibrio e giustizia. Viene raffigurata come una figura femminile imponente, dalla statura titanica, caratterizzata da due teste, entrambe con capelli raccolti in elaborate acconciature che riflettono grazia e ordine. Nella sua mano tiene una bilancia, simbolo della sua natura equa e della sua capacità di giudizio. Il suo emblema ufficiale, venerato dai fedeli e usato nei riti sacri, è una bilancia d’argento, che rappresenta armonia, imparzialità e il ruolo di Eirini come protettrice della pace e garante dell’equità tra i mortali.
Dogmi della fede:
Eirini, divinità benevola e protettrice del commercio e della giustizia, è la figura sacra venerata dal popolo dei Thalassa, che la considera la fonte di ordine e stabilità in un mondo che, prima della sua manifestazione, era dominato dal caos primordiale. Secondo la leggenda, Eirini nacque all'alba dei tempi e fu la creatrice di Varden e di tutte le creature viventi. La sua missione fu quella di portare armonia e giustizia, stabilendo le leggi che regolano l'equilibrio tra gli esseri e le forze della natura. Per ottenere l’approvazione di questa dea, i suoi devoti sono chiamati a rispettare scrupolosamente la legge e a compiere i propri doveri con precisione e integrità. I Thalassa si considerano il popolo scelto da Eirini, designato dalla dea stessa per diffondere la sua parola e il suo insegnamento, in tale visione, la violenza è considerata giustificata solo quando necessaria per ristabilire la giustizia e mantenere l'ordine stabilito dalle leggi divine di Eirini. La violena è necessaria quando serve per mantenere l'ordine, e per non sprofondare nel caos.
Riti:
I riti dedicati a Eirini, dea del commercio e della giustizia, sono celebrati con grande solennità dai sacerdoti e dai fedeli. La festa più significativa è il Giorno del Sole, che si tiene ogni due anni il 2 febbraio, un evento che segna il culmine della venerazione della dea. Durante questi due giorni, le famiglie si riuniscono per celebrare con abbondanti banchetti, condividendo cibo e momenti di gioia. La festività è un’occasione di unione e gratitudine verso Eirini, e la comunità si prepara a onorarla con atti di fede. Al tramonto del secondo giorno, tutti i partecipanti si recano ai templi per esprimere il loro ringraziamento alla dea. La celebrazione è un tributo alla giustizia e all’ordine che Eirini ha portato nel mondo, con l’intento di rafforzare il legame tra i membri della comunità e promuovere la prosperità. Questo evento rappresenta non solo un momento di riflessione, ma anche un’occasione per rinnovare l’impegno individuale e collettivo verso la giustizia e l’equità.
APATI
Rappresentazione e simbolo:
Apàti, sorella gemella di Eirini, è la divinità che rappresenta la luna. Viene comunemente raffigurata come una figura bicefala, elegante e sottile, con tratti delicati e una pelle pallida che riflette il mistero e l’ambiguità della sua essenza. I suoi lunghi capelli corvini sono lasciati liberi, ondeggiando in un movimento silenzioso e fluido, simile alla luce che la luna emana nelle notti oscure. Nella sua mano destra, Apàti brandisce un pugnale, avvolto da rovi intricati, simbolo della sua natura ingannevole e del suo legame con la distruzione e il caos. Il pugnale, infatti, è il suo principale emblema, rappresentando sia il potere che la pericolosità che la dea esercita sul mondo. La sua iconografia evoca l’incertezza e la dualità della luna, che può illuminare ma anche celare nel buio.
Dogmi della fede:
Apàti, divinità malvagia e temuta, è la dea della notte, dell’inganno e dell’assassinio, protettrice dei Petromata, viene vista più come una madre crudele e inesorabile che come una figura benevola. Sebbene le celebrazioni in onore di Apàti siano quasi completamente bandite dai Thalassa, che la considerano un pericolo per l’ordine e la giustizia, la sua influenza rimane forte, soprattutto tra le popolazioni che la venerano come una divinità di potere e morte. Secondo la leggenda, mentre sua sorella Eirini era impegnata a plasmare il mondo, Apàti si dedicava alla purificazione di ciò che era difettoso, scacciando il male e distruggendo le creazioni imperfette o potenzialmente pericolose. La sua azione era crudele ma necessaria, un atto di preservazione che avveniva attraverso la violenza e l'eliminazione. Per guadagnarsi il favore di Apàti, i suoi seguaci devono vivere nell’ombra, nutrirsi delle tenebre della notte o dedicarsi all’omicidio, poiché la violenza e la morte sono considerate sacre se fatte in suo nome. I riti spesso implicano sacrifici oscuri e azioni sanguinose, nel tentativo di placare la sua sete di potere e di dominare la natura stessa della morte.
Riti:
I riti in onore di Apàti sono celebrati dai suoi sacerdoti, che conducono le cerimonie in segreto, lontano dagli occhi della maggior parte della popolazione. La festa più importante legata a questa divinità malvagia è il Giorno della Morte, che si tiene ogni due anni, il 2 febbraio. In questa giornata, la popolazione si immerge in un lutto profondo per onorare le anime dei defunti, partecipando a un rigoroso silenzio che dura per l'intera giornata. Questa solenne commemorazione riflette l’importanza della morte e della fine come parte integrante del ciclo esistenziale, celebrando il potere di Apàti nel regolare il destino delle anime perdute e dei corpi consumati dalla vita.Remove these ads. Join the Worldbuilders Guild