Orchi: I Selvaggi
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Kazrath
Rappresentazione e simbolo:
Kazrath è la divinità principale venerata dalla maggior parte delle tribù orchesche. Considerato il padre degli orchi, è il dio della natura, del ciclo vitale e della sopravvivenza, una figura che incarna la forza primordiale e il legame con la terra selvaggia. Kazrath viene immaginato come un gigantesco cinghiale selvaggio, il cui corpo è formato da legno e pietra, simboli della connessione indissolubile con la natura. La sua imponenza è tale da essere paragonata a una montagna, con un manto ispido e scuro che lo avvolge e occhi luminosi che si dice possano vedere ogni cosa. Le sue zanne enormi, affilate e ricurve, sono segno di potere e autorità, mentre il suo passo scuote la terra, creando sentieri e valli. Il simbolo di Kazrath è una zanna avvolta nei viticci, rappresentazione della sua forza protettiva e della crescita naturale. Questo emblema viene spesso inciso su armi, armature e totem delle tribù, fungendo da portafortuna.
Dogmi della fede
Divinità Neutra. La fede in Kazrath è il fulcro spirituale della vita degli orchi, guidandoli con principi che enfatizzano il rispetto per la natura, l'onore personale e la solidarietà tribale. I dogmi di questa religione vengono tramandati oralmente e sono profondamente radicati nella cultura delle tribù. Le zanne, considerate un dono di Kazrath, sono simbolo di forza e devozione, e quindi devono essere mantenute in perfette condizioni, poiché una zanna spezzata è un segno di disonore. Tuttavia, può essere recuperato attraverso atti eroici, e in tali casi si permette la creazione di protesi d'oro, simbolo di redenzione e rinnovata dignità. I Principi Fondamentali sono: Vivere in armonia con la natura, gli orchi devono vivere in equilibrio con l'ambiente, prendendo solo ciò che è necessario per la sopravvivenza. La caccia e il raccolto devono essere rispettosi, senza mai sprecare risorse o uccidere per mero divertimento; Apprezzare la bellezza e temere la furia della natura, vista come una forza meravigliosa e potente, da rispettare e onorare. Ammirarne la bellezza e riconoscerne la forza è un atto di devozione verso Kazrath; Vivere con onore e affrontare le sfide con coraggio, gli orchi non devono mai tirarsi indietro davanti alle difficoltà, la codardia è una delle offese peggiori agli occhi di Kazrath; Proteggere e onorare la tribù, vista come un branco, e ogni membro ha il dovere di supportarla. Aiutare i compagni e agire per il bene comune sono valori fondamentali. Quando un membro della tribù fallisce nel rispettare i principi di Kazrath, l'intera comunità patisce, poiché il destino del branco è condiviso. Gli orchi che vivono seguendo i principi di Kazrath e conducono una vita onorevole vengono accolti dopo la morte nel Frutteto, un luogo idilliaco descritto come una foresta lussureggiante e senza pericoli.
Riti:
I riti legati alle zanne rappresentano i momenti più sacri e importanti nella vita degli orchi, segnando il passaggio all’età adulta. Il primo rito si svolge quando un giovane orco sviluppa la sua prima zanna, solitamente intorno agli 8 anni, questo momento cruciale è celebrato con una caccia rituale, durante la quale il giovane deve affrontare una creatura della foresta per dimostrare il proprio coraggio, forza e astuzia. Dalla creatura abbattuta, l’orco ottiene un trofeo, generalmente un osso, che diventa il suo primo ornamento personale e simbolo del passaggio all’età adulta, sancendo il suo ingresso ufficiale nella tribù. Al ritorno dalla caccia, la comunità si riunisce per una grande festa, dove canti, danze e racconti delle gesta del giovane celebrano il nuovo membro della società. Il secondo rito delle zanne avviene intorno ai 60 anni, quando un orco anziano viene onorato per il suo contributo alla tribù e accede al Consiglio degli Anziani. Durante la cerimonia, le sue zanne vengono decorate con incisioni simboliche o, in alcuni casi, rivestite d’oro, a simboleggiare il suo nuovo ruolo di custode della saggezza e delle tradizioni. L’ingresso nel consiglio rappresenta una grande responsabilità, poiché l’anziano diventa guida e mentore per la tribù, anche in questa occasione, la comunità celebra con un banchetto rituale, raccontando le imprese passate del nuovo anziano e onorando la sua vita di servizio e dedizione. In entrambi i riti, le zanne rappresentano il legame spirituale con Kazrath, oltre che la forza personale e il valore sociale dell’individuo, rafforzando così l’identità e l’unità della tribù e celebrando la continuità delle sue tradizioni.
Morgrazz
Rappresentazione e simbolo:
Morgrazz, il dio del sangue e della distruzione, rappresenta per gli orchi tutto ciò che è da evitare e temere. La sua origine risale al momento in cui Kazrath, spaccando la terra per generare la vita, scavò troppo a fondo e risvegliò una forza malvagia e primordiale. Viene raffigurato come una gigantesca viverna rossa, dotata di ali piccole ma di enormi braccia muscolose, con una bocca colma di denti affilati sempre assetata di sangue. Egli incarna la violenza cieca, il caos e la brama di distruzione, valori in totale opposizione agli insegnamenti di Kazrath. Il simbolo di Morgrazz è una mascella insanguinata di Zarokk, temuta e disprezzata, ma a volte usata come ammonimento per ricordare le conseguenze di abbandonarsi all’ira incontrollata e alla crudeltà.
Dogmi della fede:
Divinità malvagia. Morgrazz è venerato esclusivamente da una minoranza di orchi deviati, poiché la sua religione è considerata proibita e blasfema dalla maggior parte delle tribù. Nessun orco assennato dovrebbe mai seguirlo, poiché la fede a questo dio trasforma l’individuo in un simbolo vivente di sventura. I suoi seguaci sono facilmente riconoscibili: il potere oscuro di Morgrazz muta la pelle degli orchi dal verde al rosso, un marchio di maledizione che li rende immediatamente bersaglio di caccia e punizione da parte delle tribù tradizionali. Questi orchi vengono considerati pericolosi e quindi cacciati o uccisi, poiché la loro presenza è ritenuta capace di attirare calamità sull’intera comunità.
Si narra che, dopo la morte, chi non vive secondo gli insegnamenti di Kazrath venga reclamato da Morgrazz e condannato alla Rupe, un luogo infernale dove l’anima è destinata a patire sofferenze eterne. Questo regno, fatto di rocce taglienti e tormenti incessanti, è l’antitesi del Frutteto e un monito costante per gli orchi che temono di cadere in disgrazia.
Una sola tribù onora Morgrazz come dio protettore: i Pelle di Fuoco, un gruppo di orchi emarginati e considerati pazzi dalla loro specie. Vivono in totale devianza, praticando sacrifici di sangue e compiendo atti di violenza casuale per placare il loro dio, la loro società è improntata al caos, e i loro continui conflitti con le altre tribù li rendono un nemico agli occhi di tutti.
Riti:
I riti dedicati a Morgrazz sono brutali, sanguinosi e intrisi di una malvagità disturbante che riflette la natura stessa del dio. Spesso degenerano in atti di cannibalismo, simbolo di totale abbandono dei valori tradizionali degli orchi e della discesa nella follia e nel caos. Tra tutti, uno dei riti più significativi e raccapriccianti è la Rimozione delle Zanne, un rituale in cui i fedeli di Morgrazz si estraggono le proprie zanne in modo violento e doloroso.
Questo gesto rappresenta un atto definitivo di rinnegamento di Kazrath, il dio delle zanne e della natura, e un voto di fedeltà alla distruzione e alla crudeltà di Morgrazz.
Il rituale si svolge in una cerimonia carica di tensione, dove i seguaci intonano canti gutturali e invocano il dio blasfemo, immergendo le zanne estratte nel sangue come offerta sacrificale. Gli orchi che completano questo rito diventano membri a pieno titolo della fede oscura, temuti e disprezzati dalle altre tribù, il cui odio per i seguaci di Morgrazz non conosce limiti.
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