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Oksiani: I tre Signori

DIVINITA' DEGLI OXIANIGranducato di Okse

EISEN

  Rappresentazione e simbolo:
Eisen, il più antico e venerato tra gli dèi degli Oksiani, è considerato il creatore della vita attraverso la Prima Fiamma, una scintilla primordiale che ha dato forma al mondo. Questa divinità, simbolo di saggezza e giustizia, custodisce tre regni ultraterreni che riflettono i valori centrali del suo culto. La Forgia è il luogo di ricompensa destinato ai fabbri che hanno condotto una vita virtuosa, un paradiso dove il lavoro si trasforma in gloria eterna. La Montagna accoglie i minatori, offrendo loro una pace eterna come ricompensa per le loro fatiche terrene. L’Inferno, invece, è il regno della punizione, dove i peccatori vengono condannati a bruciare per l’eternità nelle fiamme di Eisen, come monito contro l’ingiustizia e la corruzione. Eisen è raffigurato come un vecchio signore in armatura pesante, con una maestosa barba di fuoco che simboleggia la sua forza e il legame con la creazione. Il suo simbolo sacro è un vulcano attivo con nove gemme incastonate, rappresentazione della sua potenza e della ricchezza dei minerali che egli protegge. Questa iconografia riflette non solo la sua autorità divina ma anche la centralità del fuoco e dei minerali nella cultura degli Oksiani, che lo venerano come il patrono dei fabbri e dei minatori, custode del lavoro e della giustizia.
Dogmi della fede:
Eisen è una divinità neutrale, venerata come il protettore degli artigiani e delle montagne, simbolo di equilibrio, dedizione e maestria. I suoi seguaci sono tenuti a impegnarsi con totale devozione nella ricerca e nella lavorazione metallurgica, considerata non solo un’arte ma anche un atto di venerazione. Pregare durante il processo di forgiatura di armi e armature è una pratica comune, poiché si ritiene che il lavoro stesso sia una forma di comunicazione con il dio e un’offerta sacra. Per ricevere i doni di Eisen, è fondamentale possedere un forte senso del dovere e una sincerità incrollabile nelle proprie convinzioni. La divinità disprezza l’inutile violenza, ritenendola priva di costruttività e contraria ai suoi principi. Gli atti devono essere guidati dalla logica e dal rispetto per l’arte e il lavoro, poiché solo attraverso l’impegno costante e il rispetto per la creazione si può ottenere la benedizione di Eisen. Questo culto enfatizza la costruzione e la preservazione, ponendo il valore del progresso e della maestria sopra ogni altra cosa.  
Riti:  
I riti della Fede di Eisen sono officiati dai sacerdoti fabbri, figure centrali del culto che combinano abilità artigianale e devozione spirituale. La celebrazione principale della religione è il Giorno della Creazione, una solennità che commemora la nascita del mondo plasmato dalla Prima Fiamma di Eisen, originatasi nel leggendario Vulcano Feuer. Questo evento sacro si svolge il 9 marzo e viene celebrato ciclicamente ogni nove anni, un numero simbolico che richiama le nove gemme incastonate nel simbolo del dio. Durante questa giornata, i fedeli sono chiamati a creare con le proprie mani un oggetto, un gesto che rappresenta la loro connessione con Eisen e il valore del lavoro come atto divino. L’oggetto realizzato viene poi offerto ai novizi del culto, simboleggiando il passaggio della conoscenza e l'importanza della condivisione per il progresso collettivo

KRIEG

  Rappresentazione e simbolo:
Il secondo signore del pantheon oksiano è Krieg, nato dal primo conflitto tra gli uomini, e venerato come il Dio della guerra, dei conflitti e dell'onore in battaglia. Krieg presiede tre regni ultraterreni che riflettono il destino di coloro che lo seguono. La Ricompensa è un luogo paradisiaco riservato a chi perisce valorosamente in battaglia, un onore eterno per i combattenti che hanno dimostrato il loro coraggio. La Battaglia rappresenta un periodo di prova e violenza per coloro che non sono morti in guerra, un’occasione per riscattare la propria anima attraverso il conflitto continuo. Infine, La Sconfitta è l’inferno riservato ai codardi, coloro che hanno evitato di mettersi in gioco e disonorato la fede di Krieg, condannati a un'eternità di vergogna e tormento. Krieg è raffigurato come un imponente guerriero in armatura, avvolto da un mantello rosso e con un elmo adornato da corna taurine, emblema di forza e dominio. È armato di una spada, simbolo della sua autorità e del potere del combattimento. Il suo simbolo sacro è un elmo con corna poggiato su una spada ornata da nove diamanti, rappresentazione della sua connessione con l'onore, il sacrificio e il valore della lotta. Krieg incarna l'ideale della forza, della perseveranza e dell'obbedienza.
Dogmi della fede:  
Krieg è una divinità malvagia e implacabile, venerato come il protettore dei guerrieri e dei combattenti. I suoi seguaci, spinti da un fanatismo bellico, cercano attivamente il conflitto, considerando la morte in battaglia il più alto onore possibile. Per loro, l'onore è un valore sacro e assoluto, tanto che sono pronti a uccidere per difenderlo o riconquistarlo. Le piccole guerre tra signori, faide locali e duelli tra vicini assumono una valenza religiosa, divenendo veri e propri rituali di devozione a Krieg. Questo dio esige sacrifici di sangue dai suoi fedeli, sia sul campo di battaglia sia nella vita quotidiana, ritenendo gli atti violenti essenziali per affermare il proprio valore e mantenere l'ordine dettato dalla guerra. La violenza è non solo accettata ma glorificata, poiché considerata un mezzo per onorare Krieg e consolidare il proprio status di guerriero. La fede in questa divinità alimenta una cultura dove il conflitto non è visto come una tragedia, ma come una necessità, un cammino verso la gloria eterna e il compiacimento del loro implacabile signore.
Riti:  
I riti della religione di Krieg sono officiati dai sacerdoti guerrieri, figure che incarnano sia il combattente ideale sia il custode della fede. La celebrazione principale del culto è la Primavera dei Conflitti, un evento sacro che si tiene il 9 aprile ogni nove anni e si protrae per un mese intero. Questo periodo è dedicato all’adorazione attiva del dio attraverso il confronto e la guerra, considerati atti sacri. Durante la Primavera dei Conflitti, ogni fedele di Krieg è obbligato a creare o cercare un conflitto in cui partecipare, sia esso una guerra, un duello o una faida. Ogni scontro è considerato una forma di preghiera vivente, un’offerta sacrificale per onorare il dio e dimostrare la propria dedizione. Questo periodo rappresenta il culmine della fede bellica, un’occasione per i seguaci di dimostrare il loro valore, mantenere l’onore e avvicinarsi alla gloria eterna promessa da Krieg per chi perisce in battaglia.

WUD

  Rappresentazione e simbolo:  
Wud, il più giovane dei Signori, è nato durante una furiosa tempesta, scatenatasi in seguito a un conflitto tra i suoi fratelli maggiori. Egli incarna la furia della natura, l’instabilità e il potere distruttivo delle tempeste, ma anche la quiete e la serenità che seguono il caos. Wud custodisce tre aldilà, ciascuno destinato a un diverso tipo di fedele. La Quiete è una grande imbarcazione che naviga senza sosta sugli oceani eterni, un luogo di riposo e pace riservato ai marinai. Il Pascolo è un immenso prato verde, un paradiso per gli allevatori e i loro animali, dove possono vivere in armonia per l’eternità. La Macina, invece, è il regno della punizione estrema, in cui Wud distrugge personalmente le anime dei non credenti, riducendole al nulla e disperdendole nel vuoto. Wud è raffigurato come un giovane affascinante e muscoloso, con lunghi capelli fatti d’acqua e avvolto in una tunica che ricorda un mare in tempesta. Il suo simbolo sacro è una nuvola tempestosa, emblema del suo legame con le forze imprevedibili e devastanti della natura. Wud rappresenta tanto la furia quanto la calma, essendo il signore dei venti, delle onde e del destino delle anime che navigano nel suo dominio.
Dogmi della Fede:
Wud è una divinità caotica e imprevedibile, venerata come protettore dei marinai e delle bestie. I suoi seguaci vivono in costante tensione, dedicandosi a mantenere il dio calmo per scongiurare la sua ira, che potrebbe manifestarsi con tempeste devastanti e distruzioni improvvise. Per ingraziarsi Wud, i fedeli organizzano spettacoli rituali, che includono danze e cerimonie sul mare o nei pascoli, e si prendono cura con devozione dei tori Uro, considerati la progenie prediletta del dio. Questi animali, simbolo della forza e della furia di Wud, sono visti come mediatori tra il divino e l’umano. Coloro che ricevono i poteri di Wud sono spesso considerati eccentrici, soggetti a sbalzi d’umore e comportamenti imprevedibili che riflettono il caos della loro divinità. Questi individui, sebbene rispettati, suscitano anche timore per la loro connessione con l’ira divina. Per i fedeli, la violenza è accettabile solo se giustificata come manifestazione della collera di Wud, un atto che riflette il suo volere e non una decisione personale. La devozione al dio si fonda sull’equilibrio tra paura e venerazione, con la consapevolezza che la sua natura caotica può portare tanto la distruzione quanto la protezione.  
Riti:
I riti della religione di Wud sono officiati dai sacerdoti guardiani, noti anche come Pastori, che fungono da mediatori tra il dio e i suoi fedeli. Questi riti, improntati al mantenimento dell'equilibrio con la natura caotica di Wud, combinano elementi di venerazione e pacificazione. Uno dei più conosciuti è il Bacio del Toro, un rituale propiziatorio per i marinai in partenza. Durante questa cerimonia, i marinai baciano sulla fronte un toro Uro, simbolo sacro della divinità, per assicurarsi la protezione di Wud e placare la sua potenziale ira durante il viaggio. La celebrazione più importante del culto è la Sfilata dei Tori, che si tiene il 9 ottobre ogni nove anni. In questa occasione, numerosi tori Uro vengono liberati nelle strade delle città, lasciati liberi di scorrazzare e interagire con i cittadini. Questo evento, oltre a onorare la divinità, rappresenta un momento di connessione tra il caos sacro di Wud e la comunità dei suoi fedeli. La sfilata è considerata un atto di devozione e al contempo una prova di rispetto e coraggio da parte dei partecipanti, che accettano il rischio insito nell'avvicinarsi alle possenti creature consacrate al dio.

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