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Kuslar: Impero eterno: regione di Nerath

  1. Geografia:

  2. I Kuslar, uno dei fieri popoli che compongono l'Impero Eterno nel continente di Eternum, abitano la regione di Nerath, un vasto territorio dominato dal deserto di Al-Sirr, noto per il suo clima arido e le condizioni ambientali estreme. Questo ambiente inospitale, seppur ostile, ha temprato il popolo Kuslar, che ha saputo adattarsi con straordinaria resilienza. Le loro città sorgono attorno alle rare oasi che punteggiano il deserto, fonte primaria di acqua e di vita, mentre alcuni insediamenti costieri si affacciano sull'oceano Endeling, fungendo da importanti snodi per una fiorente rete commerciale. Il territorio è ulteriormente caratterizzato dalla presenza dei Monti Zirveleri, una catena montuosa imponente che si erge come una barriera naturale lungo il confine occidentale, si narra che un tempo colossali volatili chiamati Gipeti dominavano i cieli di queste montagne. Sebbene il nord della regione sia geograficamente più temperato, l'attività incessante del vulcano Ates mantiene l'intera area straordinariamente calda e secca, contribuendo a modellare il clima unico di Al-Sirr. Nel cuore di questa terra si trova il maestoso Lago Hayat, il più grande bacino d'acqua dolce della regione, che funge da arteria vitale per gli abitanti e le carovane. Sulle sue rive sorge Son Kuzey, un tempo capitale del regno Kuslar, oggi un centro culturale e spirituale dove le tradizioni millenarie sono ancora celebrate. La fauna del deserto è altrettanto straordinaria e adattata all'ambiente ostile, tra le creature più iconiche si trovano i Suttembel, giganteschi elefanti dal manto pallido capaci di percorrere grandi distanze senza acqua, e i letali varani delle sabbie conosciuti come Al-Dahhak, predatori agili e astuti che dominano le dune con la loro ferocia.
  3. Origine e aspetto:

  4. La storia dei Kuslar affonda le sue radici in un passato remoto, in origine, questo popolo era composto da tribù nomadi che solcavano le sabbie del deserto di Al-Sirr, sopravvivendo grazie alla loro profonda conoscenza dell’ambiente e all’abilità nel creare strumenti avanzati. L’unificazione delle tribù avvenne sotto la guida carismatica di Nadir I, il primo Amenukal, secondo le leggende scelto dalla Dea Madre per unificare il suo popolo, che pose le basi per una società più coesa e organizzata. Tuttavia, la loro storia fu segnata da eventi drammatici, come la disastrosa sconfitta dell'Amenukal Majur a Hode, che indebolì gravemente l’esercito Kuslar e aprì la strada all’invasione di Vespasianus, noto come "L'Unico Sole". Con la sua conquista, il territorio dei Kuslar fu annesso all'Impero Eterno, segnando l’inizio di un nuovo capitolo fatto di integrazione culturale e sfide politiche. I Kuslar si distinguono per il loro aspetto fisico, che riflette l’influenza del clima desertico: la pelle scura protegge dai raggi del sole, i capelli ricci e folti, di un nero profondo, contribuiscono a disperdere il calore, e gli occhi ambrati, intensi e profondi, sembrano riflettere le tonalità del deserto al tramonto. Con un’altezza media di 175 cm e una vita media di circa 70 anni, il popolo Kuslar combina grazia e resistenza, caratteristiche che li hanno resi celebri per la loro abilità sia nei commerci sia nelle arti belliche.
  5. Organizzazione Militare:

  6. Nel corso degli anni, il popolo Kuslar ha preservato una forte identità culturale e ideologica, nonostante l'annessione all'Impero Eterno. Questa integrazione ha comportato concessioni significative, tra cui una relativa autonomia nell’organizzazione militare, permettendo loro di mantenere una parte delle proprie tradizioni belliche. Le unità Kuslar più prestigiose sono state integrate nell’esercito imperiale, dove si distinguono per la loro ineguagliabile competenza negli scontri in ambienti desertici. In tali contesti, il loro equipaggiamento, composto da spade ricurve, indumenti leggeri e strategie adattate al terreno, offre un vantaggio decisivo.Ogni città Kuslar dispone di un piccolo esercito permanente, formato da soldati professionisti armati di scudi rotondi, lance e, spesso, armi da fuoco, in cui dimostrano una notevole abilità. Tra le unità spiccano la Guardia Immortale Anusiya, simbolo di onore e fedeltà, la cavalleria pesante dei Tiznar, con i suoi massicci destrieri corazzati, rappresenta una forza devastante sul campo, mentre i Gorziyan, predoni del deserto temuti per le loro incursioni fulminee e la conoscenza del territorio, incarnano la ferocia e l’adattabilità del popolo Kuslar.
  7. Economia:

  8. Nel corso degli anni, l'economia dei Kuslar ha registrato un significativo progresso, consolidandosi come una delle più versatili del loro tempo. Le principali attività economiche ruotano attorno all'allevamento di cammelli e altre specie di bestiame, tra cui l’onice, una creatura unica e di grande valore per la comunità Kuslar, grazie alla sua versatilità nel fornire carne, latte e forza lavoro per il trasporto e l'agricoltura. Questo allevamento non solo soddisfa gran parte del fabbisogno interno, ma contribuisce anche al commercio con le regioni limitrofe. Oltre all’agricoltura e all’allevamento, i Kuslar si distinguono per una notevole abilità artigianale e tecnologica, che ha permesso loro di sviluppare un’economia basata su prodotti di alta precisione. Sono rinomati per la creazione di orologi sofisticati e strumenti avanzati, che combinano funzionalità ed estetica. Questi manufatti, molto ricercati, rappresentano un simbolo del loro ingegno e della loro capacità di innovazione, consolidando i Kuslar come una forza economica capace di prosperare sia in condizioni avverse sia nel commercio all'interno dell'impero.
  9. Politica:

  10. La storia dei Kuslar è intrinsecamente legata alla lunga dinastia dei signori chiamati Amenukal, che hanno governato con autorità e carisma fino all’unificazione dei popoli eletti di Eternum. Con l’ascesa dell’Impero, il ruolo del regnante tradizionale è stato sostituito dal Governatore aiutata dai Pretori, figure imperiali incaricate di amministrare le diverse province. Tuttavia, la vecchia nobiltà Kuslar non ha perso del tutto il suo peso politico e culturale, continuando a esercitare influenza attraverso legami di sangue, ricchezza e tradizione. La struttura sociale dei Kuslar è fortemente stratificata e organizzata in caste ben definite. Nelle città, le tre principali classi sociali sono gli Imajaghan, i nobili custodi delle tradizioni e del potere; gli Imghad, la popolazione libera che sostiene l’economia urbana e rurale; e gli Iklan, costituiti da schiavi e coloro che hanno perduto la libertà per debiti o conquiste. Nei territori desertici, le comunità assumono forme diverse, con le popolazioni conosciute come Ineslemen, vivono in simbiosi con i loro cammelli e il bestiame, ma esistono anche villaggi mobili che si spostano attraverso le dune a dorso di Suttenbel, giganteschi animali sacri. Questi sono legati a una spiritualità profonda e a una vita scandita dai ritmi della natura e delle antiche tradizioni tribali. La regione di Nerath è divisa nelle province di Zarimah, Qalhira, Jamarun, Nazhira, Dar Isun, Sulqar, Zafirah e Malkazir.
  11. Religione:

    I Kuslar professano una fede profonda e incrollabile nella Dea Madre, figura centrale della loro religione. La dottrina che li guida, conosciuta come "Sahel", rappresenta non solo una visione spirituale ma anche un principio fondante della loro vita quotidiana. I Kuslar venerano la Dea Madre come creatrice e protettrice del mondo, simbolo di fertilità, forza e armonia con la natura. La figura di Kalimir, il principale profeta della religione, è venerata come il messaggero scelto dalla Dea per trasmettere la sua volontà e insegnamenti. La gestione della religione è affidata a tre figure di grande autorità e rispetto all'interno della comunità: Asahir, il leader supremo del culto, che guida le cerimonie e mantiene l'integrità della dottrina; Nammir, responsabile dell'organizzazione e coordinamento dei vari gruppi religiosi, che garantisce l'unità e la disciplina tra i seguaci della fede; e Rahim, incaricato della predicazione e della diffusione dei principi religiosi, che si occupa di insegnare la dottrina nelle case dei fedeli, assicurando che la spiritualità permei ogni aspetto della vita kuslar. Considerano la magia arcana un pericolo imminente, che minaccia l'ordine sacro del loro mondo, secondo la loro tradizione, la Dea Madre, sarebbe stata obbligata a fermare l'apocalisse creata da un mago potente e crudele di nome Zetharion, il quale, con la sua arte oscura, avrebbe gettato l'intero mondo nel caos. Questa convinzione alimenta un profondo odio verso qualsiasi manifestazione magica, e i Kuslar ritengono che chiunque possegga anche solo l'aura arcana meriti la punizione. Nonostante le leggi imperiali, che cercano di regolamentare l'uso della magia, spesso la folla di religiosi incita alla violenza, con linciaggi e atti di crudeltà contro maghi o persone sospettate di praticare l'arcano. Per quanto riguarda i riti funebri, la tradizione dei Kuslar è altrettanto significativa e divisa in due classi: le persone comuni, umili e modeste, vengono avvolte in pelli di limo e sepolte nel deserto, in un ultimo atto di ritorno alla terra che le ha generato. I nobili, invece, preferiscono un destino differente: vengono mummificati e seppelliti tra le imponenti montagne Zirveleri, a simboleggiare la loro ascesa a una vita ultraterrena di prestigio. La fede Kuslar è anche permeata da una visione chiara dell'aldilà. Secondo le loro credenze, chi ha condotto una vita giusta e retta, in armonia con gli insegnamenti della Dea Madre, viene accolto nel Paradiso, un luogo di pace eterna dove potrà vivere serenamente con il proprio partner. Al contrario, chi ha peccato e ha attirato l'ira della divinità è destinato a vagare senza fine sulla terra, condannato a essere uno spettro, una presenza oscura e priva di pace.[url:Impero eterno: La Dea Madre]Impero eterno: La Dea Madre
  12. Moda e Alimentazione:

  13. L’abbigliamento dei Kuslar è estremamente funzionale all’ambiente desertico in cui vivono. Gli uomini indossano i serual, pantaloni ampi con il cavallo basso, abbinati alla gandura, un lungo camicione ricamato e aperto ai lati. Il capo è coperto dallo schesch, una garza di cotone lunga dai 4 ai 12 metri, tradizionalmente bianca, indossata in ogni momento della giornata, anche durante i pasti, facendo passare il cibo sotto di essa. Le classi nobili e i capi tribù preferiscono invece il taguelmust, una variante dello schesch tinta con indaco, simbolo di rango e prestigio. Ai piedi portano i nail, sandali di pelle colorata e intrecciata. Completano l’abbigliamento maschile ornamenti come anelli, collane e la cotuba, una lunga spada cerimoniale. Le donne Kuslar vestono con abiti larghi e lunghi, spesso sovrapposti, coperti da un manto decorato con lustrini che incornicia il viso e scende sui fianchi. Indossano bracciali, ninnoli e collane di perline, spesso tramandate di generazione in generazione. Una regola ferrea impone che le coppie sposate, sia uomini sia donne, coprano interamente il viso con un burka o altro tessuto velato in pubblico, come segno di rispetto e modestia. L’alimentazione Kuslar si basa principalmente sulle Taguelle, focacce cotte sotto la cenere che accompagnano ogni pasto. La dieta include abbondante carne da allevamento, in particolare montone, capra e cammello, oltre a una vasta produzione e consumo di latte e derivati latticini. Bevanda centrale della cultura Kuslar è il tè del deserto, preparato scaldando le teiere con il calore della sabbia. Questo tè è noto per il suo gusto dolce e delicato ed è consumato in grandi quantità, soprattutto durante le cerimonie e i momenti di riposo.  
  14. Personalità e tradizioni:

    I Kuslar sono un popolo fiero, profondamente legato alle proprie tradizioni ancestrali e alla devozione verso la Dea Madre, divinità centrale che permea ogni aspetto della loro esistenza quotidiana. La fede è vissuta come fondamento della moralità e dell’ordine sociale. Tra i precetti più sacri figura l’obbligo della fedeltà coniugale: l’infedeltà è considerata un disonore gravissimo, punito con l’ostracismo o, nei casi più estremi, con la condanna a morte, affinché il rispetto delle leggi divine sia preservato. Il matrimonio è un vincolo monogamo e sacro, e gli individui sposati indossano un copricapo tradizionale – spesso un burka o un velo pesante – quale segno tangibile del proprio stato coniugale. Sebbene formalmente integrati nell’Impero, i Kuslar seguono in larga parte un corpus di leggi tradizionali che differisce significativamente da quello imperiale. Molti clan e comunità rifiutano apertamente di sottostare alle normative centrali, preferendo l’autogoverno basato su consuetudini secolari. Questo rifiuto è fonte costante di tensione, con scontri ricorrenti tra le autorità imperiali e le comunità Kuslar più intransigenti, così come di conflitti interni tra i fautori dell’adattamento e coloro che resistono all’influenza esterna. La conciatura delle pelli è un’attività centrale sia dal punto di vista economico che culturale: tramandata da generazioni, rappresenta una delle principali fonti di sostentamento e un segno di orgoglio artigiano. Parallelamente, i Kuslar sono noti per la loro inclinazione naturale verso la matematica e l’ingegneria di precisione. La costruzione di meccanismi complessi, come orologi e strumenti di calcolo, è una pratica diffusa, sebbene molti scienziati e inventori Kuslar preferiscano trasferirsi nella capitale imperiale per accedere a migliori opportunità di ricerca e sviluppo. Tra le attività ludiche più amate, spicca il calcio, seguito con entusiasmo da ogni fascia della popolazione. Tornei intercomunali sono occasione di festa, sfida e orgoglio cittadino, e richiamano folle numerose durante le stagioni più miti. A livello sociale, i Kuslar distinguono i ranghi attraverso la nomenclatura: i nobili utilizzano come cognome il nome della famiglia d’origine, mentre le classi inferiori si identificano tramite il nome della propria tribù o clan. La struttura sociale è fortemente gerarchica, ma fondata su un codice d’onore rigoroso. I Kuslar sono noti per la loro ospitalità: verso gli amici e gli ospiti mostrano calore, generosità e senso del dovere. Hanno un profondo rispetto per l’onore personale e familiare, e ogni offesa al lignaggio viene percepita come insulto grave. La popolazione dei Kuslar è profondamente legata al proprio territorio, che, pur essendo un ambiente desertico e spesso ostile, viene percepito come una terra sacra, carica di significato spirituale e culturale. I Kuslar ne conoscono ogni sfumatura, dalle dune mutevoli agli oasi nascosti, e ne apprezzano tanto la bellezza quanto la durezza, vedendo nella sopravvivenza e nella prosperità in tale contesto una prova del favore della Dea Madre. Tuttavia, non è raro che alcuni individui – spesso desiderosi di sfuggire a debiti, vendette o leggi tribali – scelgano di abbandonare la madrepatria per unirsi ai pionieri di Gladiar, una regione remota che i Dravi e gli stessi Kuslar stanno cercando di civilizzare sotto l’egida dell’Impero Eterno.
  15. Rapporti con le altre nazioni:

    I Kuslar intrattengono un rapporto profondamente conflittuale con i Dravi, dominatori dell’Impero Eterno. All’interno della società kuslariana esistono due principali correnti di pensiero: da un lato vi sono gli integralisti, che vedono nell’Impero un’entità oppressiva e auspicano l’indipendenza totale; dall’altro lato vi sono i collaborazionisti, che, pur non rinnegando le proprie radici, riconoscono nei Dravi una forza stabilizzatrice e apprezzano i benefici derivanti dall'inclusione imperiale. Queste due fazioni convivono con difficoltà, e le tensioni tra loro spesso sfociano in disordini locali o in accesi dibattiti pubblici. Nei confronti dei Khov, altra razza soggetta all’autorità dei Dravi, i Kuslar non nutrono sentimenti particolarmente forti: la maggior parte della popolazione tende a compatirli, vedendoli come vittime simili, anch’essi inglobati e subordinati all’Impero, sebbene con minor resistenza. Vi è però un punto sul quale tutta la società kuslariana trova unanimità: il disprezzo per i Vaitupu, popolazione delle regioni artiche, ritenuta selvaggia, blasfema e irrimediabilmente priva di fede. I Kuslar li considerano mostri miscredenti, privi di ordine, onore e civiltà, e spesso li indicano come l’antitesi dei valori della Dea Madre. Questo odio condiviso verso i Vaitupu costituisce uno dei rari elementi di coesione tra le diverse fazioni ideologiche dei Kuslar.
  16. Personaggi importanti:

    Khalid Aramun Amenukal (non ufficiale) Cassius Gregorius (Governatore) Yasmin Rahzin (Asahir)
  17. Razziali:

    Razziali Eternum

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