Impero eterno: La Dea Madre
DEA MADRE
Rappresentazione e simbolo:La Dea Madre viene rappresentata come una figura divina di straordinaria bellezza, caratterizzata da una chioma fluente di colori cangianti che ricordano un arcobaleno in costante movimento. I suoi occhi, anch’essi cangianti, conferiscono un senso di infinito e mistero, mentre le pupille dorate sono simbolo di purezza e luce eterna. La sua presenza viene descritta come radiosa, capace di emanare una luminosità benefica che ispira misericordia e conforto tra i suoi seguaci. Spesso raffigurata insieme a una bambina, questa accompagna l'iconografia della Dea Madre in modo enigmatico: nessuna tradizione spiega chiaramente chi sia la fanciulla, e ogni statua o dipinto che la ritrae mostra la testa distrutta o deteriorata, rendendo impossibile identificarla, tale particolarità ha dato vita a speculazioni e leggende che variano a seconda della dottrina, si dice sia scoparsa insieme alla Dea Madre. I simboli di questa religione variano considerevolmente, poiché ogni scuola di pensiero o tradizione religiosa le attribuisce rappresentazioni specifiche che riflettono le proprie credenze. Tuttavia, rimane costante l’idea di una forza universale benevola e portatrice di vita, la Dea Madre è venerata per la sua natura compassionevole e per il legame profondo con la luce.
Dogmi della fede:
La religione della Dea Madre si articola in tre principali dottrine, ognuna con caratteristiche peculiari che riflettono le tradizioni e i valori dei popoli che le seguono: Luminaris, Sahel e Tautua Moana. La dottrina Luminaris, religione ufficiale dell’Impero Immortale e principale culto dei dravi, si fonda sulla convinzione che la Dea Madre abbia scelto il loro popolo come eletto. Il culto enfatizza la venerazione dei Santi, considerati intermediari divini, e si oppone alla magia arcana, pur ritenendo che possa essere utilizzata sotto stretto controllo. La dottrina Luminaris rafforza il legame tra autorità religiosa e politica, promuovendo un modello teocratico in cui fede e potere temporale si intrecciano. La dottrina Sahel, praticata dai kuslar, pone invece al centro il concetto di famiglia, ritenendo che il rispetto e l’amore tra coniugi siano prioritari nella scala dei valori imposta dalla Dea Madre. Questo culto si distingue per il rigido rifiuto della magia arcana, considerata una minaccia da estirpare, punendo con la pena di morte chiunque ne faccia uso. Inoltre, la figura del profeta Kalimir, che ha trascritto i principi fondamentali del culto, è glorificata come guida spirituale suprema e modello di rettitudine. La dottrina Tautua Moana, diffusa presso i khov, si basa su tre principi fondamentali: Ava (rispetto verso le autorità e i genitori), Fa’aaloalo (riverenza e umiltà) e Alofa (amore verso il prossimo). Questo culto si distingue per la sua natura inclusiva e pacifica, predicando l’amore incondizionato e l’accettazione di tutti, senza mostrare particolare interesse per la magia arcana. Tutte e tre le dottrine condividono un elemento fondamentale della fede: la convinzione che durante l’Apocalisse, evento catastrofico avvenuto migliaia di anni fa, la Dea Madre abbia compiuto uno sforzo immenso per fermare la distruzione e salvare Eternum. Questo sacrificio fu così grande da costringerla a ritirarsi nei cieli, lasciando Eternum per riposare e rigenerarsi, nonostante le differenze teologiche e culturali tra Luminaris, Sahel e Tautua Moana, tutte le dottrine concordano sulla certezza che la Dea Madre tornerà un giorno su Eternum, riapparendo per guidare l’umanità e restaurare un’epoca di pace e armonia. Questo credo comune funge da elemento unificante tra i diversi culti, alimentando la speranza e ispirando le generazioni a vivere secondo i valori e gli insegnamenti divini in attesa del suo ritorno.
Riti:
Nella religione della Dea Madre, due riti principali sono riconosciuti come feste nazionali in tutto l’Impero e rivestono un’importanza fondamentale per i fedeli: il Giorno della Nascita e il Giorno del Sacrificio. La prima delle due festività viene celebrata il 4 agosto, commemora l’arrivo della divinità su Eternum, questa ricorrenza è segnata da due giorni di festa durante i quali si posano le armi e si celebra la pace e l’unità con il prossimo. La festività è caratterizzata da banchetti, cerimonie solenni e momenti di condivisione comunitaria che rafforzano i legami tra le persone e rendono omaggio alla misericordia e alla luce divina della Dea. Il Giorno del Sacrificio, che si celebra il 20 gennaio, ricorda il grande sforzo della Dea Madre durante l’Apocalisse. Per onorare il suo sacrificio, la popolazione dedica una settimana al digiuno e alla preghiera, offrendo la propria rinuncia come simbolo di gratitudine e devozione. Questo periodo di austerità è accompagnato da rituali spirituali e da celebrazioni collettive, culminando in una cerimonia conclusiva che rinnova il legame tra i fedeli e la loro amata Dea. Entrambi i riti non solo scandiscono il calendario religioso, ma rappresentano anche momenti chiave di coesione sociale, spiritualità e riflessione.
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