Eldrassiani: Sigillati e Caduti
Religione degli Eldrassiani
Triunvirato di Ravenglen">Triunvirato di Ravenglen
ATARR
Rappresentazione e simbolo:Atarr, venerato dagli eldrassiani come il dio della forza, incarna una concezione di potenza che trascende il semplice vigore fisico, celebrando invece la resilienza mentale e la capacità di sopportare le avversità. La sua immagine è quella di un vecchio dalla lunga barba candida, segnata dal tempo, con un accenno di calvizie che conferisce un’aria di saggezza austera. Il suo corpo è magrissimo, un simbolo dell’essenza stessa del sacrificio e della forza interiore, mentre il volto porta un’espressione malinconica, come se riflettesse le sofferenze del mondo, questa rappresentazione evoca il profondo legame di Atarr con la disciplina e il superamento delle difficoltà attraverso la perseveranza. Il suo simbolo sacro è una collana con perle intagliate, utilizzata nei rituali per recitare i mantra di forza e concentrazione. Questa collana, semplice ma intrisa di significato, viene spesso portata dai sacerdoti e dagli uomini più devoti come un ricordo costante del loro dovere. I templi dedicati a Atarr sono spogli ma possenti, costruiti in pietra grezza, e ogni angolo è ornato con iscrizioni che narrano le imprese di eroi leggendari che hanno incarnato il suo spirito.
Riti:
Dogmi della fede:
Divinità buona. Atarr, il dio della forza, è venerato come la più imponente incarnazione di potenza fisica e interiore. Le leggende narrano che, nonostante il suo aspetto esile e malconcio, la sua forza fisica fosse ineguagliabile, al punto da poter schiacciare gli Ultorax a mani nude. Tuttavia, la grandezza di Atarr non risiede solo nei suoi muscoli divini, ma anche nella sua incrollabile forza d'animo, fu lui a concepire il piano per sigillare i portali da cui provenivano gli Ultorax, guidando i suoi fratelli nel sacrificio che avrebbe salvato Varden. Questa duplice natura lo rende una figura simbolica che celebra sia la forza corporea che quella interiore, riconoscendo che la vera potenza risiede nell’equilibrio tra mente e corpo.
I suoi fedeli, ispirati dal suo esempio, dedicano la loro vita all’allenamento fisico e mentale, spingendosi continuamente oltre i propri limiti per raggiungere una maggiore padronanza di sé. Atarr disprezza la violenza gratuita, ritenendo che chi possiede una vera forza non abbia bisogno di dimostrarla. Per questo motivo, i suoi seguaci sono addestrati a usare la forza solo quando strettamente necessario, preferendo risolvere i conflitti con saggezza e moderazione. Nei templi dedicati al dio, spesso si trovano spazi dedicati alla meditazione e al sollevamento di pesi rituali.
Tra le leggende che circondano Atarr, una delle più misteriose riguarda il suo gigantesco allievo, una figura enigmatica e perduta nel tempo, a cui il dio era profondamente legato. Si dice che questo allievo, dotato di una forza straordinaria, fosse destinato a proseguire la missione di Atarr, ma il suo destino rimane avvolto nel mistero.
I riti dedicati ad Atarr sono molteplici e riflettono i valori di forza, disciplina e sacrificio che il dio incarna, tra questi, uno dei più celebrati e spettacolari è senza dubbio il Torneo delle Tre Teste, una competizione imponente che si tiene ogni tre anni nella città di Valdrak. Questo evento rappresenta il culmine della devozione degli eldrassiani alla forza fisica e mentale, celebrando il valore delle compagnie militari e onorando il legame tra il popolo e il loro divino patrono.
Il torneo, intitolato alle tre teste delle viverne che simboleggiano il Triumvirato, prevede una serie di prove estenuanti e spettacolari, progettate per mettere alla prova la resistenza, la strategia e il coraggio dei partecipanti. Solo i migliori guerrieri vengono scelti per rappresentare il proprio gruppo, rendendo la competizione una vetrina dell'élite militare Eldrassiana. I combattimenti simulati, le gare di forza e le sfide strategiche si alternano, mostrando non solo la potenza fisica dei contendenti, ma anche la loro capacità di lavorare in squadra e mantenere la calma sotto pressione.
La cerimonia di apertura del torneo è un rituale sacro, con preghiere e canti rivolti ad Atarr. Gli sfidanti compiono un pellegrinaggio simbolico al tempio dedicato al dio, dove offrono corone di ferro intrecciate, rappresentanti il peso della responsabilità e il sacrificio della vera forza.
LYSASIS
Rappresentazione e simbolo:Lysasis, venerata come dea della giustizia e della legge, incarna l'equilibrio e l'imparzialità, guidando gli eldrassiani attraverso i principi di equità e ordine. Viene rappresentata come una donna dall’aspetto austero e solenne, con una bilancia di ferro lucente stretta tra le mani, simbolo della sua capacità di pesare le azioni degli uomini e degli dèi. La sua figura, avvolta in vesti forgiate di puro acciaio, riflette la sua incorruttibilità e forza morale, la pelle è descritta come luminosa, emanando una luce fredda che ispira rispetto e timore reverenziale. Il suo simbolo, la bilancia, è un emblema sacro che rappresenta l’equilibrio tra giustizia e compassione, severità e clemenza. Gli eldrassiani credono che il suo sguardo severo vigili costantemente sulle loro azioni, pronta a punire l’ingiustizia e a proteggere i deboli.
Dogmi della fede:
Lysasis, dea neutrale, incarna l’essenza della giustizia e dell’equità. La sua figura guida ogni aspetto della società degli eldrassiani, permeando la loro cultura e influenzando profondamente le loro strutture politiche e sociali. Ritenuta il pilastro che sostiene l’ordine del mondo, Lysasis si erge come custode della meritocrazia, un principio sacro per il suo popolo, dove ciascuno ha l’opportunità di ascendere al proprio massimo potenziale attraverso forza, determinazione e capacità. Questo rende la società eldrassiana una delle più rigide ma anche una delle più giuste, dove chiunque sia disposto a sforzarsi può aspirare a ruoli di comando o prestigio. La presenza di Lysasis nella vita civile è tangibile: ogni figura politica, dai castellani ai duchi, deve prestare un solenne giuramento alla Dea, promettendo di rispettare e applicare le leggi in maniera imparziale. Il rispetto delle leggi non è solo un dovere civile, ma un atto di fede, ogni trasgressione è vista come un’offesa non solo alla comunità, ma alla stessa dea, che osserva silenziosa e implacabile. Gli insegnamenti di Lysasis richiedono disciplina e autocontrollo, ma offrono in cambio la promessa di una società ordinata e prospera, immune al caos e all’ingiustizia.
Riti:
IDES
Rappresentazione e Simbolo:Ides, la dea che incarna il cielo, la libertà e la luce divina, è una figura venerata con profonda devozione dagli eldrassiani. Viene rappresentata come un angelo maestoso con sei ali imponenti, simbolo di potenza e protezione, e un'aureola dai raggi infiniti che richiamano la magnificenza del sole e l'illimitata estensione del firmamento. La sua immagine è quella di un essere etereo, tanto splendente da evocare soggezione e conforto al tempo stesso. Il suo simbolo, un fulmine intrecciato a un paio di ali, rappresenta la velocità e la forza celeste.
Dogmi della fede:
Riti:
Il rito più importante dedicato a Ides è indubbiamente rappresentato dalle Purghe, mobilitazioni solenni che incarnano sia la devozione verso la dea che il dovere sacro di purificare il mondo dalle contaminazioni degli Ultorax. Durante le Purghe, la nazione eldrassiana si divide in tre grandi eserciti, ciascuno guidato da un Maresciallo, figure di alto rango militare che agiscono non solo come comandanti, ma anche come emissari spirituali della volontà divina.
Il primo esercito rimane a presidiare Ravenglen, garantendone la sicurezza e proteggendo il centro di comando. Questo contingente è composto dai migliori difensori, addestrati a resistere a qualsiasi assalto, poiché Ravenglen rappresenta il bastione ultimo dell'umanità secondo la loro visione.
Il secondo esercito marcia verso sud, attraversando le terre di Nexarath, completamente corrotta dalle proli. Qui, il loro compito è ripristinare l'ordine, eliminare le mutazioni e purificare le regioni infestate, riportando queste terre sotto il controllo umano e sotto la protezione divina, compito arduo, per ora mai riuscito.
Il terzo esercito, invece, viaggia verso il nord, attraversando l'intero continente di Solfer in una lunga campagna di purificazione. Le regioni settentrionali sono note per la loro ostilità e per la concentrazione di creature mutate e pericolose. Ogni battaglia in queste terre viene interpretata come una prova della fedeltà a Ides e della capacità del suo popolo di mantenersi puro davanti alla corruzione.
CADUTI
Rappresentazione e simbolo:
I Caduti sono un gruppo di divinità che, nel lontano passato, tradirono la loro stessa famiglia divina, scatenando una guerra che sconvolse l'intero mondo. Durante questo conflitto, mentre affrontavano i Sigillati, liberarono la piaga degli Ultorax, creature devastanti che causarono una catastrofe senza precedenti, riducendo gran parte di Varden in rovina. La loro ribellione contro i loro stessi fratelli e sorelle divini segnò un punto di non ritorno, e il loro nome divenne sinonimo di corruzione e tradimento. Il culto dei Caduti è vietato in tutta la società eldrassiana, e ogni rappresentazione o adorazione di queste entità è severamente proibita. Nonostante questo, il culto dei Caduti persiste, con riti segreti praticati da coloro che cercano di evocare o allearsi con le forze oscure. Tra le figure più celebri e maledette di questo gruppo spicca Zedes, il leader di queste divinità, considerato la figura principale della loro ribellione.
La religione dei Caduti è una dottrina malvagia e perversa, incentrata sulla distruzione e sulla sofferenza, sono divinità traditrici e corrotte, predicano il versamento di sangue e la devastazione come mezzo per portare il caos e la rovina nel mondo. Secondo la loro visione, solo attraverso la distruzione totale e l’annientamento della creazione si potrà purificare l'universo e dare il via a una nuova era di dominio assoluto, dove gli Ultorax, creature di puro caos e distruzione, saranno liberi di devastare senza restrizioni. Gli Eldrassiani, convinti della malvagità dei Caduti, credono che i loro seguaci stiano cercando di riportare gli Ultorax nel mondo per completare il lavoro che fu avviato tanto tempo fa. Infatti il pericolo non è mai stato sconfitto completamente, e temono che i Caduti, attraverso riti oscuri e sacrifici, possano riaprire i portali che permetterebbero il ritorno degli Ultorax. La battaglia finale per difendere la realtà, secondo la loro visione, si giocherà a Eldrak.
Dogmi della fede:
Riti:
Proibiti e non conosciuti.
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