Gushrack
Categoria: Mostro, Aberrazione
Taglia: Piccola
Allineamento: Caotico Malvagio
Ambiente: Montagne, caverne, aree montuose della Dorsale del Dragone Sud e le Fauci del Drago
AC (Classe Armatura): 15 (pelle coriacea)
Punti Ferita: 45 (5d8 + 20)
Velocità: 3 m, volo 12 m.
Forza: 15 (+2), Destrezza: 18 (+4), Costituzione: 18 (+4), Intelligenza: 7 (-2), Saggezza: 14 (+2), Carisma: 8 (-1)
Abilità
Percezione Passiva: 12
Linguaggi: -
Sfida: 5 (1,800 XP)
Caratteristiche Speciali
Predatore Notturno: Il Gushrack ha vantaggio nei tiri per colpire e nei tiri salvezza contro le magie quando combatte in condizioni di scarsa illuminazione o oscurità.
Sensore del Sangue: Il Gushrack può percepire la presenza di creature vive entro 18 metri grazie al loro battito cardiaco.
Volo Silenzioso: Il Gushrack può volare senza produrre alcun rumore, rendendolo un predatore quasi invisibile e silenzioso.
Azioni
Multiattacco: Il Gushrack effettua due attacchi: uno con il morso e uno con gli artigli.
Morso: Attacco con arma da mischia: +6 per colpire, portata 1,5 m, un bersaglio.
Danni: 10 (1d6 + 4) danni perforanti più 5 (1d10) danni necrotici. Il Gushrack recupera un numero di punti ferita pari al danno necrotico inflitto.
Artigli: Attacco con arma da mischia: +6 per colpire, portata 1,5 m, un bersaglio.
Danni: 12 (2d6 + 4) danni taglienti.
Iniezione di Ovuli: Se il morso del Gushrack colpisce una creatura umanoide, può scegliere di iniettare nel bersaglio un ovulo Gushrack. Il bersaglio deve effettuare un tiro salvezza su Costituzione CD 14 o essere infettato dall'ovulo, che si sviluppa dopo 7 giorni se non rimosso. Il ritiro di un ovulo richiede una prova di Medicina CD 16 o un incantesimo di guarigione di livello 3 o superiore.
Comportamento e Tattiche
I Gushrack cacciano in piccoli gruppi, utilizzando la loro mobilità e agilità per compiere attacchi rapidi e improvvisi. Preferiscono attaccare di sorpresa, sfruttando la copertura dell'oscurità e la loro capacità di volo silenzioso.
Descrizione e Storia
Grandi ali squamate da pipistrello spuntano da un piccolo corpo irto di scaglie verdi scure. Da questo pendono sei zampe, simili a quelle degli insetti, dall'estremità uncinata. La testa è simile a quella di un pipistrello orrendamente sfigurata. Ha fauci irte di denti acuminati e una lingua retrattile.
Il Gushrack è una spaventosa creatura alta che abita le zone montuose della Dorsale del Dragone Sud e le Fauci del Drago. E' molto rara, perché i clan degl'orchi e delle razze goblinodi le hanno cacciate fino a renderle quasi estinte. Il folclore vede il Gushrack protagonista di svariate leggende e dicerie legate principalmente al sud della penisola di Hylos. Una di queste si basa sull'inconsueta idea che in realtà questa orrida creatura sia stata frutto della mente malata e deviata di un alienato arcanista che conduceva esperimenti sulla carne umana e quella della delle bestie. Ovviamente questa è considerata da tutti solo una folle storia dagli elementi pressoché grottescamente assurdi, fatta girare dalle razze che abitano quelle zone, ma purtroppo, come tutte le leggende che si rispettino, tutto questo ha un fondo di verità.
Centinaia e centinaia di anni fa, una delle tribù orchesche più potenti del tempo era il Clan del Terrore Alato, che aveva come simbolo un pipistrello nero. Controllavano una larga zona a ovest del Lago Nero, alle pendici delle Fauci del Drago. Il clan, oramai scomparso, era comandato da Maklesh, detto il Comandabestie. Egli era un potente incantatore, che collezionava animali e bestie rare, ossessionato dall'idea di creare la creatura perfetta. Dopo innumerevoli tentativi andati a vuoto, riuscì a creare, con l'uso di antichi sortilegi, una creatura ibrida: il Gushrack. Non è chiaro come abbia fatto, quali ancestrali incantesimi e creature abbia utilizzato, ma quello che si dice è che il Gushrack scampò in qualche modo al controllo di Maklesh, riproducendosi in massa e cibandosi dell'intero clan. Da quel momento cominciò a propagarsi nella zona come una piaga, costringendo le tribù barbariche degli orchi a coalizzarsi per combattere per la sopravvivenza. Ancora adesso gli orchi ricordano questo evento come il primo Thundaar (che significa adunanza, raduno in orchesco). Questo evento fu visto come una minaccia diretta dalle popolazioni di Hylos, che non seppero mai la vera ragione della coalizione, ma dispiegarono un grande esercito per combattere gli orchi.
Ancora oggi questa creatura continua a mietere vittime col favore dell'oscurità, come uscita da un terribile incubo. Ci sono voci che girano, che raccontano strani fatti: ritrovamenti ci cadaveri grottescamente sfigurati in un avanzatissimo stato di decomposizione o quasi mummificati. Alcuni sussurrano che i Gushrack sono risorti dalle nebbie del tempo per portare morte e pestilenza tra i popoli della penisola.
Il Gushrack non è una creatura solitaria, anzi, nasce, cresce e muore in gruppo. Il suo comportamento e il suo istinto è basato sulle necessità della sua colonia. Sono creature che si cibano di sangue fresco e lo devono fare ogni giorno, anche più volte. Per questo immagazzina il sangue succhiato dalle sue vittime su centinaia di piccole cavità poste alla base della gola.
La colonia si adopera alla costruzione del nido, una sorta di alveare, che prevede un sistema di contenitori, come delle sacche di un materiale viscoso espandibile prodotto dalla lavorazione del loro veleno, muco e saliva. Il sangue raccolto viene posto in questi contenitori, dove viene conservato per alimentare la prole attraverso un vero e proprio reticolo, come delle vene.
Il Gushrack si riproduce in maniera singolare. Ogni elemento della colonia nasce con un numero imprecisato di ovuli al suo interno. Ogni volta che si ciba rilascia un piccolo numero di questi ovuli nell'organismo ospite attraverso la sua lunga lingua cava retrattile. Questi ovuli si nutrono del sangue e delle carni come parassiti fino ad evolversi ad uno stadio larvale. Le larve quindi vengono recuperate dall'organismo ospite e riportate all'alveare. Queste vengono poste all'interno di celle e ibernate per subire una seconda mutazione.
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