33° - 7/4/25
SITUAZIONE SUL PIANETA DOPO L’ATTACCO ALIENO
Sono stati lanciati 30 missili chimici, 30 missili batteriologici, 90 missili nucleari.
77 nucleari, 26 chimici e 25 batteriologici.
Occorre calcolare qual è il diverso effetto di questi missili.
Chimica
1. I missili chimici hanno effetti più immediato e limitato. Il danno è alla popolazione e non alle strutture. Bisogna calcolare quanti erano nei rifugi e quanti no. Kosiri aveva messo molte città sotterranee già nel ciclo precedente. Su questi si concentrerà l’esercito umano, come anche sulle aree colpite dai missili atomici, mentre su quelle colpite dai missili batteriologici interviene l’esercito robotico. Occorre capire la proporzione. Si tira il dado per capire i danni: TIRO 2 (60% morti).
Nucleare
2. Il problema dei missili nucleari sono gli incendi successivi: non tanto le nuvole radioattive quanto la cenere (inverno nucleare). Occorre capire se ci sono città che devono essere evacuate e quanto la nanotecnologia – circa 154 su 200 blocchi di nanotecnologie – può aiutare, insieme al monitoraggio del tempo meteorologico concordato con le piante. Un altro problema è che s’interrompe il ciclo della pioggia; quindi il rischio sociale è quello della crisi della filiera alimentare. Dobbiamo contare sulle piante coltivate nello spazio, che si potrebbero coltivare nelle città sotterranee. Secondo Barys non ci sono gli estremi per l’inverno nucleare, grazie anche alle tecnologie delle nanomacchine e alla grandezza del pianeta: questo pianeta è 5/6 volte più grande della Terra e quindi l’effetto nucleare non è terribile. Si tira il dado, definendo il range, che non sono i morti, ma gli effetti: 1 è contenibile, 6 serve un intervento più radicale (carestie, no pioggia, ecc.): TIRO 3, cioè si gestisce stringendo i denti.
Batteriologico
3. I missili batteriologici sono 25. Pulsar le ha sviluppate, ma non ha potuto testare sul campo. Secondo Pulsar non c’è nessuna cosa criptata e quindi possono essere precisi. Secondo Barys la nostra biologia è più avanzata della loro, non può essere la stessa identica cosa: Kosiri è alla 35. La prima fase è contenere: i trasporti erano fermi per l’allerta e quindi interviene l’esercito robotico (75.000 truppe) che delimita il perimetro, mette in quarantena 25 città e quelle intorno, sigillando tutto il possibile. La nanotecnologia sta intorno nel caso siano batteri aerobici e per controllare che nessuno si allontani dal cordone. Si fermano anche sparando. Si attiva la parte scientifica per trovare i vaccini, chiedendo l’aiuto delle piante, che potrebbero essere avanti sulla sintesi di eventuali malattie, inclusa anche la possibilità che siano batteri anche indirizzati sulle piante. Questo era uno dei tipi di attacco contro i quali ci si stava preparando. Le piante fanno la parte di laboratorio e di sintesi, producendo eventuali contromisure e vaccini. Per Tasso, occorre giocare come si sono giocate tutte le altre epidemie. Per Barys non è automatico che diventino epidemie. Si decide di tirare il dado per definire quanto non si riesce a contenere nelle zone colpite. Calcoliamo una cosa che stia tra 6 e 15, quindi si usa un dado da 10: viene 5, quindi il 10%. I batteri scappano da 10 punti su 25.
Coi tiri siamo a 200%.
Fattori di diminuzioni proposti da Barys: Efficacia di laboratorio: le armi batteriche non sono state sperimentate, ma solo sviluppate in laboratorio, cioè è tutto teorico e non è testato. Tiriamo il dado per vedere quanto sono efficaci: Tito 4. Efficacia del 60%. Quindi arriviamo al 120%.
Con Vaccini, Biotecnologia e Nanotecnologia, siamo arrivati a 30%. Resta da calcolare l’impatto delle piante come fattore di diminuzione. Forse si possono collegare le nanotecnologie alle piante? Ci sono 50 anni di ricerca. Alla fine, grazie alle piante, arriviamo a un impatto di 22%.
TOTALE: 24,7%. 700 milioni di morti.
Pan ha perdite del 7%.
Rontu ha perdite del 10,5 %.
Occorrerà fare un piano di recupero e di ristrutturazione.
Con il tiro del dado (Federico tira 5), si definisce che il calo di reddito è del 26,6%.