Rufus
Rufus, figlio bastardo di una nobile inquisitrice allomantica di alto rango di nome Peraspera.
È stato erroneamente concepito perché la madre soddisfaceva le proprie voglie orchesche sollazzandosi spesso con alcuni suoi servi del piacere di stirpe umana. Avvenuto il patatrac, la sua nobile famiglia l'esortò ad abortire per evitare lo scandalo, mentre gli schiavi furono giustiziati per evitare pettegolezzi inopportuni.
Ma la maternità rese l'inquisitrice irrazionalmente amorevole nei confronti della vita che portava in grembo e fuggì lontano da quel mondo di violenza e atrocità che lei stessa aveva contribuito a creare. La vita da fuggiaschi durò per 15 anni, quando le spie del Casato Zanna di Peltro riuscirono a rintracciare l'ex inquisitrice e suo figlio. Lei perse la vita accidentalmente durante la cattura.
Il nonno di Rufus, Magistro Cornelius, Alto Tecnocrate della Zanna di Peltro, decise di risparmiare la vita del nipote tenendolo come schiavo.
Rufus capì presto che essere uno schiavo della zanna di peltro era un destino più amaro della morte. Rufus trascorse molti anni ai lavori forzati nelle officine metallurgiche e raffinerie industriali del casato. Di giorno e di notte lavorava fino a consumarsi e nelle brevi pause cercava di affinare i rudimenti dell'Allomanzia insegnatogli dalla madre, assieme ad altri frammenti di conoscenza arcana rubata ai suoi familiari.
Al suo rango di schiavo era vietato l'uso di quel potere e per celare il proprio segreto e per non dare sospetti iniziò ad Incanalare l'energia allomantica negli oggetti che creava, sfruttando una sorta di Tecnomagia. Appena ebbe l'opportunità creò un marchingegno che permise a lui e gli altri schiavi di fuggire dalle fabbriche danneggiando gli stabilimenti di quella corporazione.
Rufus ora è braccato dalle spie del Casato Zanna di Peltro che vogliono fare di lui un monito esemplare per ogni rivoltoso che non accetta il proprio destino.
Unione ai Cacciatori
Rufus e gli altri schiavi fuggiaschi, dopo essere scappati dalla città industriale di Mutina si unirono ad una cellula rivoluzionaria che combatteva attivamente l'impero.
Durante una missione terroristica fu fatto prigioniero il suo più grande amico e compagno di prigionia; un certo Philip Colson detto Pip, un burbero nano ex orologiaio e abile ladro.
Rufus tentò più volte a coinvolgere l'organizzazione dei Cacciatori per procedere con una missione di recupero e salvataggio, ma ogni sua istanza fu respinta, la ricerca di Pip era considerata troppo rischiosa e da folli.
Rufus trascorse giorni e giorni nei bassi fondi di Anarchia e un giorno in una locanda incontrò Capitan Axel e la sua ciurma di goblin. Erano abbastanza folli e sconsiderati per attaccare i campi di prigionia mobili dell'Impero con l'intento di liberare ribelli fedeli alla causa. Rufus in quanto ingegnere allomante dopo aver spiegato le proprie ragioni chiese di essere assunto come apprendista armatore per approntare riparazioni e potenziamenti alla nave Fenice della Libertà . In cuor suo non sa se riuscirà mai a rivedere il suo amico Pip, ma come diceva il suo buon amico orologiaio durante gli anni duri di schiavitù: "La speranza è l'ultima a morire!".
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