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Sacerdotesse di Sinn

  1. Descrizione:

  2. Le cultiste della Dea Sinn, nota come la Divinità della Follia, formano un ordine non ufficialmente riconosciuto e guardato con sospetto e disprezzo dal resto della popolazione di Okse. Queste "sacerdotesse" sono quasi esclusivamente donne, molte delle quali vedove raccolte dalla miseria delle strade e trovano nel culto una nuova appartenenza. Sempre vestite in abiti neri che ricoprono interamente il loro corpo, incarnano l’aura misteriosa e inquietante della loro divinità.Il loro ruolo principale è la gestione delle Minze, le temibili zecche giganti, e dei Berserk, guerrieri devastanti e temuti per la loro forza e ferocia ma condannati alla follia a causa del contatto prolungato con queste creature. Le zecche provocano nei Berserk gravi danni cerebrali che li rendono instabili e pericolosi. Le cultiste si occupano di questi uomini con dedizione, fornendo cure costanti per mantenerli su un filo di lucidità sufficiente a controllare, almeno in parte, la loro devastante furia. Nonostante il loro ruolo fondamentale per la gestione dei Berserk e delle Minze, le cultiste di Sinn rimangono emarginate e incomprese. Il loro legame con una divinità non riconosciuta e il loro aspetto oscuro contribuiscono a rafforzare la diffidenza della popolazione, che le considera portatrici di sventura e caos. Tuttavia, la loro presenza è tollerata per necessità, poiché senza di loro i Berserk e le Minze sarebbero un rischio incontrollabile per l’intera società.
  3. Storia:

    La Chiesa di Sinn venne ufficialmente riconosciuta nel 1500, un momento cruciale nella storia di Okse. Questo evento sancì l'importanza del ruolo svolto dai Berserk, figure fondamentali nell’unificazione delle Baronie sotto il primo Duca, Zeurst. Nonostante la loro natura instabile, i Berserk vennero integrati nella strategia militare di Zeurst grazie alla guida delle cultiste di Sinn, che ne moderavano la follia e garantivano un controllo sufficiente per sfruttare appieno il loro potenziale distruttivo. Il riconoscimento ufficiale della Chiesa di Sinn non solo consolidò l'ordine delle cultiste ma assicurò anche una struttura per la gestione dei Berserk, elevando la loro figura da semplice strumento bellico a elemento simbolico dell'unificazione di Okse.
  4. Credo:

    Le cultiste della dea Sinn sono fanatiche devote, totalmente dedicate al loro culto e alla venerazione della divinità della follia. Per loro, Sinn non rappresenta solo una figura spirituale, ma anche un simbolo di liberazione dall'oppressione maschile, offrendo uno scopo e un'identità al di fuori dei rigidi ruoli della società di Okse. Questa convinzione le rende estremamente leali alla loro causa, ma anche profondamente diffidenti verso gli esterni, che spesso le considerano con sospetto o ostilità. La vita delle cultiste è improntata a un rigido stile monastico, caratterizzato da una routine di preghiere, rituali e lavoro dedicato. Praticano frequentemente riti segreti, che avvengono principalmente di notte, lontano da occhi indiscreti. Questi rituali, avvolti da mistero e paura, sono un modo per rafforzare il loro legame con Sinn e per celebrare la follia come parte integrante dell'esistenza. Una delle loro attività principali è la crescita e la cura delle zecche Minze, creature temute ma considerate dalle cultiste un dono sacro della dea. Le Minze, viste come incarnazioni della volontà divina, ricevono cure meticolose e vengono impiegate nei rituali e nella gestione dei Berserk, che dipendono da queste creature per la loro trasformazione.
  5. Organizzazione:

    I Servi di Sinn sono organizzati in tre distinte categorie, ognuna con ruoli specifici che riflettono la struttura del culto e la devozione alla dea della follia. La prima categoria è quella delle Sacerdotesse, composta da tutte le donne che dedicano la loro vita al servizio di Sinn. Queste devote sono responsabili dei rituali, della cura delle zecche Minze e della gestione quotidiana del culto. Si occupano inoltre della supervisione e del controllo dei Berserk, mantenendo un equilibrio tra la loro forza distruttiva e la necessità di disciplina. La seconda categoria è rappresentata dai Berserk, uomini sottoposti volontariamente o condannati a un procedimento che li trasforma in guerrieri formidabili ma folli. Questi individui, attraverso il contatto con le Minze e i rituali delle sacerdotesse, acquisiscono una forza straordinaria e una resistenza sovrumana, al costo della loro stabilità mentale. Essi incarnano la furia della dea Sinn e vengono impiegati in battaglia come strumenti di distruzione e caos. Infine, le Madri costituiscono la leadership del culto. Queste donne, spesso anziane e profondamente esperte nei misteri della fede, guidano il culto con autorità spirituale e pratica. Le Madri decidono le politiche del culto, supervisionano le sacerdotesse e garantiscono che la volontà di Sinn venga rispettata in ogni aspetto della vita monastica e rituale.
  6. Sedi:

    Prosperano soprattutto a Bine, unico luogo in cui hanno una reale sede (un monastero vicino al castello del barone).
  7. Simbolo:

    Uno scudo appuntito di colore nero, con una zecca gigante stilizzata al centro, raffigurata in rosso scuro con otto zampe arcuate e un occhio singolo al posto del capo. Dietro la zecca, una lama cerimoniale curva d’argento e una catena spezzata si incrociano diagonalmente.

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