I Figli di Ides
Descrizione:
I Figli di Ides sono un ordine di cavalieri straordinari, rinomati per il loro talento e abilità che suscitano ammirazione in tutto il mondo Eldrassiano. Questi soldati d’élite sono distinti non solo per il loro dominio nelle arti marziali, ma anche per il legame profondo che intrattengono con le imponenti viverne alate Nyxarion, creature mitiche e magnifiche che sono il simbolo di forza e lealtà. Queste non sono semplici cavalcature: sviluppano un legame indissolubile con i loro cavalieri, una connessione che le rende incredibilmente fedeli, rimanendo legate a loro per tutta la vita. Tuttavia, ottenere una di queste creature non è affatto un'impresa facile: ogni candidato deve affrontare prove straordinarie, superando difficoltà che mettono alla prova non solo la forza fisica ma anche l’ingegno e la determinazione, solo i più meritevoli riescono a imporsi e a stabilire una simbiosi con queste creature, ottenendo così un potere immenso. Sebbene l’ordine sia relativamente ridotto, i Figli di Ides sono considerati la forza militare più temibile e rispettata tra gli Eldrassiani, con la reputazione di poter cambiare l’esito di una battaglia con l’ingresso di un solo cavaliere. La loro forza non si limita all’abilità sul campo di battaglia, ma si radica anche in una profonda fede nella dea Ides, che venerano come guida spirituale e fonte di potere divino. Ogni membro dell'ordine si considera prescelto dalla dea stessa, un ruolo che porta con sé una grande responsabilità, ma anche un grande onore.
Storia:
La storia di quest'ordine affonda le radici nella Prima Purga, un periodo di grande turbolenza e crisi. Dopo il fallimento di questa sanguinosa campagna, il Triumvirato degli Eldrassiani sentì l'urgenza di rafforzare il proprio potere militare e cercò nuove strade per ottenere un vantaggio decisivo. Fu così che inviò 300 soldati sulle montagne più impervie, incaricandoli di compiere un'impresa che, secondo le leggende, sembrava impossibile: addomesticare una viverna alata. Tuttavia, solo uno di loro sopravvisse a questa sfida mortale, un uomo il cui nome è ormai inciso nella memoria dell'ordine: Renard Duval. Grazie al suo coraggio e alla sua forza di volontà, che gli permisero di dominare e forgiarsi un legame indissolubile con la possente creatura, Renard fu onorato dai sacerdoti di Ides, che gli conferirono le insegne della dea. Da quel giorno, il legame tra i cavalieri e le viverne divenne sacro, e l'ordine, che da Renard prese il nome di "I figli di Ides", divenne uno dei pilastri più temuti e rispettati dell'esercito Eldrassiano.
Credo:
I membri di quest'ordine credono di discendere da una stirpe divina, garantita dalle stesse viverne che cavalcano. Essi si considerano la forza primaria per la difesa dell'ultima roccaforte degli uomini, vedendo nella loro missione un parallelismo con le leggende che narrano come la loro dea Ides, durante le battaglie, scatenasse tempeste di fulmini per purificare il mondo. L'addestramento, per loro, non è mai concluso; ogni giorno è un'opportunità per migliorarsi, affinare le proprie abilità e mantenere la preparazione necessaria a fronteggiare qualsiasi minaccia. La costante ricerca del perfezionamento, sia fisico che mentale, è la base della loro esistenza, poiché solo così possono onorare il loro ruolo privilegiato e preservare la forza che li rende temuti in battaglia.
Organizzazione:
L'organizzazione dell'ordine è estremamente frammentata e priva di una struttura gerarchica rigida. Non esistono ranghi formali, poiché ogni membro è considerato un cavaliere a pieno titolo, unici nel loro valore e nella loro abilità. A causa della loro esiguità numerica, preferiscono operare in solitaria, ciascuno seguendo il proprio approccio personale alla battaglia e alla strategia. Questo isolamento, tuttavia, alimenta anche frequenti rivalità tra i cavalieri, che spesso divergono nelle loro metodologie e visioni.
Sede:
Non c'è una sede principale
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Simbolo:
Un elmo alato stilizzato rivolto frontalmente, inciso su uno scudo triangolare d'acciaio opaco. Due ali simmetriche si estendono ai lati dell’elmo, rivolte verso l’alto, mentre una saetta verticale attraversa lo scudo dal centro verso il basso. Nessun colore, nessun ornamento superfluo: solo forme essenziali, scolpite nel metallo, a simboleggiare disciplina e potere.
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