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Farisini: Il Pantheon delle Acque

DIVINITA' DEI FARESIANIRegno di Flodast

RUWA

Rappresentazione e simbolo:  
Ruwa, il dio supremo del Pantheon e creatore dell'intero cosmo, rappresenta la forza primordiale dell'acqua, considerata la fonte di ogni vita. È raffigurato come un maestoso ippopotamo dorato, simbolo di potenza e abbondanza. Il suo emblema, una testa di ippopotamo dalla quale sgorga un fiume impetuoso, simboleggia il flusso vitale e l'inesauribile energia creatrice.
Dogmi della fede:
Ruwa, divinità neutrale e padre degli dèi, è venerato come il creatore dell'acqua e la fonte di ogni vita. Secondo le leggende, all'alba dei tempi, riversò tutta l'acqua su una terra desolata e arida, trasformandola in un mondo fertile e vivibile. In quanto origine di tutte le acque, Ruwa ne detiene il controllo assoluto. Il popolo dei Farisini gode del suo favore divino, visibile nella fertilità e abbondanza delle loro terre. Si narra che Ruwa risieda sul fondo dell'oceano insieme ai suoi figli, da dove continua a vegliare sul regno. Nel suo culto, la violenza è tollerata esclusivamente per la difesa della patria, riflettendo il suo equilibrio tra neutralità e protezione.  
Riti:
I riti in onore di Ruwa sono officiati dai sacerdoti, con la celebrazione principale nota come il Giorno del Padre, ricorrenza che si tiene ogni sette anni il 7 luglio. In questa giornata sacra, tutti i farisini e i devoti trascorrono il giorno su imbarcazioni, solcando fiumi o mari come segno di rispetto verso il dio delle acque. Al calar della sera, per esprimere gratitudine a Ruwa, vengono compiuti sacrifici rituali, gettando nelle acque offerte simboliche come oggetti preziosi o cibo, a simboleggiare la prosperità e il legame con la divinità.

DUNIYA

Rappresentazione e simbolo:
Duniya, Dea Madre del Pantheon delle Acque, incarna la gentilezza e l'abbondanza della terra, fonte di nutrimento per l'umanità. Raffigurata come una donna prosperosa con abiti umili e sporchi di terra, presenta capelli da cui sbocciano fiori, a simboleggiare la vita che germoglia. Il suo emblema è un quadrifoglio verde, rappresentazione di fortuna, fertilità e connessione con la natura.
Dogmi della fede:
  Duniya, divinità benevola e madre degli dèi, nacque agli albori del tempo insieme a Ruwa. Inizialmente apatica, secca e priva di vitalità, la sua trasformazione avvenne con la creazione delle acque da parte di Ruwa. L'inondazione le rivelò il potenziale della terra come fonte di vita, permettendole di generare vegetazione e prosperità. Duniya è la protettrice dell'amore e delle buone azioni, premia coloro che agiscono con gentilezza e altruismo verso il prossimo. Nel suo credo, la violenza è sempre da evitare, poiché una soluzione pacifica deve essere ricercata. Per ottenere i suoi favori, è essenziale abbracciare la bontà e l'amore come principi guida.  
Riti:
  I riti dedicati a Duniya sono officiati dai sacerdoti, con il Giorno della Madre come celebrazione principale, ricorrente ogni sette anni il 7 agosto. Durante questa giornata, tutti i Farisini e i fedeli rendono omaggio alla terra condividendo generosamente i frutti migliori del raccolto o doni speciali, che vengono offerti a bambini e conoscenti come simbolo di gratitudine e abbondanza. Questo rito simboleggia il legame con la terra e l'importanza della generosità e dell'amore verso il prossimo.    

SAMA

  Rappresentazione e simbolo:
Sama, primogenita del Pantheon, è la dea del cielo e rappresenta la protezione e la guida divina. È raffigurata come un possente ippopotamo antropomorfo che brandisce una lancia, simboleggiando forza e autorità celeste. Il suo emblema è una lancia accompagnata da una svastica, simbolo del sole, che rappresenta la luce, l'energia vitale e l'ordine cosmico.
Dogmi della fede:  
Sama, divinità neutrale e severa, è la dea del cielo, dominio affidatole dai suoi genitori. Nota per il suo carattere rigoroso e la dedizione alla giustizia, Sama esige il rispetto di principi inflessibili, tra cui l'onestà assoluta e la dedizione ai propri doveri. Coloro che cercano il suo favore devono dimostrarsi integerrimi e disciplinati. In cambio, Sama garantisce potere e protezione ai suoi seguaci più fedeli, rendendo i suoi paladini tra i più formidabili e rispettati del regno.
Riti:  
I riti dedicati a Sama sono officiati dai sacerdoti, con il Giorno del Sole come celebrazione principale, ricorrente ogni sette anni il 7 settembre. Durante questa giornata sacra, i fedeli devono astenersi rigorosamente da ogni menzogna, pena il rischio di incorrere in maledizioni direttamente inflitte dalla dea. Al termine del giorno, come segno di gratitudine e per rilassarsi dopo l'impegno morale, i devoti si concedono un grande banchetto collettivo, celebrando l'onestà e la luce portate da Sama.

YAKI

  Rappresentazione e simbolo:
Yaki, secondogenito del Pantheon, è il dio della guerra e della patria. Raffigurato come un possente ippopotamo antropomorfo armato di scudo e alabarda, incarna il coraggio, la difesa e la forza militare. Il suo simbolo distintivo è un'alabarda sovrapposta a uno scudo rotondo, rappresentazione della protezione e della determinazione nel preservare l'onore e la sicurezza del regno.
Dogmi della fede:  
Yaki, divinità malvagia e secondo le leggende creatore dei farisini, disprezza la debolezza degli esseri umani e per questo diede origine a un popolo superiore. Questo dio venera la forza e considera i conflitti un mezzo essenziale per attuare una selezione naturale, da cui possano emergere solo i più forti. La violenza è non solo accettata, ma ritenuta indispensabile per proteggere la patria e purificare il mondo dai deboli. Yaki apprezza coloro che dimostrano coraggio e potenza nelle prove di forza, premiandoli con il suo favore divino.
Riti:  
I riti in onore di Yaki erano officiati dai sacerdoti guerrieri, con il Giorno della Conquista come celebrazione principale, ricorrente ogni sette anni il 7 ottobre. Durante questa giornata, ogni Sultano doveva presentare prove a Yaki delle battaglie e conquiste realizzate nei precedenti otto anni in suo nome, dimostrando dedizione e forza per assicurarsi la protezione divina. Tuttavia, con l'avvento di un'epoca di pace, questa cerimonia è gradualmente caduta in disuso, lasciando un ricordo del fervore militare che un tempo caratterizzava il culto di Yaki.
 

MUGUNTA

Rappresentazione e simbolo:  
Mugunta, terzo figlio del Pantheon, è il dio della morte e della notte. Raffigurato come un imponente ippopotamo albino antropomorfo, è avvolto da un mantello nero stellato che simboleggia il mistero e l'oscurità dell'aldilà. Nella sua mano stringe un pugnale, emblema del suo potere sulla vita. Il suo simbolo distintivo è un pugnale accompagnato da un fiore di loto, rappresentazione dell'equilibrio tra la fine e il rinnovamento, tra la morte e la pace eterna.
Dogmi della fede:
Mugunta, divinità caotica e giudice delle anime dei defunti, è noto per il rituale in cui pesa il cuore dei morti contro un fiore di loto. Se il cuore risulta impuro, sarà mandato all'inferno; se invece è puro, l'anima accederà al Paese Verde, il paradiso eterno. Tuttavia, dopo millenni di giudizio, Mugunta cadde nella follia, corrotto dai pensieri e sentimenti perversi degli esseri inferiori. Questa degenerazione lo portò a creare pericoli mortali e creature aberranti che infestano il mondo. I suoi fedeli, devoti e austeri, si dedicano alla cura dei defunti e vivono in povertà per compiacere le richieste instabili del loro dio. Sebbene non glorifichi la violenza, Mugunta non la esclude come mezzo, riconoscendo il caos come parte del ciclo naturale.
Riti:  
I riti in onore di Mugunta sono officiati dai Sacerdoti, con il Giorno dei Defunti come celebrazione principale, ricorrente ogni sette anni il 7 novembre. Durante questa notte sacra, si narra che Mugunta passi di casa in casa, portando con sé chiunque, vivi o morti. Per proteggersi, i fedeli affiggono alle porte ortaggi intagliati con facce mostruose, che si dice possano tenere lontana la divinità. Questo rituale rappresenta un misto di devozione e timore, riflettendo la natura caotica e imprevedibile del dio della morte.

ABICI

Rappresentazione e simbolo:
Abici, il dio più amato del Pantheon e quarto figlio, è il dio del cibo, della festa e dell'abbondanza. Raffigurato come un ippopotamo antropomorfo estremamente grasso, tiene nelle mani una caraffa di vino e un pane, simboli di convivialità e prosperità. Il suo emblema, una caraffa di vino che versa il suo contenuto, rappresenta generosità, celebrazione e il piacere di condividere ciò che si possiede con gli altri.
Dogmi della fede:
Abici, divinità buona e patrono del cibo e dell'amicizia, è noto per aver portato gioia e leggerezza nel mondo, contrastando la serietà imposta dai suoi fratelli. Secondo le leggende, alla sua nascita, decise di insegnare agli esseri umani l'arte della cucina e il piacere del mangiare, trasformando la condivisione del cibo in un atto sacro. I suoi fedeli devono essere generosi e celebrare la convivialità, apprezzando le feste e la condivisione di piatti con gli altri. Abici tollera la violenza solo per difendere la propria libertà o per garantire la serenità delle celebrazioni, dimostrando un profondo legame con il benessere e l'armonia della comunità.
Riti:
I riti in onore di Abici sono officiati dai cuochi, considerati figure sacre per la loro capacità di trasformare il cibo in celebrazione. La festa più importante, i Giorni dell'Abbondanza, si tiene ogni sette anni a partire dal 7 dicembre e dura otto giorni consecutivi. Durante questo periodo, l'intera nazione di Flodast si trasforma in un'immensa festa, con banchetti sontuosi e celebrazioni in ogni angolo del regno. Questo evento, profondamente atteso e amato, simboleggia la generosità, l'unione e il piacere della condivisione, pilastri fondamentali del culto di Abici.    

MASUWANCI

  Rappresentazione e simbolo:
Masuwanci, il più giovane tra gli dèi del Pantheon, è il dio della magia e delle arti. Raffigurato come un ippopotamo antropomorfo iridescente, tiene un libro in una mano e un bastone nell'altra, simboli di saggezza, conoscenza e potere creativo. Il suo emblema è un libro sovrapposto a un bastone, rappresentazione dell'equilibrio tra apprendimento e applicazione pratica, nonché della fusione tra sapere magico e artistico.
Dogmi della fede:
Masuwanci, divinità caotica e visionaria, è la creatrice della magia secondo la mitologia. Considerando il mondo generato dalla sua famiglia troppo monotono, decise di introdurre l'elemento magico per portare meraviglia e complessità. È venerata come una divinità straordinariamente intelligente e curiosa, dedicata instancabilmente allo studio della magia che ha originato. I suoi fedeli devono incarnare le sue virtù, essendo studiosi e curiosi, impegnati nello sviluppo della conoscenza. Una leggenda narra che sia stata Masuwanci a creare i Mutawa, ma l'intervento del fratello Mugunta corroppe questa creazione, dando origine al loro lato letale. Per Masuwanci, la violenza non è mai una soluzione; solo attraverso la conoscenza e alla sperimentazione si può raggiungere un vero lieto fine.
Riti:  
I riti dedicati a Masuwanci sono officiati dai Sacerdoti, con il Giorno della Conta come celebrazione principale, ogni sette anni il 7 gennaio. Durante questa giornata, gli scribi percorrono il regno casa per casa, effettuando un grande censimento per garantire ordine e armonia nella popolazione. Come gesto di buon auspicio, offrono un piccolo dono a tutti i bambini, un atto simbolico per placare Masuwanci e prevenire che la dea introduca scompiglio. Questo rito riflette l'importanza della conoscenza e dell'equilibrio sociale, valori centrali nel culto della divinità.

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