Sessioni n° 29, 30, 31 e 32. Il salvataggio e la grande fuga Report in Creazione | World Anvil

Sessioni n° 29, 30, 31 e 32. Il salvataggio e la grande fuga

General Summary

L'esplorazione del palazzo viene condotta da Thanatos e Flinn. I due notte, nascosti nelle ombre, scoprono che all'interno del fianco della montagna il palazzo - un dedalo di corridoi, scale, passaggi e antri oscuri - si snoda attorno a un foro cilindrico foderato di acciaio nero, che scende implacabile verso un gelido abisso senza luce.
Vagando a più riprese per il palazzo, non visti, i due Solari trovano una stanza chiusa e senza uscite che contiene il corpo esanime di Jin dentro una gabbia di metallo nero. Ai polsi porta un paio di manette di oricalco e acciaio nero ed è sorvegliata da 4 spettri. Dopo averli evitati, i due riescono a riportare Jin alla nave.

Nel frattempo il resto del gruppo dialoga con uno degli spiriti della baia, scoprendo alcune notizie sulla flotta nera che solca le acque dell'arcipelago e sui cavalieri del Principe D'Argento. I PG scoprono anche una zona in mare aperto che sembra impossibile da raggiungere a causa dello strano comportamento dell'ambiente che devia la traiettoria di chiunque cerchi di attraversarla.
Il prossimo passo sembra essere quello di riaccendere il vulcano di Onice nel tentativo di far detonare l'isola e mettere così un freno a qualunque cosa si stia facendo là dentro, ma l'idea di far evocare a Aldebaran degli elementali che riaccendano il vulcano si rivela impraticabile quando Flinn, in forma di ombra fumosa, si infila dentro il cratere e scopre che sotto di esso non c'è attività vulcanica di nessun tipo, in quanto la caldera è stata asportata da un'eruzione sottomarina eoni fa e il magma, ove mai ci fosse davvero, si troverebbe a centinaia di metri sott'acqua.
Quindi, dopo aver caricato Jin sulla nave, i Solari ripartono verso nord-ovest per cercare di allontanarsi da Onice, abbandonando la loro vecchia nave mondana in favore di quella di acciaio nero rubata a Brightwork.
Vengono inseguiti da 3 navi ma grazie ad abili manovre e con l'aiuto di un paio di elementali, il gruppo riesce a distanziare gli inseguitori; senonché poco dopo si ritrova con altre due navi, di cui una di acciaio nero ben equipaggiata, che vengono loro incontro.
I Solari arrembano la nave artefatto, lasciando che il nostromo di Jungalai conduca l'altra a speronare la nave mondana, e aprono il combattimento con gli occupanti, specialmente con una solare nera che fa risplendere di luce oscura il simbolo dell'Alba sulla propria fronte.
Si tratta di una donna con armatura di metallo nero, un grosso cannone a Essenza e un braccio che emana un denso fumo rossastro. Lo scontro è intenso, la donna fa addirittura impennare la nave come una catapulta, sbalzando fuori alcuni dei Solari. Lo scontro si sposta in acqua e in volo, chi con le lame di vento, chi immerso tra i flutti, con la solare nera che cammina inspiegabilmente sulle onde.
Dopo alcuni minuti finalmente il gruppo riesce ad aver ragione dell'avversaria e Nemesi sferra un colpo che lancia letteralmente via il corpo della nemica contro le navi inseguitrici.
La pietra del sole di Uzun Adaa fa fuggire tutta la ciurma non morta dalla nave; il gruppo recupera l'equipaggio e salpa di gran fretta sulla nuova imbarcazione per distanziare le 3 navi che nel frattempo si sono avvicinate e hanno iniziato a cannoneggiare i Solari. Dopo un breve inseguimento, spunta il sole e la lunga notte di sangue, acciaio e sale si conclude, permettendo così al gruppo di lasciare la terra d'ombra per ritornare nella Creazione.
Non appena varcato il confine della terra d'ombra, un baluginio azzurro si avvicina dall'orizzonte: è un Messaggero Infallibile che riporta un messaggio della Maestra: "Un branco è partito in caccia per trovare la nuova Onda e Spine nelle acque dei Lintha".
Data Rapporto
09 Dec 2017

Commenti

Please Login in order to comment!