Sessione n° 5. Memorie dal passato
General Summary
Per cercare di ottenere informazioni sul territorio circostante, con il fine di scoprire luoghi di interesse da poter esplorare e depredare, i PG si danno da fare in vario modo, visitando la biblioteca, indagando nei bassifondi e chiedendo informazioni per strada.
Scoprono così l’esistenza di 3 luoghi potenzialmente interessanti.
Il primo è un gorgo ribollente che si trova al largo nell’oceano e che inghiotte le navi che si avvicinano.
Il secondo è una grotta sottomarina a due giorni dalla città dalla quale, 3 giorni al mese, emergono tristi lamenti e canti lugubri.
Il terzo è un santuario abbandonato nel mezzo della giungla, in rovina dai tempi del Grande Contagio e che ora si trova nei territori di alcune tribù di barbari mutati dal Wyld.
Spinti dall’urgenza e dalla necessità di fare ritorno in tempo per l’arrivo delle delegazioni che il sindaco ha mandato per organizzare la resistenza contro i pirati, i PG optano per esplorare la caverna.
Giunti sul posto con la nave rubata ai Lintha, si inabissano con l’aiuto di un elementale dell’aria prontamente evocato da Aldebaran, che permette a tutti di respirare sott’acqua.
Dopo aver nuotato a lungo attraverso un tunnel subacqueo, i Solari sbucano nei pressi del sacrario di uno spirito, lasciato a guardia di quello che sembra un Cancello del Passaggio Propizio, toccando il quale i PG hanno la loro prima reminiscenza.
È lo spirito la fonte dei lamenti mensili, in quanto, a suo dire, gli abitanti del villaggio che si trova sulla scogliera non stanno rispettando il patto di cantare per lui. Il problema è che del villaggio, sulla scogliera, non c’è alcuna traccia. I PG indagano e scoprono che lo spirito è molto confuso, tanto da non ricordare neppure il proprio nome; il villaggio evidentemente non esiste più ma lo spirito ha continuato ad aspettare il suo tributo nel corso degli ultimi secoli. I Solari, per tramite di Uzun Adaa, decidono di dare un nuovo nome e un nuovo scopo allo spirito, conducendolo alla Baia della Nube Scarlatta. Lì, nel porto, una vecchia ancora abbandonata sott'acqua diventa il luogo adatto ad ospitare lo spirito.
Il primo è un gorgo ribollente che si trova al largo nell’oceano e che inghiotte le navi che si avvicinano.
Il secondo è una grotta sottomarina a due giorni dalla città dalla quale, 3 giorni al mese, emergono tristi lamenti e canti lugubri.
Il terzo è un santuario abbandonato nel mezzo della giungla, in rovina dai tempi del Grande Contagio e che ora si trova nei territori di alcune tribù di barbari mutati dal Wyld.
Spinti dall’urgenza e dalla necessità di fare ritorno in tempo per l’arrivo delle delegazioni che il sindaco ha mandato per organizzare la resistenza contro i pirati, i PG optano per esplorare la caverna.
Giunti sul posto con la nave rubata ai Lintha, si inabissano con l’aiuto di un elementale dell’aria prontamente evocato da Aldebaran, che permette a tutti di respirare sott’acqua.
Dopo aver nuotato a lungo attraverso un tunnel subacqueo, i Solari sbucano nei pressi del sacrario di uno spirito, lasciato a guardia di quello che sembra un Cancello del Passaggio Propizio, toccando il quale i PG hanno la loro prima reminiscenza.
È lo spirito la fonte dei lamenti mensili, in quanto, a suo dire, gli abitanti del villaggio che si trova sulla scogliera non stanno rispettando il patto di cantare per lui. Il problema è che del villaggio, sulla scogliera, non c’è alcuna traccia. I PG indagano e scoprono che lo spirito è molto confuso, tanto da non ricordare neppure il proprio nome; il villaggio evidentemente non esiste più ma lo spirito ha continuato ad aspettare il suo tributo nel corso degli ultimi secoli. I Solari, per tramite di Uzun Adaa, decidono di dare un nuovo nome e un nuovo scopo allo spirito, conducendolo alla Baia della Nube Scarlatta. Lì, nel porto, una vecchia ancora abbandonata sott'acqua diventa il luogo adatto ad ospitare lo spirito.
Data Rapporto
19 Oct 2018
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