Sessione n° 14. La città sommersa Report in Creazione | World Anvil

Sessione n° 14. La città sommersa

General Summary

I Solari accompagnati da Onda e Spine iniziano l'esplorazione della città sommersa.
Il perimetro esterno è denso di edifici residenziali e nonostante le dimensioni relativamente ridotte (5 km di diametro), la città doveva ospitare molte persone, dato che anche la zona residenziale è caratterizzata da costruzioni su molti piani.
Il gruppo comunque decide di dirigersi subito verso il centro della città, fiducioso di trovarvi gli edifici più importanti e di conseguenza, oltre ai tesori, anche qualche risposta.
La prima costruzione che attira l'attenzione, illuminata dalla pietra del sole di Uzun Adaa, è una torre di giada blu, visibilmente rovinata ma ancora in piedi, alta e slanciata, che culmina allargandosi a forma di mandorla.
Una specie di ala rotta si diparte dalla torre e il gruppo intuisce che, quando la torre era al massimo del suo splendore, di queste "ali" ce ne dovevano essere state parecchie.
Persefone e Aldebaran si intrufolano nella torre attraverso uno dei numerosi varchi in rovina e tramite un corridoio verticale raggiungono l'interno della mandorla, una sorta di sala di controllo, mentre il resto del gruppo nuota dall'esterno, raggiungendo la sommità della torre vari metri più in basso.
Da questa posizione, i Solari notano il centro della città, caratterizzato da una insolita mancanza. Nel centro, infatti, si nota l'assenza di un edificio il cui perimetro è ben identificabile: il santuario della città che però sembra svanito nel nulla.
Proprio in quel momento, Jungalai inizia a ricordare qualcosa. Quella in cui si trovano è la città di Redd-Shulud, di cui lui era governatore nella Prima Era.
  A questo punto i PG nuotano verso l'alto, verso il suolo in realtà, per cercare ulteriori indizi. Nel centro della piazza vuota scoprono uno blocco di giada bianca con striature di metallastrale e due fessure.
Le ipotesi si sprecano, fino a quando Jungalai si armonizza al blocco e compare un ologramma dell'edificio come doveva essere un tempo.
Davanti agli occhi del gruppo prende forma una ricostruzione che spiega, almeno parzialmente, quanto accaduto.
Lo spirito del santuario si sacrificò assorbendo l'oricalco del santuario e alcune anime provenienti da tutta la città, per generare due daiklave gemelle, una di metallastrale e una di oricalco, che erano ospitate all'interno delle due fessure presenti nel blocco di giada. Ma le due daiklave sono assenti.
  Dopo alcune riflessioni, il gruppo decide di esplorare verso il basso, in cerca delle due spade che potrebbero essersi sfilate dal loro "fodero" fino a inabissarsi sul fondo dell'oceano.
Un'altra sorpresa li attende però 200 metri più giù. Un gruppo di pirati degli abissi, più bestie che uomini, abita il fondale.
  I PG si avvicinano e iniziano a trattare col capo dei pirati, uno squalo antropomorfo che riesce a farsi capire solo grazie a un interprete della sua ciurma. Scendendo, i Solari notano la nave sottomarina dei pirati e con grande stupore vedono che sulla prua della nave, incastrata tra il legno, le ossa e le sartie, si trova la daiklave di metallastrale. Nemesi conduce la trattativa e gli eroi riescono ad avere la meglio sul gruppo di pirati piuttosto ottusi, e in sostanza organizzano uno scontro tra campioni per ottenere la spada.
Il campione dei pirati non rappresenta nemmeno una sfida per Jin, che lo batte in brevissimo tempo.
  Così, Jungalai ottiene la daiklave.
I pirati, demoralizzati per la sconfitta, si fanno da parte e poco dopo i Solari risalgono verso la città di Redd-Shulud, pronti a continuare l'esplorazione...
Data Rapporto
07 May 2017

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