Piano sanguigno
“Chiudi gli occhi, respira.
Concentrati solo su quello.
Dimmi, giovane fratello, cosa vedi?”
“Nulla, è tutto nero.”
“Va bene, allora, cosa senti?”
“Non saprei.”
“Impegnati, focalizzati sui tuoi sensi, essi non ti tradiranno.”
“Io … sento il vento che soffia sulla pelle, l’odore della foresta intorno a noi.”
“Perfetto, stai andando bene, vai più a fondo.”
“Le foglie, si spostano oscillando a destra e a sinistra, emettono un fruscio che calma l’animo. Nasce dal calore del sole, dai frutti della terra e si propaga tutto intorno a noi. Tutti vi rispondono, ogni essere vivente nessuno escluso.”
“Cosa dice il fruscio?”
“è un invito, a seguirlo infondo alla foresta.”
“E cosa c’è lì?”
“Un altro rumore, ma non lo capisco bene, è troppo lontano e troppo debole, perfino il mio respiro lo riesce a coprire, ma fra una pausa e l’altra torna a farsi sentire, annunciato dal fruscio.
…
Maestro, mi sento strano, sono qui seduto vicino a lei ma … il mio corpo dice diversamente, mi sento in un altro luogo, in piedi in una stanza buia c’è qualcosa intorno a me, ma non saprei dire cosa.
“Senti qualcosa?”
“Il fruscio, l’invito, non se ne è andato, è solo diverso, più viscerale, ma sempre armonioso.”
“Allora muoviti, seguilo.”
“Io … sì, mi sto muovendo.
Affronto ogni passo al buio, il terreno è accidentato e scivoloso, sto rischiando di cadere ma non cedo, il suono al centro di questo luogo mi attira a sé, mi guida, mi mostra la giusta via.
Non sono solo, credo.
Intorno a me sento altri passi, di chi o cosa non saprei dirlo, ma siamo tutti attirati verso di esso.
Si tratta di un ritmo regolare, sempre uguale, ora lo sento meglio, sembra una specie di tamburo, ma non è come i tamburi da guerra.
Questo è un tamburo di festa, di gioia, ma il suono è deciso, implacabile, sempre regolare.
E diventa più forte ad ogni passo.”
…
“Perchè ti sei fermato?”
“Maestro, io ci vedo, i miei occhi sono chiusi, lo so.
Eppure, ad ogni colpo io ci vedo, solo per una frazione di secondo, ma mi è fatto dono di una visione.”
“E cosa vedi con questi occhi spirituali.”
“Non riesco a distinguere le forme, vedo tutto rosso intorno a me, qualcosa di muove, ma non capisco se sia una creatura o faccia parte dello scenario.
E quando provo a guardare me, vedo la stessa cosa.
Sono sempre più vicino maestro, ed ogni colpo diventa sempre più preciso, e la mia visione è prolungata maggiormente.
Non sono nella foresta con lei, almeno non lo sono questi occhi, essi vedono uno scenario da incubo, tutto è fatto di sangue, di carne e muscoli, ogni cosa si muove, respira, emette versi.
Vedo qualche creatura qui intorno, sono animali feroci, dotati di artigli e denti aguzzi, altre invece sono inermi e si nascondono come possono.
Anche il cielo non è disabitato.
E vedo dei fantasmi.
Degli esseri che ricordano i nostri animali ma solo nella forma generica, e sono invece composti di sangue e null’altro.
Maestro, il suono è fortissimo, il battito regolare continua, e l’invito con esso.
Proviene da queste strutture verticali attorno a me, esse si muovono e cantano gloriosamente.
Maestro …. vedo da dove arriva il rumore.
Dinnanzi a me ci sono due fantasmi sanguigni, due persone, o almeno così mi paiono.
Entrambi seduti uno di fronte all’altro.
Siamo noi maestro, lo so.
Ed il rumore, proviene da me, ora lo vedo, quel rumore che incantava la foresta e governava questo luogo, è il battito del mio cuore.
“Esatto, giovane fratello, il tuo cuore è connesso al Flusso, e tramite esso batte al ritmo del mondo.
Questa è la grande forza che hai dentro di te.
Il dono che ti faccio e di vedere la grandezza del tuo essere.
Ora vieni con me, ti insegnerò come usare questa grandezza.”
estratto di antico addestramento scacciamostri
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