#ISA - RAMI INTRECCIATI - RIASSUNTONE 7 Report in Terre Interne | World Anvil
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#ISA - RAMI INTRECCIATI - RIASSUNTONE 7

General Summary

Dramgtak aveva detto che qualcuno sarebbe morto, ma mi sembra andato tutto bene no?   no?   Cos'è questo silenzio?   Eccoci, ultima puntata dell'episodio rami intrecciati!   Anche questa volta unica sessione di combattimento, quindi descriverò solo i punti chiave. Scusate se sarà un riassuntone meno ricco del solito :*   Riprendiamo da dove ci eravamo fermati, con Ferocia intrappolata nei rami dell'albero fiammeggiante.   Questa si rivolge a Tordid dicendole "recita le parole che ti ho insegnato"   La ragazza quindi comincia ad intonare dei versi che, coro degli alpini spostati, il quale muta l'aria tutto intorno   "Ragazzi, avete tre turni prima che finisca la litania"   E se il master è così aperto, sai che sono cavoli amari.   Tordid viene affrontata dalla madre e dalla sorella, mentre il resto del gruppo si preoccupa della fenice e di Ferocia.   Improvvisamente la fenice attacca Vistra e le rompe la cassa toracica, Tordid ne approfitta e scappa, inseguita da un'Aelia con le lacrime agli occhi.   Ferisce gravemente la sorellastra, aprendole uno squarcio sul ventre. Prima che possa finirla però la fenice attacca anche lei.   La scacciamostri riesce ad impalarla ma scompare sotto il cadavere della bestia.   Nel frattempo la ragazza è uccisa da Arien prima che finisca la litania, rimane solo Ferocia e l'orribile cadavere di Vistra rianimato.   Il master è talmente teso che se avesse starnutito sarebbe scattato come una balestra con direzione Campobasso.   Fortunatamente per i molisani Thighness da il colpo di grazia all'essere, incenerendola.   Con la sua morte ogni vrykolaco sotto al suo comando muore misteriosamente, il sangue evapora o viene assorbito dalla terra. Mentre il cielo si rasserena un singolo raggio di sole illumina una piccola piantina, una bambina e Veteris.   Dopo aver purtroppo constatato che Aelia è davvero morta, li raggiungono.   "Vi ringrazio", dice Veteris "avete ritrovato la lancia, mi dispiace per le vostre perdite, è sempre triste.   Vi affido questa bambina, di chiama Dramgtak ed appartiene al villaggio."   Il party ringrazia e condivide la sua felicità   "prima di andarmene" dice l'uomo "un'ultima cosa, non penso di essermi mai presentato.   Il mio nome completo è Veteris   Sanguine."   POST CREDIT SCENE   Veteris passeggia tra le vie di una città gremita, recita sotto voce una poesia. Lo fa senza impegno, perché se vi prestasse attenzione le parola avrebbero un effetto devastante. Sono versi di disperazione e solitudine e disperazione, che portano morte a chi le ascolta.   “Cantami qualcosa corvo.   Una canzone allegra.   Il mondo ormai è giunto alla fine, lo senti?   Un canto dorato si muove nell’aria, gioca con la sabbia.   Parla di solitudine e morte, ed ha la mia voce.   Guardali, li chiamavo fratelli, compagni, figli.   Il loro sangue è nelle mie mani.   Canta qualcosa corvo, qualcosa di allegro.   Oppure rimani in silenzio.   Stammi accanto, non andare.   Aspetta un poco, presto resterai solo.”   Riflette, sorride.   Queste sono le parole del Libre Sanguine, per tutti significano morte. Per lui no, per lui sono speranza.
Report Date
17 Sep 2019

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