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Master Slave System

Esoscheletri bipedi

I Master-Slave Sytems (Abbreviati MS) sono esoscheletri meccanici, spesso bipedi e dotati di braccia, che permettono di svolgere compiti gravosi e pericolosi per l'uomo.   Grazie allo sviluppo di questa tecnologia, nazioni hanno potuto riprendersi rapidamente dalla distruzione della Seconda Guerra Mondiale.   La versione Militare di questi sistemi viene ad oggi chiamata ArmSlave (Armoured Master-Slave).   GERMANIA Daimler-Krupp: 2cm Geshutz-PanzerStraussWagen-1939 (PStW-39) (1938)   - Prototipo con fibre di nanotubi nella muscolatura delle gambe. (tipo struzzo)
  • Bipede, senza braccia, senza testa.
  • Alimentazione: Elettrica, a batterie per le gambe. Brandeggio dell'arma manuale con volantini.
  • Autonomia limitata a 10 minuti di operazione (squadre di 3-4 necessitavano di un carro supporto per il trasporto delle batterie di riserva)
  • Velocità massima: (su strada 35km/h - su sterrato 20km/h)
  • Peso: a pieno carico 6t
  • Armatura: 8mm angolata sul fronte, fino a 5mm sui lati, retro e tetto
  • Altezza: 3,5m
  • Equipaggio: 2 (Pilota/radio - Comandante/cannoniere)
  • Cannone Mauser 2cm FlaK 38 in affusto brandeggiabile nel busto, serbatoio prismatico da 20 colpi, ricaricabile manualmente dall'interno della cabina. Autonomia totale 180colpi tra dirompenti e perforanti con nucleo in tungsteno.
  • Congegni di mira ottici a riflessione con imputazione manuale della distanza ed elevazione
  • Mg-34 brandeggiabile sul cupolino per difesa antiaerea con 500 colpi
  • Unico esemplare effettivamente utilizzato sul campo, soprattutto sul fronte Russo, principalmente per compiti ricognitivi e con scarso successo vista la limitata autonomia, velocità ed agilità non particolarmente brillanti e leggera blindatura. Permise agli scienziati come Leo Szilard di ottenere dati sull'impiego effettivo di macchine bipedi sul campo di battaglia.   3,7cm Geshutz-PanzerStraussWagen-1942 (PStW - 42) (1940)   - Primo esemplare pensato per la produzione di massa.
  • Fibre di nanotubi nelle gambe (tipo struzzo)
  • Bipede senza testa, con due affusti rotanti come braccia e busto rotante su cuscinetti
  • Alimentazione: Elettrogeneratore alimentato da Motore V8 a benzina da 90CV
  • Autonomia: 300km
  • Velocità massima: 50km/h su strada 35km/h fuoristrada
  • Peso: a pieno carico 8,5t
  • Armatura: 30mm frontale 8-15mm sui lati retro e tetto
  • Altezza 4,5m
  • Equipaggio: 2 (pilota/radio + comandante cannoniere)
  • 2x cannoni Rheinmetall 3,7cm KwK 36 su affusti rotanti sulle braccia. Con Alimentazione singola manuale dall'interno della cabina e una riserva di 40 colpi perforanti decalibrati Pzgr40
  • Mirino telescopico TzF 5a
  • Mg-34 brandeggiabile su cupolino per difesa contraerea con 500colpi
  • Il modello non fece in tempo ad essere utilizzato diffusamente sul campo, ma su questi progetti e su un esemplare trafugato da Szilard dalla Daimler e portato fino in Giappone, si basarono i primi modelli nipponici. Il progetto si fermò durante le prove di installazione della versione aeronautica del pezzo Rheinmetall da 37mm BK3,7cm BordKanone, ad alimentazione automatica, con caricatori da 12 colpi ciascuno, per ovviare al grande sforzo del comandante di operare e ricaricare manualmente entrambi i pezzi.     GIAPPONE   Hino-Motors: Experimental Type-94 (1941)   • Fibre di nanotubi nelle gambe (tipo struzzo) • Bipede senza testa, con due affusti rotanti come braccia e busto rotante su cuscinetti • Alimentazione: Elettrogeneratore alimentato da Motore diesel 4 cilindri in linea raffreddato ad aria da 65CV • Autonomia: 230km • Velocità massima: 45km/h su strada 30km/h fuoristrada • Peso: a pieno carico 6,5t • Armatura: 16mm frontale 8-5mm sui lati retro e tetto • Altezza 4,5m • Equipaggio: 2 (pilota/radio + comandante cannoniere) • 2x cannoni Type-1 da 37mm su affusti rotanti sulle braccia. Con Alimentazione singola manuale dall'interno della cabina e una riserva di 30 colpi perforanti. • Mirino telescopico • 7,7mm Type 97 brandeggiabile su cupolino per difesa contraerea con 500colpi     Basato sul modello tedesco PStW - 42 portato in Giappone da Leo Szilard dopo la fuga dalla Germania invasa, fu la piattaforma sulla quale si basò tutto lo sviluppo successivo di questa tecnologia. Fu impiegato con un primo discreto successo agli inizi della campagna del pacifico.     Mitsubishi   Type-2 Ke-To "light-seven" (1943)   - Fibre di nanotubi nelle gambe (tipo struzzo)
  • Bipede, senza testa, due affusti rotanti come braccia, busto rotante su cuscinetti
  • Alimentazione: elettrogeneratore alimentato da motore diesel Mitsubishi 100 6 cilindri in linea raffreddato ad aria da 130CV
  • Autonomia: 300km
  • Velocità massima: 50Km/h su strada 40Km/h fuoristrada
  • Peso a pieno carico: 7,2 t
  • Armatura: 16mm frontale 8mm su lati retro e tetto
  • Altezza 4,8m
  • Equipaggio: 2 (pilota/radio + comandante cannoniere)
  • 2x autocannoni Aeronautici Ho-201 da 37mm su affusti rotanti sulle braccia. Alimentazione in nastri da 15 colpi, riserva di 60 colpi tra perforanti e dirompenti. L'automatismo di fuoco rendeva più agevole le operazioni di entrambe le armi contemporaneamente e un rateo di fuoco più sostenuto, alleviando il comandante dalle operazioni di ricarica manuale dopo ogni singolo colpo.
  • Mirino telescopico
  • 2x 7,7mm Type 97 coassiale ai cannoni, alimentata da nastri da 500 colpi ciascuno
  • Primo modello prodotto in grandi quantità e impiegato estensivamente sia nel pacifico che sul fronte continentale contro la Russia e nelle invasioni di Corea, Manchuko e Sud-Est asiatico. Riscontrò il favore dei soldati grazie alla costruzione robusta, motore affidabile e maggiore mobilità su terrreni accidentati e impervi, che lo rendevano ideale per imboscate alle unità corazzate nemiche, ma sufficientemente agile per sfuggire ai contrattacchi della fanteria. Dopo l'introduzione del modello Type-5 con il cannone di calibro maggiore, più efficace contro i mezzi corazzati, continuò comunque ad essere utilizzato come supporto, ricognizione e pattuglia. Intorno al 1946 vide un upgrade con l'installazione di motore sovralimentato da 150CV e l'aggiunta di pacchetti di protezione aggiuntivi soprattutto per le gambe.   Type-5 Ke-ho (1944)   - Fibre di nanotubi nelle gambe (tipo struzzo)
  • Bipede, senza testa, senza braccia busto rotante su cuscinetti.
  • Alimentazione: elettrogeneratore alimentato da motore diesel Tokyo Gas 6 Cilindri in linea sovralimentato da 150CV
  • Autonomia: 300km
  • Velocità massima: 45Km/h su strada 40Km/h fuoristrada
  • Peso a pieno carico 10t
  • Armatura: 20mm frontale da 8 a 16mm sui lati retro tetto e gambe
  • Altezza 5m
  • Equipaggio: 2 (pilota/radio + Comandante cannoniere)
  • Cannone Type 1 47mm brandeggiabile in elevazione manualmente, ad alimentazione semiautomatica dall'interno, con riserva di 50 colpi tra APHE ed HE
  • Mirino telescopico
  • 1x 7,7mm Type 97 coassiale con il cannone alimentata con nastri da 500 colpi
  • 1x 7,7mm Type 97 brandeggiabile sul cupolino per difesa contraerea
  • Primo tentativo di aumentare il potere penetrante e la protezione dei veicoli da combattimento bipedi utilizzando il cannone da 47mm per poter far fronte ai nuovi carri sovietici sul fronte continentale, contro i quali il pezzo da 37mm si era rivelato inefficace. Abbandonata la configurazione con 2 cannoni, per questioni di ingombri, tuttavia la maggior massa impediva di raggiungere elevate velocità in relazione al rapporto peso/potenza limitato dai cavalli erogabili dai motori installabili all'epoca. Ma il miglior sistema di articolazioni delle gambe permetteva di mantenere un andatura fuoristrada decisamente sostenuta per un veicolo di questa mole. Sulla base di questo modello furono sviluppati negli anni dal 1945 al 1950 numerose varianti (posto comando, lanciafiamme, sminamento e genio, trasporto munizioni e ambulanza) e in generale ebbe un grande successo, venendo prodotto e impiegato in grandi quantità su tutti i fronti   Type-61 (1951)   - Fibre Nanotubi nelle gambe e nelle braccia (tipo umanoide)
  • Telaio antropomorfo in alluminio, bipede con braccia articolate
  • Alimentazione: elettrogeneratore alimentato da motore Mitsubishi diesel 4 tempi V8 verticale raffreddato ad aria da 220cv
  • Autonomia: 230km
  • Velocità massima: 30-35km/h
  • Peso a pieno carico: 10,2t
  • Armatura: 33mm frontale inclinata, 16-20mm sui lati e retro (Composita ALLUMINIO-ACCIAIO)
  • Altezza: 5,8m
  • Equipaggio: 2 (pilota/radio + comandante cannoniere)
  • Armamento: l'uso di braccia prensili permise di sviluppare una gamma di armamenti principali, che potevano essere rapidamente scambiati.
  • ○ Cannone Type 1 47mm semiautomatico anticarro a colpo singolo ○ Cannone Type 2 57mm versione potenziata del Type-1 con calibro maggiorato e munizionamento composito APHE. ○ Type 4 70mm AT lanciagranate senza rinculo (usa e getta, solitamente 2 tubi erano trasportati sulla schiena e sganciati all'occorrenza per l'utilizzo contro i moderni carri pesanti americani e russi) ○ Autocannone Type-99 Mark 2 da 20mm con alimentazione da caricatori a tamburo da 60 colpi.   Primo prototipo con camminata bipede antropomorfa in grado di sfruttare i nanotubi anche per l'articolazione ed il movimento delle braccia. L'utilizzo di braccia prensili, e lo sviluppo di armamenti individuali specifici (e intercambiabili) svincola il comandante stesso dalla funzione manuale di ricarica degli armamenti, lasciando al pilota il comando delle gambe e al comandante l'uso delle braccia. Questo modello rimase principalmente in uso come piattaforma per la ricerca e lo sviluppo, e fu prodotto in numeri ridotti. Vide scarso impiego sul fronte, ma questo permise di far emergere due grandi problematiche. Con l'aumento dei pesi, i motori non fornivano abbastanza potenza per movimentare l'intero mezzo a velocità sufficientemente sostenute, nemmeno adottando il compromesso di armatura composita alluminio/acciaio. Inoltre la separazione della funzione braccia/gambe in due membri dell'equipaggio portava sovente alla perdita di equilibrio durante gli spostamenti e in ogni caso ad una lentezza generale delle risposte, dovuto ai tempi di coordinamento tra i due membri.   Type-76 (1976)   Kawasaki   Type-69 (1959)   - Fibre nanotubi in tutte le articolazioni, braccia, gambe, busto e testa (tipo umanoide)
  • Telaio antropomorfo in alluminio, bipede con braccia e testa articolate.
  • Alimentazione: elettrogeneratore alimentato da turbina a gas Kawasaki con compressore centrifugo con intercooler e turbina assiale a due stadi da 280cv
  • Autonomia: 180km
  • Velocità massima: 50km/h (all terrain)
  • Peso a pieno carico 8,6t
  • Armatura: 50mm frontale (sandwich) 25mm nelle altre parti
  • Altezza 6,5m
  • Equipaggio: 1
  • Armamento: compatibile con le armi sviluppate per il precedente modello Mitsubishi Type-61
  • ○ Type 4 70mm AT lanciagranate senza rinculo (usa e getta, solitamente 2 tubi erano trasportati sulla schiena e sganciati all'occorrenza) ○ Autocannone Type-99 Mark 2 da 20mm con alimentazione da caricatori a tamburo da 60 colpi. ○ Cannone rigato da 90mm a caricamento manuale a colpo singolo, con freno di bocca a T e ottica di puntamento (da utilizzare in posizione accovacciata per minimizzare il rischio di ribaltamento durante lo sparo)   L'adozione di un sistema di controllo avanzato e di una interfaccia più dinamica consentì di utilizzare il mezzo con un solo membro di equipaggio, riducendo le dimensioni della cabina al solo busto. Questo insieme all'utilizzo di una innovativa turbina a gas di derivazione aeronautica (in cui la Kawasaki era all'avanguardia) permise di mantenere i pesi contenuti, e limitando le aree vitali da corazzare. In questo modo si ottenne un mezzo agile, versatile e veloce, che manteneva caratteristiche di potenza di fuoco e protezione. Il type-69 può considerarsi il primo vero Armoured Master-Slave system moderno.

    Utility

    In ambito Civile i MasterSlave vengono impiegati in attività di Scavo, Sollevamento, Riparazioni e Ispezione, dove mobilità, resistenza e precisione sono particolarmente necessari, soprattutto anche nell'esplorazione e colonizzazione dello spazio.   Nell'ambito militare vengono utilizzati gli ArmSlave sia per compiti di Ricognizione grazie alla loro agilità e mobilità, sia come sostituti dei mezzi corazzati tradizionali (su cingoli o ruote), per la grande versatilità di impiego e per la mobilità, particolarmente adatta a terreni montuosi o boschivi, ma anche per il combattimento urbano.

    Manufacturing

    La costruzione degli ArmSlave è nata dal settore Aerospaziale, che possedeva le tecnologie per sviluppare tale veicolo, per poi divenire un ramo dell'industria indipendente.
    Access & Availability
    I Master-Slave ormai fanno parte della vita comune, nei cantieri, nelle miniere, e gli ArmSlave sono in dotazione a reparti delle principali forze armate del Globo, questi esoscheletri vengono impiegati per quei compiti speciali in cui i mezzi "tradizionali" non sono adeguati.
    Discovery
    Lo viluppo dei Master-Slave iniziò nei primi anni della Seconda Guerra Mondiale, quando l' Esercito Giapponese era alla ricerca di una valida alternativa ai Carri armati da impiegare nelle giungle dei Teatri del Pacifico. Aiutati dalle scoperte di alcuni scienziati Nazisti fuggiti dalla Germania dopo la resa nel 1945, i Giapponesi furono i primi a costruire ed impiegare questi mezzi come armi.   La lunga guerra ha portato ad un rapidissimo sviluppo di questo tipo di tecnologia, che, al termine del conflitto venne declinato anche per impiego civile.

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