Sangue di Vol
Quale divinità benevola permetterebbe l'esistenza della morte e della sofferenza? Il Sangue di Vol insegna che abbiamo tutti il potenziale di diventare esseri divini - e che la morte è una maledizione creata dagli dei per impedire che i mortali possano sbloccare la divinità insita in loro.
Il Sangue di Vol è una fede cupa, fondata da Erandis d'Vol, un'elfa di Aerenal. Afferma che la morte sia solo oblio, che l'universo non si cura dei mortali e che se i Sovrani esistono sono crudeli. I suoi fedeli studiano i segreti del sangue e della vita, e dato che credono che la morte sia la fine di ogni cosa, non vedono nulla di male nell'utilizzare i corpi dei caduti per servire i viventi.
Vista la sua associazione con la necromanzia ed i non morti, la maggior parte delle persone crede che il Sangue di Vol abbracci la morte ed i suoi seguaci aspirino a diventare non morti. Nessuna di queste due cose è vera. I Cercatori della Divinità Interiore (come si fanno chiamare i fedeli) non adorano i non morti; credono che una volta che una persona sia morta, tanto valga utilizzare il suo cadavere. Ma la scintilla divina è legata al sangue ed all'anima ed un non morto non potrà mai utilizzarne il potere. I vampiri del Sangue di Vol hanno sacrificato la loro possibilità di raggiungere la divinità per proteggere i loro cari: sono martiri, non eroi.
L'opinione pubblica sul Sangue di Vol è spesso guidata dalle azioni dell'Artiglio di Smeraldo, una setta estremista che utilizza non morti e necromanzia per atti terroristici. La maggior parte dei Cercatori non prova alcuna affiliazione con l'Artiglio e non supporta le sue azioni.
Il Sangue di Vol ha il suo seguito più forte nel Karrnath e nei Principati di Lhazaar. Per un certo periodo fu la religione nazionale del Karrnath. Nonostante sia stata soppiantata dalla Schiera Sovrana, è ancora professata pubblicamente nella nazione.
Il Sangue di Vol è una fede cupa, fondata da Erandis d'Vol, un'elfa di Aerenal. Afferma che la morte sia solo oblio, che l'universo non si cura dei mortali e che se i Sovrani esistono sono crudeli. I suoi fedeli studiano i segreti del sangue e della vita, e dato che credono che la morte sia la fine di ogni cosa, non vedono nulla di male nell'utilizzare i corpi dei caduti per servire i viventi.
Vista la sua associazione con la necromanzia ed i non morti, la maggior parte delle persone crede che il Sangue di Vol abbracci la morte ed i suoi seguaci aspirino a diventare non morti. Nessuna di queste due cose è vera. I Cercatori della Divinità Interiore (come si fanno chiamare i fedeli) non adorano i non morti; credono che una volta che una persona sia morta, tanto valga utilizzare il suo cadavere. Ma la scintilla divina è legata al sangue ed all'anima ed un non morto non potrà mai utilizzarne il potere. I vampiri del Sangue di Vol hanno sacrificato la loro possibilità di raggiungere la divinità per proteggere i loro cari: sono martiri, non eroi.
L'opinione pubblica sul Sangue di Vol è spesso guidata dalle azioni dell'Artiglio di Smeraldo, una setta estremista che utilizza non morti e necromanzia per atti terroristici. La maggior parte dei Cercatori non prova alcuna affiliazione con l'Artiglio e non supporta le sue azioni.
Il Sangue di Vol ha il suo seguito più forte nel Karrnath e nei Principati di Lhazaar. Per un certo periodo fu la religione nazionale del Karrnath. Nonostante sia stata soppiantata dalla Schiera Sovrana, è ancora professata pubblicamente nella nazione.
Tenets of Faith
- Ognuno di noi ha una scintilla divina nel proprio sangue e nel proprio spirito. Trova quel potere interiore.
- La morte è la fine di tutto, Dolurrh è l'oblio e se gli Dei esistono sono crudeli. Schierati con coloro a cui tieni; tutto ciò che abbiamo è questa vita e l'un l'altro.