Piano terreno
In giovinezza di mi dissero che grazie ai miei poteri non avrei dovuto pormi limiti. Ogni angolo remoto di questo mondo non avrebbe avuto segreti, che avrei potuto sottomettere le leggi di questo mondo ad un bene superiore.
Un giorno il maestro portò un libro alla mia presenza, si intitolava "il modello d'esistenza del flusso", esso descriveva questo mondo, il luogo in cui vivevo, il posto che mi era stato promesso, e lo denigrava ridimensionandolo in maniera blasfema.
Avrei dovuto credere a ciò che vedevano i miei occhi? Avrei dovuto accettare il regno che mi era stato promesso come un piccolo punto insignificante il questo universo?
Vidi ciò che chiamavo casa, seguii con gli occhi il flusso, risalì i piani ed incontrai la stella di Irtamal’hal, ed oltre esso la volta celeste.
Le porte degli dei erano lì, ad attendere il mio arrivo, avrei dovuto solo seguire quella strada, e conquistare il potere che mi era stato promesso ai loro proprietari.
Questo mondo è mio.
Così mi hanno detto.
Così sarà.
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