Orde ghelem in Terre Interne | World Anvil
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Orde ghelem

Eravamo sicuri di molte cose. Che il sole avrebbe lasciato il posto alle lune per poi risorgere. Che ogni primavera sarebbe sparita per ritornare dopo un anno. Che il confine nero sarebbe rimasto per sempre immobile. Ma quel giorno imparammo che non tutto può essere dato per certo.   Da prima ci fu una grande armata. I più grandi davanti, a mostrare fieri ogni corna, ogni cicatrice, ogni placca. Dietro quelli con i tamburi e i tromboni, perchè si sapesse che la morte stava arrivando ed aveva il loro volto. Al terzo posto gli stendardi, dipinti di nero senza alcun simbolo. Per sbeffeggiare i loro avversari, per mostrare che ciò veniva fatto non era per onore o per una nazione. E dietro l'orda.   La prima città fù colta impreparata, ogni casa bruciata, ogni campo reso per sempre inutilizzabile. Ogni persona uccisa a prima vista, niente prigionieri, nessun torturato, zero superstiti.   Il secondo villaggio si fece trovare pronto, ogni suonatore fu messo a tacere, gli stendardi furono distrutti e molti dei nemici furono uccisi, ma non fu abbastanza. Nessuno sembrava in grado di arrestare questo animale, che chiedeva solo morte e nulla più.   Anche se ad ogni tappa l'armata si riduceva di numero continuava senza una sosta, in una marcia infinita fino al prossimo centro abitato, noncuranti del loro numero.   L'ultimo ghelem superstite si presentò a 20 giorni dalla prima battaglia, rimasto solo dopo la caduta dei suoi compagni aveva attaccato rispettando un assurdo piano.   Ma l'orrore arrivò dopo, quando il sole sorse al 21° giorno, e gli ultimi fiori della primavera stavano sbocciando. Due grandi armate battenti stendardi neri ed annunciate da tamburi e tromboni erano state avvistate.

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