Il flusso

Quando questi fiori non erano ancora nati, quando questi nostri fratelli non esistevano e quando queste nostre montagne non troneggiavano sull'orizzonte tutto era luce. Il Flusso luminoso si espandeva infinito in ogni direzione senza conoscere limiti, era al contempo vivo ed inerme, singolo e multiplo, immobile e irrequieto. Tuttavia non poteva conoscere la sensazione di avere un corpo fisico, poiché la luce è immortale e per questo intangibile. Anche se per noi il Flusso rappresenta la perfezione, lo stato di pace a cui cerchiamo di avvicinarci, questa sua mancanza provocava il lui tormento. I raggi, da prima immobili, presero a vorticare ferocemente su loro stessi fino ad aggregarsi. Tutto il flusso cominciò, prima con inerzia, e poi con feroce volontà ad ammassarsi su questo flebile nucleo. Più luce si presentava alle soglie di questa sfera d'energia più Questa perdeva la sua caratteristica luminosa diventando nera. Questa neo nata energia oscura imbriglió il Flusso in una forma che fosse composta di materia, e per la prima volta la luce non aveva alcun posto da raggiungere se non nei confini di un corpo mortale. Con questa primo ed inedito fenomeno, la nascita della magia, nacque Egli, la manifestazione terrena del Flusso, dopo un lunghissimo tempo di gestazione l'universo si preparava a nascere.

Tratto dalla prima lezione di "base dei riti magici" tenuta presso l'Accademia dal professor Wisrom