Il contadino senza terra
Se mai attraverserai il deserto, ad ovest di qui potresti trovare un piccolo villaggio abbandonato.
Ormai è stato divorato dalla sabbia, e solo poco rimane a ricordare ciò che è stato, ma in quel luogo preciso è nato uno grande shaves.
Moltissimi anni fa queste dune non parevano dissimili da ora, la natura si batteva ogni giorno ferocemente per vivere, ed una volta arrivati a sera si ringraziavano gli dei per averci donato un’altra giornata.
Ora, devi sapere, lì viveva un uomo, che aveva intrapreso un lungo viaggio nelle terre interne per diventare shaves, egli aveva avuto modo di conoscere ogni popolo, si era fatto molti amici ed altrettanti nemici, ma nessun luogo riusciva a renderlo felice perché non era la sua terra, difatti il suo animo aveva cominciato ad ardere per tornare a casa.
Una volta giunto a casa venne accolto con una grande festa, la vacca migliore venne macellata e ne vennero fatte tre parti, una da offrire agli dei, uno da offrire al vecchio shaves ed una al nuovo.
I festeggiamenti durarono tre giorni e tre notti, con grandi balli e canti di gioia, l’uomo raccontò intorno al falò tutta la sua vita, non dimenticandosi di non tralasciare nemmeno il più piccolo dettaglio.
La sua nomina a capo villaggio però giunse con una terribile tragedia, lì vicino si trovava una piccola oasi, che forniva acqua e campi da coltivare, tuttavia con il tempo la fonte cominciò ad asciugarsi sempre di più, e nessuna pianta, non importa quanto forte, riusciva a germogliare e crescere. Lo shaves temeva per la sua gente, ma non voleva lasciare quei luoghi, che la sua anima tanto agognava, e così decise di rimanere lì.
Pochi giorni dopo, a seguito di una terribile tempesta di sabbia, arrivò uno straniero al villaggio, un vecchio cieco, che cercava un posto dove sostare.
Come da tradizione l’uomo venne accolto nella tenda dello shaves, dove sarebbe potuto rimanere quanto egli avrebbe gradito, alla sua richiesta di bere un po’ d’acqua gli venne portata una piccola borraccia riempita solo a metà. Mentre la porgeva all’uomo lo shaves disse:
“Perdonami viandante, questo è tutto ciò che posso offrirti, l’oasi che ci da sostentamento si sta lentamente prosciugando, ed ho paura che ben presto rimarremo a combattere contro la sabbia del deserto.”
“Allora perché rimani qui? Sei una persona molto saggia, lo posso capire da come parli e da quello che gli altri dicono di te, non ha senso rimanere qui se non c’è nulla a trattenervi.”
“Queste terre hanno dato i natali a tutti i nostri antenati, qui è dove riposano i nostro padri e i padri prima di loro, qui è dove siamo nati, dove cresciamo e dove cerchiamo di fare ritorno se ce ne andiamo, non può esiste luogo per noi che non sia questo.”
“Mh, capisco. Questo posto per voi è diventato come un baule d’oro, riempito con i ricordi di una vita. Esso ha un valore enorme per chiunque ne sia il proprietario, ma sulla sua superficie non può crescere alcuna pianta, né del suo contenuto si può cibare il bestiame, ma con esso è possibile comprare degli attrezzi e delle vacche, e tramite loro acquisirai un nuovo baule.”
Colpito dalle parole del vecchio lo shaves non seppe cosa dire, e restò ad ascoltare.
Quella notte fu particolarmente tormentata per il capo villaggio, i suoi sentimenti erano contrastanti e non era sicuro di cosa fosse la cosa giusta da fare, fu allora che in sogno gli apparve una visione, egli vide tre colli coltivati, e tutte le piante che si trovavano lì davano frutti succosi ed abbondanti, e ai piedi dei colli vedeva ogni genere di animale, tutti pasciuti ed in gran numero, e quando la visione finì seppe che quella era casa.
Il mattino dopo salutò il vecchio che aveva deciso di rimettersi in viaggio ed avvertì l’intero villaggio che avrebbero fatto altrettanto.
Dopo pochi giorni di marcia si imbatterono in un’altra oasi, allora molti dissero allo shaves:
“Quest’oasi e molto più grande e bella della precedente, essa è abbastanza per tutti noi, fermiamoci qui e costruiamo un grande villaggio.”
Ma il saggio capo villaggio temeva che anche quest’oasi avrebbe potuto prosciugarsi con il tempo, e quindi decise di continuare il cammino.
Dopo circa un mese salparono tutti con una nave e presero il largo, ma una grande tempesta distrusse la loro imbarcazione e gli costrinse su un’isola, allora molti dissero allo shaves:
“Non c’è alcuno scopo nello cercare di andarsene, qui la terra è fertile e le piante danno frutto, fermiamoci e costruiamo un grande villaggio.”
Ma il saggio capo villaggio temeva il mare, con le sue tempeste e le sue pericolose creature, e quindi insistette perché venisse costruita una grande nave per continuare il loro viaggio.
Dopo un anno l’opera era conclusa ed il gruppo salpava ancora una volta verso l’orizzonte, una volta approdati ad un porto nelle terre dell’est gli venne offerto di rimanere lì e di coltivare alcuni campi per il re, allora molti dissero allo shaves:
“Abbiamo molto pellegrinato per cercare un luogo dove stare, e qui ci vengono offerte terre e protezione, fermiamoci e costruiamo un grande villaggio.”
Ma il saggio capo villaggio temeva che il suo popolo sarebbe stato per sempre schiavo di qualcuno, e quindi si rimise in marcia.
Fu dopo un po’ di giorni che trovò una terra meravigliosa, a ridosso di una grande città in costruzione.
Allora lo shaves, riconoscendo il luogo dei suoi sogni, disse:
“Questa è la terra che ci è stata promessa dagli dei, non per noi, ma per i nostri figli. Fermiamoci e costruiamo un grande villaggio.”
Ed ancora oggi quel luogo vive e prospera, sotto il nome della stessa persona che per la prima volta la sognato.
Golocka.
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