Drequo

Il confine tra semplici rettili o dragoni a volte può essere difficoltoso da interpretare in queste terre piene di meraviglie e magia. Per molti anni si sono ritenuti i drequi appartenenti alla prima categoria, in quanto fin troppo addomesticabili rispetto a qualsiasi altro tipo di dragone esistente, tuttavia la loro relativa tranquillità è da rifarsi solamente a secoli di allevamenti selezionati, che hanno garantito la vita degli esemplari che non attaccavano a vista gli esseri umani, nonostante ciò i drequi sono estremamente pericolosi, come ogni dragone hanno una forza e resistenza che sembra avere del divino. Originari del deserto "empio" i drequi hanno l'aspetto di una lucertola incrociata ad un cavallo, lunghe zampe per coprire grandi distanze e dita artigliate robuste per attaccare, due corna sul capo, che ornano un lungo muso decorato da file di denti aguzzi. I drequi sono in grado di correre ininterrottamente per giorni senza aver bisogno di riposo, di dormire, di mangiare o bere. In battaglia forniscono una possanza fisica non trascurabile, unita ad un soffio di fuoco che, per quanto usato raramente, dona loro un vantaggio incredibile. I drequi vivono in branchi, una eccezione nel mondo dei dragoni che tendono da sempre a vivere in maniera isolata, forse questo era anche il loro caso prima che venissero addomesticati, tuttavia anche all'interno di questa formazione le battaglie solo all'ordine del giorno, furiose lotte all'ultimo sangue che molte volte non sono nemmeno scatenate da qualche motivo se non lo sfogo della propria rabbia. Il processo di domesticazione di un drequo è univoco per ogni esemplare, fino a che non avviene questo è da considerarsi alla stregua di un esemplare trovato in natura e catturato. Questi animali sono estremamente resistenti, e anche durante le loro battaglie interne più sanguinarie difficilmente appaiono realmente feriti, per tale motivo quando qualcuno riesce a far fuoriuscire del sangue al suo corpo il drequo ne riconosce la forza piegandosi al suo volere seguendolo come un capo, si tratta più di un rapporto di "sopportazione" che un vero e proprio legame. In alcune antiche tribù shal'as dove i drequi sono ancora allevati non sono rare le cerimonie di domesticazione, dove attraverso una lotta pari (unico modo in cui l'animale riconosce il valore di un padrone) una persona combatte fino a ridurre la bestia in fin di vita, per poi ricoprirsi del suo sangue. Il processo è sicuramente doloroso per l'animale (ed altrettanto pericoloso se non fatale per l'umano), ma esso, come tutti i dragoni, è estremamente resistente, e non impiega molto a riprendersi da ferite così gravi.