Thanatos n° 4 Myth in Creazione | World Anvil

Thanatos n° 4

Aprendo l’involto ne osservi il contenuto. Non capisci subito. Si tratta di… un verbale… la trascrizione di una seduta del Deliberativo. Incredibile, quei burocrati scrivono tutto! Perfino i prodigi che vengono usati!
Non sei sicuro che sia una buona idea spostare queste prove. Se nella tua vita precedente avevi ritenuto di nasconderle in un luogo così impensabile, ci sarà stato di sicuro un buon motivo.
Inizi a leggere la trascrizione della seduta e la magia di cui è intrisa ti fa sembrare di essere presente.
[…]
La grande Camera del Deliberativo era in sessione, era in corso un dibattito tra le fazioni su una campagna contro il Wyld per espandere i confini della Creazione. Il Gerofante sedeva nel suo trono centrale aiutando a mantenere l'ordine e la civiltà tra le parti. La grande Camera si arrestò e divenne silenziosa quando le porte dorate si aprirono e Discepolo della Stella Cadente si diresse dritto verso il centro della stanza, guardando i suoi fratelli e sorelle Solari prima di fissare lo sguardo sul Gerofante. La sua voce era acciaio.
"Lord Gerofante... io richiedo che mi venga restituita."
Il Gerofante si alzò in piedi e inarcò un sopracciglio. "Questo non è un tono che gradisco, Nikko. Forse dimentichi che non ti è permesso dare ordini a questa augusta Camera."
Nikko ribolliva ma non permise alle sue emozioni di governarlo. Rispondere a tono avrebbe reso le cose ancora più difficili e il suo amore veniva prima del suo orgoglio.
"Lord Gerofante, io vi chiedo di aiutarmi a riavere indietro il mio amore."
"No".
"COSA?!"
"Controllati, Nikko! Tali manifestazioni verso una mortale non si addicono a un Solare. Non farò nulla per restituirtela e lasciarti continuare questa offesa verso nostro padre il Sole Invitto e verso Luna. Ogni passo che fai alla ricerca di questo amore innaturale offende il Cielo stesso e noi come fedeli figli del Sole non permetteremo che ciò accada."
Nella Camera gli altri annuirono in accordo con il Gerofante, alcuni addirittura erano accompagnati dai loro coniugi lunari che sembravano sostenere il Gerofante. Nikko si guardò intorno in cerca di sostegno per se stesso ma non vide altro che gli sguardi di chi ha a che fare con un bambino a cui bisogna spiegare le cose.
"Mio Signore", disse Nikko, sforzandosi di far uscire parole rispettose dalla sua bocca. "Io la amo e il Sole Invitto non mi ha mostrato il suo dispiacere per la mia trasgressione. Non c'è nulla negli insegnamenti che egli ci ha dato che supporti le vostre parole. Egli l'ha persino benedetta con la vitalità necessaria a starmi a fianco per il resto dei millenni della mia vita. Sareste disposto a rubare questo dono a un innocente solo in nome del vostro bieco orgoglio?! Ve lo chiedo di nuovo, per favore, restituitemi la mia amata."
Il Gerofante si alzò e fissò lo Zenith inflessibile davanti a lui. "Immaginavo che sarebbe andata così. Ormai l'hai persa, Nikko. E ti avverto: se alzerai anche solo un dito contro uno dei tuoi fratelli, non importa quello che possano aver fatto a una giovane mortale, ti farò privare di tutti i tuoi diritti e poteri! Ora ferma questo stupido ciarlare, passa oltre e trovati una moglie adatta a un Solare!"
Nikko rimase fermo per un attimo sotto shock... poi con rabbia fece un passo verso il Gerofante. Allungò il suo pugno serrato d'ira verso l'enorme spada che portava attaccata alla schiena, sbraitando: "Tu!!! Se le dovesse capitare qualcosa di male, io ti spoglierò di ben più che dei tuoi diritti e poteri!!"
Si fermò quando due Notte apparvero accanto al Gerofante per sorvegliarlo, gli altri Solari ora tutti in piedi.
"Nikko ... oseresti estrarre la tua lama in presenza dei tuoi compagni?" Il suo viso del Gerofante mostrava rabbia e divertimento. "Pensi davvero di poter avere la meglio? Veramente la luce del Sole si è allontanata da te. Mi limiterò solo a ripetere quello che ho già detto: Solleva anche solo un dito contro uno qualunque dei tuoi pari e non ci sarà un solo grammo di pietà per te."
"Allora - disse Nikko - anch'io ripeterò quello che ho già detto. Se dovesse accaderle qualcosa di male, farò in modo che il giudizio del Sole ricada su di voi. Che sia divino o che sia l'ardente oricalco della mia lama infilzata nel vostro cuore ancora pulsante! E se pensate che lascerò cadere questo affronto, allora vi sbagliate di grosso! Per quanto mi riguarda, potreste anche colpirmi al cuore e alla mente in questo istante. Siete tutti così ciechi da non accorgervi che anche adesso la grazia del Sole svanisce da ciascuno di voi! Giustizia sarà fatta!!”
La sua voce si calmò, sibilando con immortale e profondo dispetto: "Ora sapete di esservi fatti un nuovo nemico."
Detto questo brontolò un giuramento così forte che persino quelli in fondo alle navate poterono sentire le sue parole. Sputando sul pavimento dorato davanti ai piedi dell'uomo che si era guadagnato il suo eterno disprezzo, Nikko si precipitò fuori dalla sala. Spingendo da parte coloro che gli sbarravano la strada come se nulla fosse, sbatté le grandi porte dietro di sé con tale forza che persino le possenti pareti della Camera tremarono come schiacciate da tanto potere. Se ne andò, per non calcare mai più quei corridoi.
Il Gerofante scosse la testa mentre Nikko si allontanava. "Il cielo ricorderà a lungo il giorno in cui un traditore si è dichiarato in mezzo a noi. Spero solo che un giorno imparerai la saggezza per vedere l'errore della tua scelta" furono le sue ultime parole in tono beffardo.
[…]
Un rumore ti fa sobbalzare. Tendi le orecchie e trattieni il fiato…

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