Sessione n° 13. Il gorgo
General Summary
Con l'aiuto di Onda e Spine i Solari raggiungono il gorgo. Lasciano la nave a un paio di chilometri e si buttano in acqua per raggiungerlo a nuoto, consapevoli che varie creature e spiriti potrebbero intralciare il loro passaggio.
Prima di tuffarsi, Aldebaran fornisce una bolla d'aria ai compagni, affinché possano respirare, mentre Onda e Spine non ne ha bisogno, dato che le spuntano le branchie non appena si immerge.
Il gruppo nuota fino a raggiungere le estremità del gorgo, con il rumore che via via si fa più intenso e assordante. Si alternano correnti calde e fredde, di velocità e forza progressivamente maggiori.
Onda e Spine guida i Solari verso il basso, evitando le creature che hanno trovato dimora tra le correnti del gorgo e inabissandosi sempre più.
Da lontano si scorgono le luci che stanno alla base del vortice e si intravedono due grosse creature, simili a tritoni, che nuotano controcorrente circa 60 metri sopra le luci.
Il gruppo cerca di evitarli studiando brevemente i loro tempi ma nonostante un primo passaggio favorevole, uno dei tritoni li scorge e inizia a inseguirli.
Thanatos apre quindi la fila al resto degli eroi: si butta in avanti, verso il centro del gorgo, e con una forte spinta riesce a superare il muro d'acqua, ritrovandosi a mezz'aria proprio sulla verticale della fonte del vortice, seguito a breve distanza da tutti gli altri.
Così, cadono tutti.
Vengono sballottati e frastornati e quando finalmente riprendono la cognizione del "sopra" e del "sotto", si rendono conto di trovarsi al di sotto delle luci che erano la fonte del gorgo.
Sparsi tutt'attorno si distinguono i relitti di parecchie navi, ormai ricoperti da uno spesso strato di alghe e coralli. Si notano numerosi non morti, perlopiù scheletri e fantasmi che si agitano nei dintorni della maggior parte dei rottami.
Il gruppo si nasconde per evitare di essere visto da uno dei tritoni che nel frattempo è sceso a cercarli, ed ha così il tempo di osservare meglio cosa è che produce il gorgo.
Si tratta di due tronchi di piramide rovesciati, collegati tra loro da strani tubi e cavi, uno dei quali è sostenuto da uno specie di traliccio che lo collega al fondale.
Esplorando e ampliando la visuale grazie alla pietra del sole di Uzun Adaa, intuiscono di essere su una parte di fondale rialzata. Per capire meglio percorrono il fondale fino al punto in cui questo si abbassa ulteriormente e discendono per un’altra cinquantina di metri, raggiungendo di nuovo il fondo. Facendo emettere ancora più luce alla pietra, scoprono un’altra struttura, apparentemente identica a quella da cui provengono, circa 60 metri più lontano. Questa però è chiaramente rotta e i rottami sparsi attorno, oltre che le condizioni in cui si trova, permettono ai Solari di intuire che queste strutture verticali di metallo contengono tecnologia antica. Addirittura, dentro la struttura spezzata si intravede una debole luce azzurra, ma i Legiferi decidono di non toccarla, almeno per il momento.
Continuando nell’esplorazione, scoprono che queste strutture verticali sono in realtà molto numerose, aggregate in gruppi di 25, ordinate in file di 5 per 5. I PG si spostano e identificano 4 di questi gruppi, ai 4 angoli di un pianoro orizzontale leggermente inclinato del diametro di circa 5 chilometri.
Quando finalmente raggiungono il margine del pianoro, nuotano oltre il limite e verso il basso, scoprendo che è alto circa 60 metri, ed è in realtà la base sulla quale sono stati costruiti degli edifici, ma è rovesciata…
A questo punto si fa strada nel gruppo l’ipotesi che si tratti di una cittadella volante della Prima Era, precipitata nell’oceano chissà quando, e che uno dei motori, ancora acceso, sia la causa del gorgo…
Prima di tuffarsi, Aldebaran fornisce una bolla d'aria ai compagni, affinché possano respirare, mentre Onda e Spine non ne ha bisogno, dato che le spuntano le branchie non appena si immerge.
Il gruppo nuota fino a raggiungere le estremità del gorgo, con il rumore che via via si fa più intenso e assordante. Si alternano correnti calde e fredde, di velocità e forza progressivamente maggiori.
Onda e Spine guida i Solari verso il basso, evitando le creature che hanno trovato dimora tra le correnti del gorgo e inabissandosi sempre più.
Da lontano si scorgono le luci che stanno alla base del vortice e si intravedono due grosse creature, simili a tritoni, che nuotano controcorrente circa 60 metri sopra le luci.
Il gruppo cerca di evitarli studiando brevemente i loro tempi ma nonostante un primo passaggio favorevole, uno dei tritoni li scorge e inizia a inseguirli.
Thanatos apre quindi la fila al resto degli eroi: si butta in avanti, verso il centro del gorgo, e con una forte spinta riesce a superare il muro d'acqua, ritrovandosi a mezz'aria proprio sulla verticale della fonte del vortice, seguito a breve distanza da tutti gli altri.
Così, cadono tutti.
Vengono sballottati e frastornati e quando finalmente riprendono la cognizione del "sopra" e del "sotto", si rendono conto di trovarsi al di sotto delle luci che erano la fonte del gorgo.
Sparsi tutt'attorno si distinguono i relitti di parecchie navi, ormai ricoperti da uno spesso strato di alghe e coralli. Si notano numerosi non morti, perlopiù scheletri e fantasmi che si agitano nei dintorni della maggior parte dei rottami.
Il gruppo si nasconde per evitare di essere visto da uno dei tritoni che nel frattempo è sceso a cercarli, ed ha così il tempo di osservare meglio cosa è che produce il gorgo.
Si tratta di due tronchi di piramide rovesciati, collegati tra loro da strani tubi e cavi, uno dei quali è sostenuto da uno specie di traliccio che lo collega al fondale.
Esplorando e ampliando la visuale grazie alla pietra del sole di Uzun Adaa, intuiscono di essere su una parte di fondale rialzata. Per capire meglio percorrono il fondale fino al punto in cui questo si abbassa ulteriormente e discendono per un’altra cinquantina di metri, raggiungendo di nuovo il fondo. Facendo emettere ancora più luce alla pietra, scoprono un’altra struttura, apparentemente identica a quella da cui provengono, circa 60 metri più lontano. Questa però è chiaramente rotta e i rottami sparsi attorno, oltre che le condizioni in cui si trova, permettono ai Solari di intuire che queste strutture verticali di metallo contengono tecnologia antica. Addirittura, dentro la struttura spezzata si intravede una debole luce azzurra, ma i Legiferi decidono di non toccarla, almeno per il momento.
Continuando nell’esplorazione, scoprono che queste strutture verticali sono in realtà molto numerose, aggregate in gruppi di 25, ordinate in file di 5 per 5. I PG si spostano e identificano 4 di questi gruppi, ai 4 angoli di un pianoro orizzontale leggermente inclinato del diametro di circa 5 chilometri.
Quando finalmente raggiungono il margine del pianoro, nuotano oltre il limite e verso il basso, scoprendo che è alto circa 60 metri, ed è in realtà la base sulla quale sono stati costruiti degli edifici, ma è rovesciata…
A questo punto si fa strada nel gruppo l’ipotesi che si tratti di una cittadella volante della Prima Era, precipitata nell’oceano chissà quando, e che uno dei motori, ancora acceso, sia la causa del gorgo…
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