Nemesi n° 5 Myth in Creazione | World Anvil

Nemesi n° 5

Cammini nel deserto già da 4 giorni. Ancora uno e sarai arrivata. Peccato che nulla possa risparmiarti questo tedio.
[…]
Quando varchi i confini, nessun pensiero fa vacillare la tua risolutezza. A testa alta come si addice ai figli del Sole ti immergi nella tempesta di sabbia. Dopo una lunga ricerca che sembra infinita, intravedi tra i granelli di sabbia la rossa catena di ferro ardente. Non c’è altro modo: la afferri e inizi a tirare. Qualunque cosa ci sia all’altro capo, esercita una resistenza prodigiosa. Ma non ti dai per vinta e ricorrendo a tutte le tue risorse continui a tirare.
Quando ormai hai consumato i tuoi prodigi per proteggerti dalla sabbia e dalle ustioni, accumulando dietro di te centinaia di metri di catena incandescente, finalmente intravedi una sagoma nella tempesta di sabbia. Continui a tirare, sforzando la tua volontà per non mollare la presa.
Finalmente vedi davanti a te una ragazzina di 7 o 8 anni, vestita con un kimono di brillante seta rossa e verde, con i polsi incatenati. La riconosci subito: è Jiagen, la Fanciulla Incatenata all’Ignoranza, l’Anima Sapiente della Fine di Ogni Saggezza: a lei è concesso sapere ciò che non è mai stato imparato. È per lei che sei qui.
Così metti in campo tutte le tue doti e i poteri che il Sole ti ha concesso e alla fine ne esci spossata ma vittoriosa. Avrai bisogno di un lungo riposo, ma almeno adesso hai il nome che ti serviva. Il nome di Gurblumath.
[…]
Decisamente non è andata come previsto. Quando ti risvegli, ti ricordi subito cosa è successo. La moglie pazza è entrata come una furia ed ha iniziato a sbraitare. Alla fine siete entrati in un combattimento rabbioso ed è finita male. Ora ti guardi attorno, non sei più nel santuario… qualcuno deve averti portata via. Se ne sta lì alla finestra, ti dà le spalle.
“Ben svegliata” ti dice con gentilezza. “Ho pensato di portarti via da una situazione scomoda. Per il tuo amico non c’era più niente da fare, ma tu non eri del tutto morta. Ho visto tutto, sai.”
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