Aldebaran n° 3
Su uno sfondo nero e senza forma, le immagini si affollano davanti ai tuoi occhi; visi, luoghi e colori si sovrappongono come un caleidoscopio di esperienze diverse, scorrendo così velocemente da divenire indistinte e sfocate finché all’improvviso il buio viene meno e apri gli occhi.
Sgranchisci i muscoli, apri e chiudi i pugni, muovi il collo. La luce soffusa della stanza ti accoglie. Ti guardi attorno, l’alcova segreta in cui ti trovi è inviolata, come previsto.
Ti alzi in piedi, ti vesti, riprendi coscienza del tuo corpo e delle tue sensazioni. Questo nuovo involucro risponde bene ai comandi.
[…]
La porta del santuario ti riconosce e si apre quando ti avvicini. Cammini veloce per i corridoi dell’edificio e lungo la strada vedi i corpi dei tuoi demoni guardiani che giacciono al suolo. Le immagini si affollano di nuovo davanti ai tuoi occhi. C’è stato uno scontro cruento… proprio mentre stavi evocando. È incredibile che ogni anno succeda qualcosa che ti mette in difficoltà.
[…]
Arrivi al cuore, alla camera di evocazione. Qui i ricordi si affollano di nuovo nella tua mente. La prima evocazione era andata a buon fine. Hai evocato il demone Ataranta-Etana, Profeta del Rifiuto, vincolandolo alla tua volontà, e poi… poi… i ricordi stanno tornando… hai consumato Ataranta nel successivo rituale per richiamare Gurblumath, ma durante il processo sei stato interrotto e così hai perso il controllo… è entrata come una furia nella camera rituale, avete combattuto, Shezara ha fatto di tutto per difenderti, ma alla fine siete caduti, le carni squarciate da vortici di colpi furiosi.
E il demone… il demone… ti ha aiutato? Ha combattuto al tuo fianco? No… stava venendo consumato dal bastone ma… no, è rimasto impassibile a guardarti mentre il tuo corpo veniva squarciato dagli artigli di Elora…
[…]
Rifletti ancora mentre frughi il santuario in cerca di indizi. Ma come faceva Elora a sapere dove fosse il tuo santuario segreto? Dopo quanto era successo gli anni precedenti, avevi preso le giuste precauzioni per non essere trovato. Ti eri anche premunito di dirlo a Shezara per evitare problemi con il Bureau dei Segreti… ecco che altri ricordi affiorano… c’è qualcosa di strano… tra tutti questi ricordi ce n’è uno che non rammenti di aver vissuto nel tuo corpo precedente… lo rivivi come se non fosse tuo: ti vedi parlare con un ufficiale della Polizia del Deliberativo, senti uscire dalla tua bocca parole che non ricordavi di aver pronunciato… state parlando di Figlio della Nona Cascata ma non riconosci l’ultima parte della conversazione… la parte in cui gli confidi dove si trova il tuo santuario.
Sgranchisci i muscoli, apri e chiudi i pugni, muovi il collo. La luce soffusa della stanza ti accoglie. Ti guardi attorno, l’alcova segreta in cui ti trovi è inviolata, come previsto.
Ti alzi in piedi, ti vesti, riprendi coscienza del tuo corpo e delle tue sensazioni. Questo nuovo involucro risponde bene ai comandi.
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La porta del santuario ti riconosce e si apre quando ti avvicini. Cammini veloce per i corridoi dell’edificio e lungo la strada vedi i corpi dei tuoi demoni guardiani che giacciono al suolo. Le immagini si affollano di nuovo davanti ai tuoi occhi. C’è stato uno scontro cruento… proprio mentre stavi evocando. È incredibile che ogni anno succeda qualcosa che ti mette in difficoltà.
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Arrivi al cuore, alla camera di evocazione. Qui i ricordi si affollano di nuovo nella tua mente. La prima evocazione era andata a buon fine. Hai evocato il demone Ataranta-Etana, Profeta del Rifiuto, vincolandolo alla tua volontà, e poi… poi… i ricordi stanno tornando… hai consumato Ataranta nel successivo rituale per richiamare Gurblumath, ma durante il processo sei stato interrotto e così hai perso il controllo… è entrata come una furia nella camera rituale, avete combattuto, Shezara ha fatto di tutto per difenderti, ma alla fine siete caduti, le carni squarciate da vortici di colpi furiosi.
E il demone… il demone… ti ha aiutato? Ha combattuto al tuo fianco? No… stava venendo consumato dal bastone ma… no, è rimasto impassibile a guardarti mentre il tuo corpo veniva squarciato dagli artigli di Elora…
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Rifletti ancora mentre frughi il santuario in cerca di indizi. Ma come faceva Elora a sapere dove fosse il tuo santuario segreto? Dopo quanto era successo gli anni precedenti, avevi preso le giuste precauzioni per non essere trovato. Ti eri anche premunito di dirlo a Shezara per evitare problemi con il Bureau dei Segreti… ecco che altri ricordi affiorano… c’è qualcosa di strano… tra tutti questi ricordi ce n’è uno che non rammenti di aver vissuto nel tuo corpo precedente… lo rivivi come se non fosse tuo: ti vedi parlare con un ufficiale della Polizia del Deliberativo, senti uscire dalla tua bocca parole che non ricordavi di aver pronunciato… state parlando di Figlio della Nona Cascata ma non riconosci l’ultima parte della conversazione… la parte in cui gli confidi dove si trova il tuo santuario.
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